Putin in tv: la guerra è finita

Putin in tv: la guerra è finita Uccisi 180 ribelli in fuga, il fondamentalista Basaev ripreso in ospedale con una gamba amputata Putin in tv: la guerra è finita «Tutta Grozny è ormai nelle nostre mani» MOSCA La bandiera nassa regna sulle rovi�ne di Grozny. Le ultime sacche di resistenza «sono state sbaraglia�te» e le operazioni miUtari nella capitale cecena sono finite, ha dichiarato ieri il presidente ad interim russo Vladimir Putin inter�venendo in diretta tv. A un mese e 20 giomi dalle elezioni che, secondo tutti i son�daggi, dovrebbero confermarlo al Cremlino, Putin ha potuto dare altro lustro all'immagine di uomo lotte ed efficiente che fa da sfondo alla sua popolarità. «Lo Stalo mag�giore ha dello mi ha appena comunicato che l'ultimo focolaio di resistenza dei terroristi, nel quartiere di Zavodskoi, è slato liquidato. Possiamo dire con cer�tezza che le operazioni per la liberazione di Grozny sono stale completale». Le immagini mostrano una cit�tà semidistrutta, interi quartieri sventrati, una popolazione di so�pravvissuti formala di poche deci�ne di migliaia di persone che non hanno voluto e non hanno potuto unirsi alla moltitudine dei profu�ghi. Il vicepremiermsso responsa�bile per la ricostruzione in Cecenia, Nikolai Koshman, ha anche anticipato che la capitale cecena potrebbe essere spostata «tempo�raneamente» più a Nord, a Gudermes; città che ha avuto la fortuna di veder passare questa nuova guerra solo di striscio «È un momento chiave per la sorte dell'intera campagna milita�re in Cecenia», ha osservalo il ministro della Difesa Igor Sergheiev, riconoscendo peraltro come la riconquista di Grozny non metta in ogni caso la parola fine a lutto il confiilto. I vertici di Mosca am�mettono che 6-7.000 miliziani isla�mici in armi, pronti a nuove azioni di guerriglia, restano rintanati tra gli inaccessibili rifugi di monta�gna, nell'estremo Sud della repub�blica ribelle, dove i russi avanza�no con grande fatica. Il successo di Putin rimane. Dopo aver issalo di nuovo, tre giorni fa, il tricolore russo sulle rovine del palazzo abbandonato poche settimane prima dal leader secessionista Aslan Maskhadov, anche gli ultimi quartieri della città sono infine caduti a conclu�sione di oltre un mese di assalti furiosi. Rastrellata palazzo per palazzo, maceria per maceria, Grozny è tornala sotto il pieno controllo russo, tre anni e mezzo dopo l'umiliazione patita nell'ago�sto 1996, quando i federali erano stati scacciati dai ribelli. La guerriglia sostiene di aver ritirato ordinatamente i suoi uomi�ni, ma non può negare d'aver subilo questa volta perdite. Secon�do Mosca, solo tra gioved�e vener�dì, sono stati uccisi o messi fuori combattimento più di I .suo ribelli usciti dalla capitalo e attirati in una trappola presso Alkhan lurt. Nelle ultimo 24 ore altri 180 fuggi�tivi, rifugiatisi nei villaggi di Shaami lurt e Kalyr lurt, sono stali uccisi nella caccia ali uomo scate�nala dai reparti d'olito del ministe�ro dell'Interno. Tra i morti e i foriti non mancano alcuni capi carisma�tici della guerrìglia: come confer�mano le immagini della tv ntssa Ntv che ieri hanno mostrato il fondamentalista Shamil Basaiev cosparso di sangue sul lettino di un ospedale improvvisalo, con la gamba sinistra amputata sotto il ginocchio. Dopo mesi di bombardamenti, i Sukhoi russi nelle ultimo ore non sono decollati. Nuovi raid contro gli ultimi santuari della guerriglia, nel Sud, potrebbero rimprendere oggi, nevicato permettendo, |Ansal Una immagine televisiva del comandante guerrigliero Shamil Basaev ferito Una colazione improvvisata di militari russi, accanto alle macerie di una casa distrutta, nella capitale cecena Grozny

Persone citate: Aslan Maskhadov, Basaev, Igor Serghe, Nikolai Koshman, Putin, Shamil Basaev, Shamil Basaiev, Vladimir Putin

Luoghi citati: Cecenia, Grozny, Mosca