Scarcerazioni facili, ministri divisi

Scarcerazioni facili, ministri divisi Scarcerazioni facili, ministri divisi Bianco: vergognose. Ma Diliberto difende le garanzie ROMA La nuova «emergenza criminalità» riapre la pole�mica politica tra maggioranza e opposizione, ma mostra differenze di sensibilità se non proprio l'esistenza di due anime diverse e contrapposte nello stesso governo. Se infatti da un lato c'è il ministro dell'Interno Bianco che bolla come «ver�gognosa e intollerabile» la situazione, dall'altro il suo collega della Giustizia, Diliberto invila a «non abbassare la guardia delle garanzie». Al Viminale Enzo Bianco continua a usare Ioni durissimi: «E' vergognoso e intollerabile {)er un Paese come il nostro dove le forse dell'ordine fanno sforzi straordinari per assicurare alla giusti�zia i responsabili di delitti molto gravi, che un combinato disposto di norme sulla sospensione condizionale della pena, sulla umanità della stes�sa e sulle cose più incredibili, alla fine porti uno che ha commesso sette omicidi ad andare impune�mente in giro». Bianco promette l'impegno del governo per la rapida approvazione del «pacchetto sicurezza» che giace in Parlamento da cjuasi un anno, «in piena inlesa con il ministro Diliberto». Ma proprio il Guardasigilli mostra anche un'altra preoccupa�zione: evitare che il grave fatto di Milano riporti indietro la situazione delle carceri e dei carcerali italiani. Ci vogliono, dice, «nuove regole capac' di rispondere alla giusta richiesta di sicurezza, stnza però abbassare la guardia delle garanzie». Tra le nuove regole proposte c'è pure quella per «rendere più stringenti i parametri per la concessione dei benefici penitenziari», ma Gian Carlo Caselli direttore generalo delle carceri avverte: «Guai se si aprisse una voragine nella quale precipitassero anche i percorsi e gli obiettivi di recupero e di reinserimenlo, obiettivi da difen�dere e da perseguire anche nei momenti più difficili». Momenti come questo, in cui i! presidente della commissione antimafia Ottaviano Del Turco se la prende proprio con Diliberlo, al quale aveva chiesto che il governo dicesse «con chiarezza chi e conr? ha sbaglialo» nel caso di Milano, senza fermarsi al «pubblico e sentilo rincrescimento». Diliberlo risponde che la sua reazione non è solo di «rincrescimento» ma di «lavoro concreto» per far approvare il «pacchetto sicurezza». Ironica e critica insieme la replica di Del Turco: «Il ministro della Giustizia ha fornito una risposta educata e formalmente ineccepibile, e un esperto di cinema come lui non faticherà a comprendere l'accostamenlo che mi è venuto naturale con le risposte che "Chance", il giardinie�re di "Oltre il giardino" dava a tutti coloro che facevano domande complesse: "Mi rendo conto". Mi dichiaro formalmente insoddisfallo della sua risposta». Al di là di questa polemica, sulle «scarcerazioni facili» è ricomincialo il duello tra maggioranza e opposizione. Claudio Leoni, responsabile giustizia dei ds, di dice «d'accordo col ministro Bianco: la maggioranza deve serrare le fila e fare in modo che il pacchello sicurezza, sul quale è stato svolto un prezioso lavoro di riflessione e miglioramento, approdi nel più breve tempo possibile nell'aula parlamentare». Riballe Alfretlo Mantovano, di Alleanza nazionale: «Quel pacchello giace senza vita nelle secche della commissione Giustizia della Camera. La realtà è che la sinistra non è in grado di realizzare una politica per la sicurezza, non solo per le divisioni al suo intemo, ma prima ancora per l'ideologica incapacità di varare nor�me che non siano lassiste». Il popolare Pietro Carotli sposta il tiro sui tribunali di sorveglianza: «Capisco il ministro Bianco, ma il problema non è tanto varare subito il pacchetto sicurezza, quanto evitare che i tribu�nali di sorveglianza regalino i permessi.. Devono valutare con più attenzione le singole posizioni dei detenuti». Risposta dell'Associazione naziona�le magistrati: «L'attuazione della legalità non può essere affidata solo alla magistratura. Urgono interventi che riducano lo spazio di errore insito in ogni giudizio di prognosi». Dal Csm, il «laico» del Ccd Michele Viotti annuncia che chiederà l'apertura di un'indagine sul comportamento dei giudici del «caso Concardi»: »E' troppo comodo scaricare tulle le responsabilità sul legislatore che dovrebbe sempre cambiare le regole del gioco; bisogna imparare a utilizzare con rigore e buon senso ([nello esistenti». Igio.bia.l I NUMERI DELLE CARCERI 1 DETINUTI INCASEDIRECLUSIONE 8238 IN CASE CIRCONDARIALI 41.114 IN ISTITUTI PERMISUREDISICUREZZA 1411 SEM1LIBERI 1310 Il 750Zo dei reati riguarda reati contro il patrimonio, contro la persona, la droga, l'ordine pubblico EVASI NEL'98 IN ATTESA DI GIUDIZIO 25.162 (48,050Zo). Nel'98: 22.710 CONTRO IL PATRIMONIO 24,22^0 CONTROU PERSONA 10,43'/. DR0GA 17,95% ORDINE PUBBLIC0 13,70% MAFIA 1,89% ALTRI RIATI F1NANZIARI 0,51% FALLIMENTl 0,21% ASSEGNIAVUOTO 0,23% ARM1 5,69%

Luoghi citati: Milano, Roma