«Impossibile ricostruire Grozny» di Anna Zafesova

«Impossibile ricostruire Grozny» I guerriglieri, duramente sconfìtti, promettono «50 anni di guerra partigiana» «Impossibile ricostruire Grozny» Mosca: sposteremo la capitale a Gudermes Anna Zafesova MOSCA "Ricostruire Grozny oggi è impussibile». Questo è il verdetto del rappresentante plenipoten�ziario di Mosca in Cecenia, Nikolaj Koshman, per la capita�le appena «liberata» dalle trup�pe russe. Un primo soppraluogo ha dimostrato che la città è praticamente «un cumulo di rovine» e si farebbe prima a radere al suolo quel poco che è rimasto in piedi e ricostruirla da zero, piuttosto che restaurar�la. Ma il governo russo che non ha badalo a spese per distruggere Grozny oggi non ha i soldi per ricostruirla, e Koshman ritiene questa opera�zione «inopportuna». Secondo il rappresentante di Mosca, «non ci sarà nulla di male» so la capitale verrà spo�stata provvisoriamente a Gudermes, seconda città cecena che si è arresa ai russi già all'inizio della guerra ed è rima�sta relativamente poco danneg�giata dai bombardamenti. Dalle macerie della città condannata alla morte nel frattempo comin�ciano a riemergere i suoi abitan�ti, quelle decine di migliaia di disperati che hanno trascorso gli ultimi quattro mesi nei rifu�gi cercando di mettersi in salvo dagli incessanti bombardamen�ti. Molti non sono sopravvissu�ti: i soldati russi che stanno rastrellando la città hanno tira�to fuori dai sotterranei numero�si cadaveri: morti di stenti o di ferite. La situazione nella città fan�tasma è disastrosa: ieri il gover�no di Mosca ha ordinato l'urgen�te spedizione a Grozny di un impianto per purificare l'ac�qua. Il numero reale delle vitti�me civili di quattro mesi di bombardamenti è sconosciuto e forse non si saprà mai. I russi comunque hanno fretta di ripri�stinare nella città il loro potere: entro la fine della settimana promettono di avviare il funzio�namento della polizia e delle amministrazioni prorusse. Ma nelle rovine continuano ancora sporadici scontri con i guerriglieri rimasti. Il presidente indipendentista Aslan Maskhatlov ha promesso ieri un imminente ritorno dei suoi uomini a Grozny: «Per il momento abbiamo ceduto la città, ma la riprenderemo più tardi». Come era già accaduto nel 1996, dopo che per un anno e mezzo le truppe russe aveva�no faticosamente tentato di con�servare il loro controllo sulla capitale. E anche generali russi sono scettici sulle prospettive dopo la caduta di Grozny: «Una tappa difficile è terminata, ma la guerra può durare ancora per anni», ha commentato Analolij Kulikov, ex ministro dell'Inter�no e comandante in Cecenia durante la guerra precedente. I guerriglieri infatti promet�tono «50 anni di guerra partigia�na». Da 5 a 8 mila combattenti usciti da Grozny puntano verso le montagne del sud per prose�guire la guerriglia. I militari stanno cercando di impedire questo concentramen�to, bombardando intensamente le strade d'accesso al sud. Il ministro della Difesa Igor Sergheev ha ieri annunciato che nelle ultime 24 ore sono stati uccisi ben 450 ribelli, mentre il portavoce ufficiale del governo Serghej Jaslrzhembskij ha par�lato di 300. Nonostante le perplessità e i conti che non tornano, Vladimir Putin ieri ha parlalo di «svolta» nella guerra e ha annunciato che i «terroristi» ceceni verran�no eliminati fino all'ultimo uo�mo. Il presidente ad interim è apparso ieri sul primo canale tv in un'intervista programmati�ca. In versione informale ada�giato su un divano e vestito con maglione a girocollo grigio Putin ha promesso di tutelare i diritti umani e la libertà di stampa: «La Russia è impensabi�le senza di essi». Un'apparizione che dovreb�be mostrare il volto umano di Putin e fugare i timori nati dopo il caso di Andrej Babizky, invia�to di Radio Liberty arrestato in Cecenia, prima accusato di col�laborare con i ceceni e poi consegnato a presunti guerri glieri in cambio di due prigionie�ri russi. Da quattro giorni non si ha nessuna notizia di lui i: si teme che sia finito vittima dei servizi segreti russi. Il loro direttore Nikolaj Patrushev ieri però a sorpresa ha annuncialo che Babizky è vivo, ma nessuno sa dove si trovi: «Nò abbiamo ini unzione di cercarlo». v" ' ■'e3fciv' ^y**^ '?^3«5M^ l t,-.' r. Una colonna di militari russi avanza con circospezione tra le rovine del centro di Grozny devastato dai bombardamenti dell'aviazione e dell'artiglieria campale

Persone citate: Andrej Babizky, Babizky, Koshman, Kulikov, Nikolaj Koshman, Nikolaj Patrushev, Putin, Vladimir Putin