Le lacrime della principessa ribelle
Le lacrime della principessa ribelle Le lacrime della principessa ribelle Stephanie: adorata dal padre, è forte e dura come lui personaggio Pierangelo Sapsgno Inviato a MONTECARLO ™UTTE le volle che Ranieri j apriva lo studio in stile DìI rectoìre con la sua raccolta d�quadri dei Primitivi a qualcuno, ripeteva sempre d�sentirsi «un principe solo», come se volesse sottolineare il senso di una vita regalata a uno Stato o a un regno, anziché alla normalità. E' il pote�re che rende così, diceva: «Io ho pochissimi amici. Li scelgo tra quelli che non mi hanno mai chiesto niente. Il potere ìsola. S�resta sempre da soli davanti alle proprie scelte». Se è così, forse s�è tutti soli: basta dover scegliere. Però, è vero che quando si sale, sono pochi quelli che sanno arriva�re in alto. A Stephane Bem, un giornalista francese, Ranieri una volta disse che c'era una sola cosa che lo aveva salvato da questa ossessione: «Io amo la famìglia. E' questo il segreto dell'equilibrio». S�descrìsse così: «Credo di essere un padre benevolo, sono molto vicino ai miei figli, anche se non potrò mai sostituire la loro ma�dre. Penso d�essere stato un padre autoritario, ma sempre tol�lerante». Oggi che Montecarlo vìve i suoi giorni più difficili per la salute d�Ranieri III, bisogna dare atto al principe di non aver mai recitalo onesta parie. Lo s�è capito bene dalle immagini che hanno conse�gnato agli altri �figli e i suoi sudditi, strett�negli applausi e nei cori che invocavano il suo nome, strett�persino nelle lacrime d�Stephanie, la sera della consegna dei premi per il Festival del circo, quando Ranieri disertò l'impe�gno, dopo essere apparso nei gior�ni precedenti con il viso smagrito e lo sguardo arrendevole. A Mona�co allora �suoi sudditi capirono. A Monaco sanno sempre tutto, ma non parlano mai. E' il segreto d�questo posto, può piacere o no. La verità è che come il sole o come il mare, la monarchia sta benissimo a Monaco. Che Monaco sia il mondo, poi, sappiamo bene che non è vero. Però, è così. Qui la gente vive il principe più come un padre di famiglia che come un sovrano ieratico e lontano. Sareb�be un errore dire invece che in questi giorni il padre di famiglia ha ritrovalo i suoi figli. La verità è che l�ha sempre avuti. Forse li ha anche sempre perdonati. Lu�dis�se a Berne: «I genitori bravi si augurano la felicità dei propri figU. A volle, questo crea anche dei problemi». E' per questo che il principe solo è passato sopra a tutto, e ha accettato i problemi anche di fronte alla rottura del cerimoniale. Ed è per lo stesso motivo che Stephame d�Monaco, come raccontano le cronache fran�cesi, è la figlia che gli è stala più vicina di lutti, in questi giorni. Scrive Paris Match che lei negli ultimi tempi «è diventata la cocca di Ranieri». E' lei che appena il padre comincia ad accusare �pri�mi segni del male, scappa via da Auron, dietro Nizza, sulle Alpi Marittime, e si precipita a Mona�co e non vuole più lasciare il Principato per stargli vicino. E' lei che scoppia in lacrime davanti a tutti, nell'ultima sera del Festival, mentre la gente scandisce il nome del babbo. Ed è sempre lei che, smarrita e incerta, e andata prima a Nizza e poi a Montecarlo per consultare due maghi. Ma il risul�tato non l'ha aiutala: «suo padre si riprenderà», le ha dotto uno; «non ce la farà», ha detto l'altro. Eppure, raccontano ancora le cronache francesi, Stephanie non è cambiata. Insegne come allora le sue storie forti. Ha avuto i suoi amori ribelli, ha raccolto fuochi e passioni con le sue guardie del corpo, con un barman, con un maestro di sci. Tre figli, Louis. Paulme e Camilla, e un matrimo�nio scoppiato nelle foto rubale ai bordi di una piscina, il marito e la ballerina. Dopo Daniel Ducruel, un'altra bodyguard, Jean Ray�mond Gottliel), e poi il barman di un ristorante sala da té, e adesso un maestro di sci. 1 paparazzi non hanno mai smesso di starle attac�cati. Lei è quella die se n'è curala di meno, è quella che ha rotto le regole, che ha cercalo l'amore perché le piaceva, che si è messa fuori dal palazzo, e che a volte ha rischialo persino di uscirne. L'ha tenuta legala proprio il rapporto con il padre, che ha cercato sem�pre di capirla, di proteggerla, an�che di difenderla. Una volta, Ra�nieri confessò ai giornalisti: «Ogni individuo ha il diritto di vedere rispettata la propria vita privata. Fa parte dei fondamentali diritti dell'uomo. Temo che la notorietà, adattala al mondo degli allori, abbia avuto una terribile influen�za sul modo di considerare gli uomini d�potere». Sono i guai dello star system. E Stephanie non ha mai saputo sottrarsi alla grande bolgia mediatica, non ne aveva forse neppure la voglia. I giornali, che quando vogliono san�no essere formidabili umoristi, l'hanno sempre battezzata cosi: «la principessa ribelle», «la princi�pessa ragazzo», «mamma tigre», (ìli aggettivi di accompagnamen�to: «imprevedibile, anticonformi�sta, indocile». Stephanie è stata la principessa che ha corcato l'amo�re in chi gli piaceva: non ò una virtù. E' normale. E' dei tre figli quella che ha i tratti somatici più simili al padre: anche questo può essere un indizio. Perche fra il padre e la figlia c'è sempre stalo i ualcosa di uguale. Sono t'orli, duri, tutt'edue. Disse Ranieri; «Ognuno di noi offre una propria immagine della famiglia. E' la conseguenza della diversità dei nostri caratteri. Il comportamento di ciascuno di noi è quindi diverso, ma credo che proprio per questa diversità dia�mo un'immagine più umana. Non vogliamo essere persone a parte, ma come le altre, con i loro problemi, le loro gioie e lo loro pene». Ha pianto al festival del circo mentre il pubblico scandiva il nome del papà Laterzogenitaèquella che anche fisicamente assomiglia di più al sovrano. Per avere certezze sul futuro della salute di lui ha persino consultato due maghi, mai loro responsi sono stati contraddittori I^^Sff f*f#7?i Pfr&m 71 i,.., (.1.111 l .11 I I .m.»»^-^ A lato, l'ospedale dove è ricoverato II prìncipe Ranieri. A destra, la figlia Stephanie in lacrime al Festival del Circo (foto tratta dal settimanale «Gente»)
Persone citate: Daniel Ducruel, Jean Ray, Pierangelo Sapsgno, Stephane
Luoghi citati: Monaco, Montecarlo, Nizza
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