Fumata nera al vertice della maggioranza di Amedeo La Mattina

Fumata nera al vertice della maggioranza Fumata nera al vertice della maggioranza I segretari costretti al rinvio sui candidati alle Regionali Amedeo La Mattina ROMA E' stata una lunga e tormentata discussione sulle Regionali quella andata in scena ieri, per cinque ore, a Botteghe Oscure, con il manuale Cencelli ben aperto sul tavolo. Alla fine i sette partiti della maggioranza non hanno trovato l'accordo sulle candidature di Cala�bria, Basilicata e Molise. Fumata nera anche sulla spinosa questio�ne dell'eredità lasciata al Comune di Napoli da Bassolino, lanciato alla conquista della presidenza della Campania. L'unica intesa è sulla Lombardia, dove Martinazzol�sarà sostenuto da una lista unitaria, con anche il Pdci. Sulla legge elettorale poi si cercherà di trovare un'intesa in Parlamento per evitare di arrivare al referen�dum in ordine sparso. Per il resto è stata una guerra di veti incrociati che ha portato la coalizione a rinviare ogni decisio�ne, anche perché tutti sapevano che ogni decisione romana deve avere il consenso dei segretari regionali. In periferia infatti infu�ria la battaglia. Soprattutto in Calabria, dove i Popolari non vo�gliono cedere il passo al ministro Agazio Loiero, messo in pista dall'Udeur. I dirigenti calabresi del Ppi temono che il partito di Mastel-, la possa fare incetta di consensi e . annientarli. A complicare la situa�zione c'è anche il «fattore Sdì», con la necessità di coinvolgere i sociali�sti di Boselli. Nei giorni scorsi Veltroni aveva invitato il leader dello Sd�al verti�ce della maggioranza. Boselli ha rifiutato, sostenendo di non sentir�si organico alla maggioranza, ma ha lanciato il nome eli un proprio esponente per la Calabria, quello di Cesare Marini, capogruppo al Senato. Ci ha pensato Veltroni a ricordarlo àgli altri sei leader, sot�tolineando l'esigenza di una loro partecipazione al tavolo del cen�trosinistra. Gli altri segretari si sono detti d'accordo, ma la soluzio�ne sarà solo quella di aprire le porte della giunta regionale allo Sd�qualora il centrosinistra vincesse in quella Regione. Nel vertice hanno alzato la voce soprattutto i partiti di centro. Mastella e Castagnetti hanno accu�sato Veltroni di fare l'asso pigliatutto con nove candidati alla presi�denza delle Regioni. Non si può andare avanti così, hanno detto i segretari d�Ppi e Udeur. La deqgione finale spetta ai dirigenti regio�nali, ha detto Veltroni. Duro il presidente dell'Asinelio, Parisi: «Noi non partecipiamo a questi riti spartitori. Le soluzioni per le candidature vanno ricercate in sede regionale. Le difficoltà non possono essere risolte con scambi al vertice. La coalizione si costrui�sce dal basso». A questo punto Mastella è andato fuori dai ganghe�ri. «Ma come, i vostri candidati li avete decisi a Roma e ora che tocca a noi ci venite a dire che questa non è la sede giusta perché bisogna rispettare l'autonomia re�gionale. Insomma ha urlato Ma�stella lo volete capire o no che qui io mi gioco il partito e se l'Udeur frana nel Sud siete tutti spacciati? Io ho fatto tanto per convincere i miei a passare dal centrodestra al centrosinistra, e faccio ancora fati�ca a tenerli da questa parte perché mi dicono: ma come, siamo andati via dal Polo per essere fregati?». Finisce Mastella e parte Castagnelli: «Il vostro Bassolino ha dello rivolto a Veltroni ha deciso, per suoi calcoli, di candidarsi in Campania, senza consultarci. Noi non abbiamo nulla da dire sul suo nomo, perché ha buone "chance" di vincere, ma ora non può decide�re il suo destino e anche ciucilo degli altri». Il leader del Ppi sa che Bassolino vuole come suo erede l'alluale presidente del Consiglio comunale Santangelo, indipenden�te ma di area Ds, e allora spara a palle incatenale contro questa ipo�tesi. Voi è siala la risposta di Veltroni non siete riusciti a con�vincere la Jervolino e se non avete una candidatura forte da propor�re, allora dovete passare la mano. Stesso discorso dalla verde Prancescalo, che ha lancialo il nome di Alfonso Pecoraro Scanio per il Comune di Napoli: «Non possiamo usare il manuale Cencelli: dobbia�mo decidere sulla base delle proba�bilità di vincere. Ci vogliono candi�dati conosciuti. Noi abbiamo fallo un sondaggio e tra le candidature la più popolare a Napoli è quella di Pecoraro Scanio». Non è vero ha replicato Casta�gnetti che noi non abbiamo un candidalo forte. Il nome ieri non lo ha fatto, ma sembra che l'aasso nella manica» del Ppi sia il sollosegretario Raffaele Cananzi. Tra l'al�tro, a Piazza del Gesù sostengono che questo nomo avrebbe il soste�gno di Veltroni e di D'Alema, ai quali è affidalo il compilo di con�vincere Sassolino' Ma ieri, al verti�ce, di fronte agli attacchi che gli venivano dai Ds e dai Verdi, Casta�gnetti ha tomaio di smarcarsi, avanzando una proposta provoca�toria por la Quercia. Candidiamo in Basilicata dove sono forti lo probabilità di vitlpria del centrosi�nistra l'udierrino Fiorro, sindaco di Potenza, al posto del diessino Bubbico; alla Quercia andrebbe cos�la carica di primo cittadino del capoluogo della Basilicata. Poi, in Calabria candidiamo il sociali�sta Marini e a Napoli un popolare. Niente da fare, proposta bocciala Alla fino del lungo confronlo le bocce sono tornale alla posizione di partenza: Loiero in Calabria, un popolare a Napoli e duo diessini in Molise e Basilicata. Cinque ore a Botteghe Oscure E alla fine un documento di appoggio alla lista unitaria di Martinazzoli Castagnetti e i Democratici all'attacco del segretario della Quercia «Veltroni asso pigliatutto»