« Hanno fatto giustizia»

« Hanno fatto giustizia» «Hanno fatto giustizia» Esultano iparenti della vittima Ma il difensore: decisione illogica inviato a FOGGIA Patrizia Roccia, la sorella di Nadia Prima che il presidente entri in aula, 3 squilli, ore 19,59, stanno tulli in silenzio stretti fra loro accanto alle gabbie vuole. L'altro giorno, c'era Anna Maria Botticelli dietro quelle sbarre. Il pm, Alfredo Viola, chiedeva l'erga�stolo. Oggi, non c'è nessuna delle imputate. C'è il paese seduto sugli scranni del pubblico, come in attesa di una crocifissione, ci sono i parenti di Nadia Roccia, la ragazzina di 18 anni strangolala dalle sue amiche, c'è la mamma Rocchina, il papà Ciriaco, la sorella Patrizia. Entra il presidente, Filippo Borione. Legge la condanna: ergastolo. Prima, Patrizia Roc�cia slava dicendo: «mamma, non riesco a respirare». Adesso ha chinato il capo, prima di alzare gli occhi al soffitto, come per ringraziamento. Stanno saltando tutti in piedi, attorno a loro, parenti, amici. La mamma: «Nadia, giustizia è fatta. Nadia ti tengo Jjua». Prende dai,SiJA0,..una culUnin.i con l'Immagine di Stia "figli3'. 'còiiimcìà a baciarla, ripete «Nadia Nadia», si vol^e verso le gabbie vuole: «Dovete stare dietro le sbarre, dovrete stare l�per sempre». Guarda suo marito: «Che pena, che condanna...» Il presidente sta leggendo ancora: «.,. confisca e ordina di distrugge�re la sciarpa, il vele�no, la coperta...» La mamma: «Sono con�lenta, hanno fatto giustizia, grazie al signor giudico, lo non le perdono, non posso perdonarle. Le può perdonare solo Dio. Ma forse nemmeno lui, per come l'hanno ucci�sa». Il presidente continua a leggero il dispositivo: «So�no tenuti a rimbor�sare seicento milio�ni per risarcimen�to...» Rocchina: «La morte che hanno fat�to fare a mia figlia, non merita pietà, non merita niente. Neanche la famiglia merita pietà, quelli sono stati complici. Il papà che ora si inginocchia davanti alle televisioni: è slato complice di sua figlia, di quella sciagurata. Nadia è al cimitero. Loro sono vive. Dicono che fanne) pena loro. Fa pena mia figlia». Pili giù, oltre le transenne, il pm Alfredo Viola sia dicendo: «Processo chiaro. Sentenza esemplare. Premialo tutto il lavoro svolto in sede di polizia giudiziaria, nonostante le critiche. Cerio, capisco che faccia scalpore l'ergastolo a due ragazzine. Pero, il latto rimane di inaudita gravila». Raul Pellegrini, l'avvocalo di Mariena Sica: (Questa slessa corte in questa slessa aula, qualche giorno fa ha condannalo per lo slesso delitto dei mafiosi incalliti a 2'1 anni. Non c'è rapporto logico con questa semenza» L'altro ieri, mentre faceva l'arringa, la mamma ili Nadia Roccia era scoppiata in lacrime: «Che corag�gio avole a difendere quelle due, come potete? Basta» I carabinieri la portavano via, «signo�ra, la prego», e lei continuava a urlare, «sono due assassine, sono solo due assassine». E adesso, davanti alle urla del pubblico e al pianto di gioia disperala di mamma Rocchina. può nascere l'impressione che questa sia stala una sentenza di piazza. Papà Ciriaco tace, la sorella Patrizia dice alla mamma di muoversi, «adesso andiamo» Si avvicina un signore, le fa i complimenti, le dice «si ricorda di me? Ci siamo visti al cimitero, sono quello che tutti i giorni va a portare i fiori sulla tomba di sua figlia». Mamma Rocchina lo abbraccia, mentre l'aula comincia a svuotarsi e la processione continua. Oggi, per questa sentenza, era un giorno molto grigio, pieno di pioggia. Caastellucciio dei Sauri era quasi deserto, erano rimasti solo i Botticelli, barricali in casa. Tutto il paese era venuto qui, assieme a mamma Rocchina. Un cronista la insegue, signora, ma questa senten�za le rida sua figlia? Lei non si ferma nemmeno: «No, non mi rida mia figlia. Mi dà giustizia. Solo questo, mi dà. Almeno questo». [p. sap.) Patrizia Roccia, la sorella di Nadia

Luoghi citati: Foggia, Stia