La sorpresa di Bassolino: correrò per le Regionali di Fabio Martini

La sorpresa di Bassolino: correrò per le Regionali Decisiva una telefonata di Veltroni: «Se accetti diventi il leader del Sud: i presidenti saranno governatori» La sorpresa di Bassolino: correrò per le Regionali «Mi dimetto da sindaco per continuare la mia battaglia meridionalista» Fabio Martini inviato a NAPOLI Il telefono del sindaco di Napoli squilla una, due, tre volte, final�mente la segretaria risponde e si sente dire: «C'è in linea il presidente del Consiglio...». So�no le 11,15 ; da pochi minuti si è diffusa la sorprendente notizia della candidatura di Antonio Bassolino alla presidenza della Regione Campania e Massimo D'Alema è l�al telefono, pronto a complimentarsi. Ma Bassolino non c'è, è anda�to a farsi una passeggiata sul mare, D'Alema richiamerà inva�no una seconda volta e passe�ranno cinque ore prima che il Presidente del Consiglio riesca a centrare l'obiettivo. Ma non è soltanto il capo del governo a inseguire Bassolino: negli stessi minuti a palazzo San Giacomo arriva un'altra telefonata, quel�la di Gaetano Bassolino, figlio ventitreenne di Antonio: «Ma è vero che papà si è dimesso?». Sarà per alimentare il mito della decisione sofferta e solita�ria. Sarà perché, effettivamen�te, l'uomo è aduso macerarsi nel dubbio, sta di fatto che Antonio Bassolino ha sorpreso per davvero tutti con la sua decisione di dimettersi da sinda�co di Napoli. Anche la regia dell'addio con�tiene gli ingredienti della «sce�neggiata»: gioved�notte Bassoli�no ha affidato la lettera del Grande Annuncio al presidente del consiglio comunale Sabati�no Santangelo, che l'ha letta ieri mattina nella sala dei Baro�ni. Ma in quel preciso momento Bassolino non era in aula e la sua assenza ha esaltato l'emoti�vità dei presenti, al punto che Giulia Parente, bionda assesso�re ai «Tempi della città» è scoppiata a piangere. Dopo i reiterati, convinti «non ci sto a lasciare Napoli» pronunciati da Bassolino, la con�clusione di ieri a prima vista lascia il dubbio: «giallo» o «sce�neggiata alla napoletana»? Vhappy end ha suscitato i so�spetti e le ire del Polo e da parte sua Bassolino ha spiegato cos�il ripensamento: «Non potevo ras�segnarmi al rischio che da palaz�zo Santa Lucia si creasse una situazione negativa per Napo�li»; «Ho considerato il dovere di una battaglia meridionalista» e in ogni caso «meglio rilanciare tutta la situazione e partire da capo, in modo da poter rafforza�re il processo di rinnovamento». La svolta è maturata nelle ultime 48 ore: dietro le quinte Bassolino aveva affidato al suo grande amico Michele Caiazzo, primo cittadino Ds di Pomigliano, l'incarico di raccogliere le firme di una quarantina di sindaci campani, una «suppli�ca» a Rosa Russo Jervolino perché si candidasse. Si sussur�ra anche di un riservatissimo passo affidato ad Oscar Luigi Scalfaro per convincere l'irri�ducibile Rosetta. Ma la raccol�ta di firme, anticipata dal Cor�riere del Mezzogiorno, ha indot�to la Jervolino a telefonare al sindaco: «Ringrazio te, ringra�zio tutti, ma non me la sento. E poi io ho una sola parola». Quel no ha trasformato le lusinghe di Palazzo Chigi e Botteghe Oscure su Bassolino in un pres�sing zemaniano. Si racconta di una decisiva telefonala, giove�d�sera, tra Veltroni e Bassoli�no: «Caro Antonio, se accetti diventi il leader del Sud e il livello delle altre candidature, Cacciari, Martinazzoli, Turco, ti conferma che i presidenti delle Regioni diventeranno de�gli autentici governatori». E poi con modi soft ma soslanzialmente duri, Veltroni ha fatto capire che era venuto il momen�to di decidere per Bassolino: o accettava la candidatura, o non era possibile condizionare le scelte alternative. E Bassoli�no ha deciso. Ovviamente la repentina, inattesa decisione di Bassolino sconvolge lo scenario (iella bat�taglia campana: il Polo accarez�zava la vittoria con il forzista Antonio Martusciello, ora è co�stretto a puntare le sue carte su palazzo San Giacomo: con le dimissioni di Bassolino. infatti, il 16 aprile si voterà anche per eleggere il sindaco di Napoli. L'ex presidente della Regione Antonio Rastrelli, galantuomo della vecchia guardia missina, si è subito autocandidato, ma le indiscrezioni che escono da�gli ambienti vicini al sindaco raccontano di un Bassolino che. rafforzalo dal suo «sacrifi�cio», ò deciso a scegliere il suo erode e sarebbe pronto a giocar�si due assi: Fulvio Tessitore, roltoro dell'Università, uomo eli potere, di amicizie trasversa�li e di superiore appeal rispetto a Rastrelli; ma anche Rosa Kusso Jervolino che. con lo scudo Bassolino. potrebbe ac�cettare la candidatura a sinda�co. E il Polo che si preannuncia indebolito anche dalla autocan�didatura a sindaco di Vittorio Sgarbi. E ora, paradossalmen�te, la decisione di Antonio Bas�solino finisce per favorire il suo ex amico Massimo D'Ale�ma: i sondaggi di palazzo Chigi davano il centro-sinistra in vantaggio per 5 a 2 sul Polo. Dopo il si di Bassolino, l'Ulivo e in vantaggio in sei regioni: le tre «rosse», le Marche, la Basili�cata. E la Campania. K" fvr.Ot.ht La lettera con cui Antonio Bassolino ha dato le dimissioni da sindaco A sinistra; Bassolino Ieri alla manifestazione dei lavoratori Telecom CHI E SASSOLINO O nato il 20 marzo 1947 od Afragola (Napoli) O due figli (Gaetano e Chiara) C a 17 anni entra nella Fgci O 1972: entra nel comitato centrale del Pei C 1979: entra nella Direzione nazionale del Pei C 1980; responsabile per il Mezzogiorno del Pei C 1987: eletto deputato Pei a Catanzaro C 1990: responsabile settore mass media del Pei C 1992; rieletto deputato Pei a Napoli C 1993: diventa sindaco di Napoli (55,ó1^ dei voti) O 1997; rieletto sindaco di Napoli (72,9^i dei voti) (? 1998: diventa ministro del Lavoro nel D'Alema-1 C 1999; si dimette da ministro del Lavoro