«Napoli» dell'800 in salsa danese di Sergio Trombetta

«Napoli» dell'800 in salsa danese RBCiNSIOH» lllllll IM UHI 11111111»—»— Successo al San Carlo del balletto di Boumonville «Napoli» dell'800 in salsa danese Sergio Trombetta inviato a NAPOLI GLI adepti di August Boumonville sono una setta estremista. Puri e duri di scarpette e tutù. Fondamen�talisti come talebani. Intransigenti come Hamish. Gente che per la perfezione d�un entrechat o di un tour en l'air è pronta a salire sul rogo come gli anabattisti di Miinster. La loro casa madre è il teatro Reale Danese, a Copenhagen, dove per buona parte do r800 Boumon�ville regnò meontrastato come core�ografo e ballerino. Ma in questi giorni, sino a domenica, la setta si riunisce al San Carlo di Napoli perché è 11 che va in scena «Napoli», balletto del 1842 realizzato da Bournonvìlìe dopo avere compiuto, co�me molti altri romantici nordici, il Grand Tour in Italia ed essersi innamorato del colore locale. C'è tutta l'oleografia dell'SOO in «Napo�li) die giustamente il direttore del ballo Luciano Cannilo ha voluto allestire al San Carlo: pescatori, venditori di limoni, pupari, canta�storie, massaie e scugnizzi, su una musica che è un collage di motivi noti con «Io te voglio bene assai» a fare da leit motiv. La storia raccon�ta l'amore contrastato di Gennaro e Teresina, che si crede morta duran�te un naufragio. In realtà è salva nella grotta azzurra, prigioniera di Golfo, il re del mare. Con una immagine benedetta della Madon�na Gennaro la salverà. Finale con travolgente festa di matrimonio che prevede un passo a due dei protagonisti, una collana sfolgoran�te di variazioni e scatenate tarantel�le e galop di tutta la compagnia. Un normale balletto romantico? Neanche a parlarne. Qui il provilegiato non è la ballerina; è al danzato�re che si chiedono scintillanti exploit: salti agilissimi, voli verso l'alto, capacità di realizzare «in aria» complicatissimi passi. Gennaro e Teresina alla prima erano Johann Kobborg (un fantasti�co specialista del mestiere) e la napoletana Ambra Vallo, ma attiva in Inghilterra, sufficientemente bril�lante. Tra i solisti spiccava Vincen�zo Capezzuto, giovane temperamentoso e con buona tecnica, frutto della scuola del San Carlo, ma tutto il reparto maschile ha dimostrato di sapersi avvicinare a questo impe�gnativo «stile danese» con gambe e piedi agili e veloci. Deludenti le donne nonostante l'impegno di qualche solista. Giustamente oleo�grafici i costumi di Giusi Giustino. Svelta e trascinante la regia di Cannilo, ottimo il lavoro di ricostru�zione coreografica di Kristin John�son. Resta u problema della panto�mima, oggi sempre meno credibile, ma ineliminabile, come certi noiosi recitativi seccW dell'opera sEttecentesca. Un momento della travolgente tarantella che chiude il balletto «Napoli» andato in scena con successo mercoled�sera al Teatro San Carlo di Napoli

Persone citate: Ambra Vallo, August Boumonville, Capezzuto, Giusi Giustino, Johann Kobborg, Kristin John, Madon, Napo

Luoghi citati: Copenhagen, Inghilterra, Italia, Napoli