Il fronle del No ha una tentazione «Rispohreraie» l'astensionismo

Il fronle del No ha una tentazione «Rispohreraie» l'astensionismo lilTtOi^lIRiSCHIA DI SPACCARE ENTRAMBI GLI SCHIERAMENTI ■ss i Il fronle del No ha una tentazione «Rispohreraie» l'astensionismo retroscena ROMA N ELLA penombra delle co�lonne che costeggiano il Transatlantico, u mini�stro Agazio Loiero parla sottovo�ce ma chiaro chiaro: «Anche se nessuno lo ammette dice il ministro Udeur per i Rapporti con il Parlamento il vero snodo dei 7 referendum ammessi è quello sui rimborsi elettorali. I partiti "residuali-organizzati" faranno di tutto perché manchi il quorum. E immagino che lo stesso interesse lo abbiano i grandi partiti; visto che le ric�chezze sotto banco non esistono più. Né per i piccoli né per i grandi». Sono trascorse poche ore dal�l'annuncio della Corte Costitu�zionale, il Transatlantico frigge di emotività come sempre nei giorni importanti e il firastagliatissimo «Fronte del no» al refe�rendum elettorale accarezza ogni espediente per organizzare la fronda. Anche se, nelle prime ore, dall'arsenale spunta un'ar�ma già usata: l'astensionismo. Certo, nel finonte proporzionali�sta si ritrovano personaggi agli antipodi Silvio Berlusconi e Fausto Bertinotti, Clemente Ma�stella e Francesco Cossiga, Enri�co Bosolli e Umberto Bossi, Roc�co Buttiglione e Teodoro Buon�tempo ma tutti sanno a memo�ria che la prossima battaglia si preannuncia per loro come l'ulti�ma spiaggia: stavolta si vince o si perde rintera posta. Negli animatissimi corridoi di Montecitorio lo ammette per�sino il presidente dei deputati di An Gustavo Selva: «Noi faremo di tutto perché vinca il sì, ma certo se dovesse mancare il quorum anche stavolta, questa 'bottega' dovremmo chiuderla definitivamente». La sincerità di Gustavo Selva dà corpo allo scenario che il bis da mancato quorum renderebbe inevitabile: la revanchc dei proporzionalis t i e la ritirata dei maggioritari. Ma stavolta come un anno fa, la scommessa dei proporzionalisti potrà essere puntata tutta sull astensionismo? Predicare la gita al mare in Italia non porta bene, per Bettino Craxi fu l'inizio della fine e non è certo un caso che, a caldo, siano pochissimi a gettarsi sulla zatte�ra del non-voto. L'unico che lo fa esplicitamente è Fausto Berti�notti: «Per noi la parola d'ordine é boicottaggio di tutti i referen�dum». Se uno prova a chiedergli cosa significhi concretamente, Bertinotti risponde: «Significa votare no, astenersi, fare tutto ciò che serve a farli saltare». In parole povere vuol dire lasciarsi le mani libere fino a pochi giorni dal voto, posizionarsi come me�glio conviene? «Sì, è così», ri�sponde Bertmotti che da una vittoria del S�sarebbe costretto ad un drastico ridimensiona�mento. Ma il vero enigma resta {Sil�vio Berlusconi. Claudio Martel�li, che lo ha incontrato due giorni fa ad Arcore, racconta: «Con lui abbiamo registrato una grande sintonia sul no al referen�dum elettorale, una sintonia che è stata l'elemento più rile�vante del colloquio». Già, ma la contrarietà del Cavahere è cosa fin troppo nota: resta da capire se quel no si tramuterà in una battaglia astensionista. Batta�glia resa più difficile da ima complicazione: ieri pomeriggio, davanti alla buvette, l'iper-referendarìo ed ex Forza Italia Pep)ino Calderisi ha incrociato il brrfsta Giuliano Urbani e gli ha gridato: «Scusa Giuliano, ma ora che è stato ammessa il referendum sulla divisione del�le carriere per i giudici, come fate ad astenervi su tutto?». Colpito sul vivo, Urbani ha sorriso e glissato, ma più tardi ha spiegato: «Sono convinto che la legge elettorale che uscirebbe dal referendum sarebbe una sciagura». Ma poi ha aggiunto: «Sia chiaro: la mia è una posizio�ne personale». E' la conferma che Forza Italia non ha ancora deciso come spendersi te così, cerca di farsi largo il partito della «legge in Parlamento». Spingono in questa direziono il segretario del Ppi Castagnetti e quella dei Verdi Francescato e, curiosamente, anche Teodoro Buontempo, battitore libero di An, vorrebbe spingere Fini sulla stessa strada: «Sarebbe autolesionistico affrontare la batta�glia referendaria con il Polo clamorosamente spaccato a me�tà: se Fini prende l'inziativa, la nuova legge elettorale si può fare per davvero in Parlamento. Ma deve far presto...». Eppure, su un dato. S�e No sembrano concordare: ad abbinare refe�rendum e RegionaU del 16 apri�le non pensa nessuno. «L'abbina�mento sostiene Calderisi sarebbe l'unica garanzia certa per raggiungere il quorum. Ma Polo e Ulivo hanno già deciso di giocarsi tutto sulfaltemativa D'Alenia-Berlusconi, sul bau bau comunista e su miello Mediaset. Confrontarsi duramente sulle questioni concrete fa pau�ra a tutti...». Ibtti sanno che la prossima battaglia si preannuncia come l'ultima spiaggia Questa volta o si vince o si perde tutto Il vero enigma resta Forza Italia che non ha ancora deciso come «spendersi» Anche i Verdi spingono per una soluzione in Parlamento e trovano Buontempo come inatteso alleato xiia A sininra II leader dello Sd�Enrico Boseill, qui sopra Francesco Cossiga Qui sopra il segretario di Rifondailone comunista Fausto Bertinotti

Luoghi citati: Arcore, Italia, Roma