ELCENTRO AFFOIMTO

ELCENTRO AFFOIMTO IA NOTA ROMAMA IL CENTRO AFFOLLATO Paolo Passarlni IL vertice tenuto ieri dai segretari del centrosini�stra, che ora stato indicato come la sedo nella quale sareb�bero stati finalmente risolti tutti i problemi residui di candidature per il 16 aprile, è stato un inopinato fallimento. Alla fine e chiaro una siringa di accordi por le situa�zioni rimaste sospese dovrà essere trovala (e qualcosa sla�va già maturando nella notta�ta di ieri). Ma questo aspetto è diventalo secondario rispello all'immagine di sbandamento i totale che i partiti del centrasi nistra hanno dato di sé, liti�gando su Calabria, Basilicata e Molise mentre si erano vo�lontariamente messi sotto �riflettóri perché illuminasse�ro il lungamente invocato ac�cordo finale. LA FEBBRE DKU'ORO. Questo cupio dissohn, questa forma di autolesionismo non può essere effetto di distrazione, ma deve avere radici gravi. E queste, infatti, si trovano so�prattutto nell'enorme disa�gio, un vero e proprio panico, che vivono le piccole forma�zioni di centro, convinte di essere prima ridimensionate dal voto elettorale e poi defini�tivamente messo fuori gioco dal referendum. Inoltre non si tratta più soliamo di competi�zione tra i gruppi dirigenti nazionali, per esempio, di Po�polari è Udeur, ma ò ormai chiara l'incapacità di questi stessi di controllare lo proprie rappresentanze locali, che ri�mettono ripetutamente in di�scussione gli accordi centrali. Il problema è che troppi vo�gliono occupare lo stesso spa�zio, il centro: troppi cercatori d'oro nello stesso fazzoletto di terra. L'episodio di ieri, oltre a riproporre il teina del�l'ingovernabile litigiosità di questa maggioranza, solleva un interrogativo: con quale credibilità queste forze rilan�ciano un giorno s�e l'altro no progetti d�unificazione tra di loro o «seconde gambe» della coalizione? JACK KETCH. E' il referendum elettorale che terrorizza i pic�coli di centro, che lo vedono come fosse Jack Ketch, il no�me che gli inglesi davano al boia. Ieri il presidente Carlo Azeglio Ciartipi ha dello che occorre perseguire la stabilità «con tutti gli strumenti della j democrazia» e, in questo mo�do, ha legittimato l'utilità del referendum. Come potrebbe, allora, una coalizione di gover�no decorosa presentarsi divi�sa sull'indicazione di volo? Eppure i Popolari (e anche l'Udeur) sono tentati di pren�dere posizione per il «no», distinguendosi dal resto della maggioranza, perché terroriz�zati dal maggioritario. L'uni�co modo per evitare la rottura sarebbe trovare adesso un accordo su una legge da far approvare dopo il referen�dum, che consentirebbe an�che a loro di scegliere il «sì». Ma la legge che vorrebbero i Popolari andrebbe in direzio�ne opposta a quella voluta dagli altri. E si ritorna al quadrato numero l. paopaslùilas tampa.it

Persone citate: Carlo Azeglio Ciartipi, Jack Ketch, Paolo Passarlni

Luoghi citati: Basilicata, Calabria, Molise