ACCORSI, LA MAGNIFICA OPULENZA

ACCORSI, LA MAGNIFICA OPULENZA ACCORSI, LA MAGNIFICA OPULENZA La vita di un signore del Settecento nel nuovo museo di arti decorative IL «sogno del Settecento» di Pietro Accorsi rappresenta nella prima metà del secolo un'al�ternativa rispetto all'interesse dominante in tutta Europa e negli Stati Uniti per il Medio Evo ed il Rinascimento. L'originalità della sua visione sta nel fatto che egli non ama i fondi oro o i cassoni dipinti, ma l'opulenza delle sete e dei broccati, le decorazioni rococò e le linee rette del neoclassici�smo. Le sue case offrivano un'intelligente inter�pretazione del gusto settecentesco, in cui i mobili d'epoca venivano sistemati in un contesto ricostniito e ridisegnato. Questo museo è slato quindi concepito nel rispetto del gusto di Accorsi come una casa abitala, ricca di oggetti slraordinari, da cui il proprietario sembri appena uscito: è questo il suo segno inconfondibile, unico nel panorama italiano. Opere notevoli segnano il percorso del museo. Tra essi il doppio corpo firmalo da Pietro Piffelli nel 1738, impiallacciato di legni rari con avorio, tartaruga, madreperla, trionfalmente barocco nel�la fantasia dei suoi profili concavi e convessi. Altro pezzo unico nel suo genere, è un doppio corpo interamente ricoperto di formelle di maioli�ca (1775-80). Una camera da letto composta di mobili veneziani è di rara ed elegantissima fattura. Il visitatore potrà vedere anche diverse notevoli opere francesi, tra cui alcuni arazzi, una sciivania di epoca Luigi XV impreziosita da decorazioni in bronzo, diversi cassettoni ed ango�liere di eccellente fattura, oggetti e soprammobili; da una ricca collezione di cristalli di Baccarat ad uno splendido servizio da tavola di Sèvres. Da non trascurare le argenterie e le ceramiche e, per numero e qualità, le porcellane, di cui Accorsi era appassionato collezionista. Imprezio�siscono le vetrine, i mobili ed i tavoli magnifiche salsiere, pots-pourris e statuine di Meissen, diver�si vasi cinesi, piatti e vassoi della manifattura Rossetti, albarelli di Savona, zuppiere di Lodi e Ginori. Certamente, però, l'occhio dello spettatore viene attratto soprattutto dallo spettacolare servi�zio in porcellana di Frankenthal di 160 pezzi, donato nel 1772 dal Principe Carlo Teodoro di Sassonia al cardinale Antici Mattei. Questo e molto altro è il Museo Accorsi: un'istituzione nuova, che intende porsi anche come «museo di servizi» inserito nella società per fare cultura a tutti i livelli. Pertanto ha avviato visite guidale con personale specializzato, una serie di progetti per le scuole di ogni ordine e grado ed una vasta attività scientifica e divulgati�va. Il lusinghiero successo di pubblico e di critica ottenuto in questi primi mesi, che lo pone tra i musei più visitati ed apprezzati della città, testi�monia che la strada imboccata è quella giusta. Alberto Cottino Marted�8 febbraio alle ore 21, per II ciclo de I martedìSera dell'Unione Industriale, realizzato in collaborazione con La Stampa, si terrà in via Fanti 17 un incontro su «La Fondazione Pietro Accorsi. Museo di arti decorative». Alberto Cottine, direttore del Museo, introdurrà ad un viaggio virtuale per conoscere questa nuova, importante realtà espositiva torinese.

Persone citate: Accorsi, Alberto Cottine, Alberto Cottino, Antici Mattei, Carlo Teodoro, Luigi Xv, Pietro Accorsi, Rossetti

Luoghi citati: Europa, Ginori, Lodi, Savona, Stati Uniti, Sèvres