Il problema Vienna spacca i popolari europei di Amedeo La Mattina

Il problema Vienna spacca i popolari europei Il problema Vienna spacca i popolari europei Aznar avrebbe chiesto al neo-premier di autosospendersi Amedeo La Mattina inviato a MADRID «Non siamo diventali un covo di fascisti nelle ultime settimane. Vi rivolgo una preghiera: datoci la possi�bilità di dimostrare con i fatti che in Austria la democrazia non è in perìco�lo». Quando alcuni mesi fa Aznar aveva deciso di dare lustro alla sua campagna elettorale con un convegno dal tìtolo «Il futuro sia noi Contro», non immaginava di dover sentire parole tanto sofferte di un ausiriaco. E' sialo il commissario europeo al�l'Agricoltura e Pesca, Franz Fischler, a levare questo accorato appello di fronte al fior fioro del Popolarismo europeo convocalo a Madrid per sten�dere un programma per l'Europa del «Centro riformista». Ma Aznar, per ossero rieletto, deve fare il pieno di voli moderali e tranquillizzaro quella parto di spagnoli che in un sondaggio {jli mandano u dire che sono ancora vivi i ricordi del franchismo. Ma c'è anche assicura il segretario del Ppe Agag l'intima convinzione che a Vienna sia successo ciualcosa di veramente grave. Cos�Aznar, che si è trovalo tra capo e collo il caso Haider, ha dovuto tenere Schuessel fuori dalla porta del convegno. Anzi, ha dovuto fare di poggio: lo ha chiamalo al telefono per dirgli che da ora in poi e un «sorveglialo specia�le». Tenete basso il tono delle polemi�che, non date l'immagine di un Ppe dilaniato, ha chiesto ai suoi ospiti. Bisogna trovare una «soluzione unita�ria», ha dotto Aznar a Silvio Berlusco�ni con il quale cerca di consolidare la sua leadership nella famiglia dei Popo�lari. Ma il capo di Fi sembra spiazzato dalla linea dura del primo ministro spagnolo che, al bureau del Ppe del 10 febbraio, proporrà di sospendere Schuessel dal partito e ili far adottare questa decisione da un congresso straordinario da tenersi a Lisbona. L'indiscrezione è trapelata proprio ieri, riportata da «El Mundo», vicino ad Aznar. Ma Schuessel potrebbe decidere di «autosospendersi» di fronte all'avvio della procedura di espulsione e ad un «preambolo» che il Ppe dovrebbe pre�parare sulla falsa riga di quello voluto dal capo di Slato Kleslil. Sembra infatti questa, secondo altre indiscre�zioni circolate ieri a Madrid, la soluzio�ne che Aznar avrebbe concordalo con lo slesso Schuessel. Le male lingue poi raccontano che Aznar sa che la proce�dura di espulsione durerà alcuni mesi, appena in tempo per superare la boa delle elezioni in Spagna. La linea dura è portata avanti dai Popolari italiani versione Caslagnetti francesi, belgi francofoni e greci: saranno loro a promuovere il procedi�mento di espulsione al quale, invece, si oppongono i tedeschi, i conservato�ri inglesi, i Popolari del nord Europa e Forza Italia in tandem con il Ccd di Casini. Il quale è convinto che una posizione dura serve solo a «regalare» voli ad Haider. «Non basta condanna�re aggiunge Casini ma è necessario capire perchè Haider ha il 25IX) dei voti in Austria». Prudentissimo Berlusconi che ai giomalisi si limila a ricordare che i suoi europarlamentari hanno votato la risoluzione di condanna. E che lo stesso sindaco di Trieste Illy ha assun�to una posizione identica a quella dei consiglieri regionali del Polo e della Lega del Friuli. In pubblico Berlusconi dice di aspettare le decisioni di Aznar, ma ai suoi collaboratori sottolinea che l'intenzione di espellere Schussel è «un'idioza totale». Questa a sera a cena alla Moncloa cercherà di frenare Aznar, di mitigare le posizioni del Ppe, ricordando che le trattative dei socialdemocratici au�striaci con lo stesso Haider. Lo stesso che oggi viene «demonizzato» stru�mentalmente, anche e soprattutto dai popolari di Castagnetti per fini politici intemi. Ma Castagnetti insiste: ci vuo�le una «sanzione netta» pechè non si può «mediare sui pricipi: in certi mo�menti vanno difesi al di là delle conve�nienze politiche». Il leader del Ppi sa che dalla sua parte c'è Aznar che tiene in mano la leadership del Ppe, dopo la crisi che attanaglia i tedeschi. Sa che Berlusconi è in difficoltà. Al punto che Marini, incontrando Casini, gli dice: «Datti una regolata, perché Aznar vi lascia a destra. Come lo spiegherete agli elettori che tu e Berlusconi siete i veri moderali d'Italia?». Al vertice di Madrid Berlusconi contrario all'ipotesi di espulsione ma francesi, belgi e greci vogliono la linea dura