Finanza mondiale, torna la paura di Ugo Bertone

Finanza mondiale, torna la paura Oggi i governatori dei Dieci riuniti a Basilea. Negli Usa buco da 13 mila miliardi? Finanza mondiale, torna la paura Allarme per un fondo che speculava sui tassi Ugo Bertone MILANO Malessere dell'euro, «boom» del�l'economia Usa, montagne russo delle Borse. Non mancheranno i dossier da esaminare sul tavolo dei Dieci Grandi di Basilea, ovvero i governatori delle banche centrali riunili ow.i presso la Banca dei Regolamenti Internazionali per il primo appuntamento internazio�nale dopo ilq uasi contemporaneo ritocco dei tassi da parte della Federai Reserve e della Bce. Ma, probabilmente, buona parti! della riunione verrà dedicata ad un dos�sier che scotta: l'ombra di una nuova, gravissima crisi nel mondo degli «hedge fund» che potrebbe provocare grossi danni ai piani alti della finanza internazionale. Quin�dici mesi dopo il rischio di un crack di U.cm, l'tnedge fund» messo in crisi dall'improvvisa lebbre dei tassi seguita alla bancarotta del debito russo, la City e le grandi banche di Wall Street tornano a tremare. Stavolta, però, all'orìgine dei problèmi dei giganti della finanza, c'è, por paradosso, l'ottimo stato di salute delle finanze pubbliche. Mi�gliorano i conti dell'Europa, al punto che l'Italia non è più la maglia nera del debito, sorpassata nella classifica dal Giappone (debi�ti al Ì2H"A, del Pi! nel Sol Levante). In America, addirittura, è l'ora del surplus di bilancio, La settimana scorsa, infatti, Bill Clinton ha an�nunciato che l'intero debito pubbli�co americano verrà saldato entro il 2.013. l/) stesso giorno il diparti�mento del Tesoro ha reso nolo che nel secondo trimestre del Duemila potrebbero essere restituiti calata�li per 152 miliardi di dollari, di gran lunga la cifra più alta nella storia. Non solo. Oli uomini di Lawrence Summers, fresco respon�sabile del Tesoro Usa, hanno an�nunciato che i rimborsi riguarde�ranno solo Bond a lungo termine. quelli su cui Washington paga y,\�interessi più alti. Una bella notizia, insomma, per i contribuenti americani, che ha generato una corsa ai titoli a 30 anni, con il risultato, curioso e raro, di far si che nell'ultima setti�mana i rendimenti dei titoli a lun(;o termine (favoriti dalla pro�spettiva di un prossimo rimborso alla pari! calassero sottri il livello dei depositi a tre mesi. Un incubo per i grandi speculatori che aveva�no scommesso su una previsione esattamente opposta; l'aumento rlei tassi americani avrebbe dovu�to far scendere le quotazioni dei titoli a lungo. E cosi molti specula�tori, ricorrendo allViffetto leva» (cioè con impegni anche di 10-15 volle superiori al capitale impiega�to), hanno venduto montagne di T-Bond trentennali e comprato ti�toli a breve o eurodollari. Una strategia che avrebbe dovuto imita�re a utili colossali, ma che si e rivelala catastrofica. «Alcuni grandi speculatori ri�vela il Financial Times sulla base di fonti ufficiali americane hanno accumulalo posizioni per? miliar�di di dollari contro i T-Bond». In parole povero, qualcuno rischia di perdere una cifra colossale, attor�no ai 13 mila miliardi di lire, una mazzata in grado di piegare anche le istituzioni più solide. Non a caso, a mano a mano che filtrava�no lo notizie sul «buco», Wall Stre�et e la City hanno frenato la corsa rispello al Nasdaq (il listino hi-te�ch dove operano i privati e le istituzioni meno coinvolte nel red�dito fisso). I rimedi? Greenspan, 15 mesi fa, si mosse creando una rete a prolezione di Wall Street, solleci�tando le grandi banche al salvatag�gio. Stavolta, suggerisce qualcuno, il Tesoro potrebbe far marcia indie�tro e distribuire i suoi rimborsi tra tutte le emissioni, anche quelle a breve, ristabilendo ordine nei prez�zi. Ma il Tesoro Usa ha già fatto sapore di non pensarci nemmeno. «Il nostro dovere è stala la reazio�ne ufficiale è solo di far pagare meno interessi allo Stato e ai contri�buenti». E Greenspan, stavolta, potrebbe essere meno generoso, sia perchè la situazione e meno grave di quella di 15 mesi fa (l'esposizione delle grandi banche mollo inferiore rispetto ad allora), sia perchè il banchiere centrale non ha alcuna voglia di perdonare i «recidivi» che non hanno capito la lezione precedente. Ed è facile pensare che a Basilea, oggi, i gover�natori si schiereranno con lui; la grande speculazione merita una lezione, come ha lasciato intende�re lo stesso Antonio Fazio. LE BORSE DALL'INIZIO DELL'ANHO Borsa DOW JONES NASDAQ LONDRA MADRID PARIGI FRANCOFORTE PRINCIPALI BORSE MONDIALI DALL'INIZIO DELL'ANN 4,64 -I4,30 .10,75 0,53 * 5,33 -h 6,00 Borsa MILANO (MIB30) ZURIGO AMSTERDAM TOKYO HONG KONG SINGAPORE Var.% ■1-4,78 -5,57 1,56 ^4,38 -5,86 1,10 . e

Persone citate: Antonio Fazio, Bill Clinton, Bond, Greenspan, Lawrence Summers, Tokyo Hong Kong