Berlinguer: «E adecidiamo sulla parità

Berlinguer: «E adecidiamo sulla parità ■•~-~—tt.—r , -~■,;—i ~! IL MINISTRO DELL'ISTRUZIONE «DALL'OPPOSIZIONE SONO VENUTI SOLO DEI NO» Berlinguer: «E adecidiamo sulla parità Mario Tortello TNISTRO Berlinguer, che effetto le fa sentir�ai paragonare a Genti�le, il padre dell'ultima gran�de riforma 77 anni fa della scuola italiana? «Calma o gesso». In che senso? E' riuscito a far diventare legge un te�sto di riforma che rivolu�ziona l'istruzione, dalla materna alla superiore, e adesso minimizza? «E' un grande risultato. Ma, ripeto: calma, calma...». Infatti il Polo contesta la portata di questo voto. Va�lentina Aprea (Forza Ita�lia) le chiede d�non canta�re vittoria: "Ancora molti passi devono essere fatti prima dell'applicazione della logge". «Dallo forze del Polo sono venu�ti solo dei "no". Non hanno saputo dare alcun contributo concreto. Onestamente, su un tema come questo, c'ora da aspettarsi un apporto ben diver�so da parte del 'opposizione». Se e per questo, l'aiuto non è arrivato nemmeno da Ri�fondazione. Che effetto le fa il pollice verso dei sena�tori di Bertinotti? «Mi prooccupano tutti i no. Non solo quelli del l'rc. Certo, in questo caso, mi spiace che una forza di sinistra continui a essere arroccata su posizioni di pura conservazione. Ma ci sono tinche alcuni segnali di disgelo; come in Piemonte, per la candi�datura alle regionali della collo�sa ministra Livia Turco. Contrimiranno alla ripresa del dialo�go». Sia sincero: la legge di ri�forma è un grande conteni�tore, tutto da riempire. C'è ancora molto lavoro da fa�re al vostro ministero? «Si può essere d'accordo o me�no con la natura dei cambia�menti approvati adesso. Ma nessuno può negare che, por la prima volta, nella storia del nostro Paese, un programma di radicalo cambiamento del siste�ma formativo e di istruzione, annunciato agli elettori, è stato pienamente realizzato». Contento o preoccupato? «Abbiamo sei mesi di tempo por presentare in Parlamento il pia�no di realizzazione della rifor�ma. Ci mettiamo al lavoro subi�o; bisogna definire nei partico�ari l'impianto is^'uzionale, programmatico e culturale del�a nuova scuola. Ma la riforma entrerà in vigore con tutta la gradualità necessaria». Ovvero? «Dal settembre del 2001. Non con il prossimo anno scolasti�co. Cominceremo con i bambini di sei anni: entreranno nella prima classe della nuova "scuola di baso", anziché inizia�re le vecchie elementari. E, con loro, saranno interessati anche gli studenti che si iscriveranno alla prima superiore. Per alcuni anni, vecchio e nuovo conviveranno. Ecco perché dico: calma e bocce ferme». Non la preoccupa il malu�more che serpeggia tra in�segnanti e genitori degli alunni di scuola elementa�re e media? Dopo la mini-ri�volta contro il ((concorsone» per assegnare gli au�menti di stipendio ai do�centi-super, si prepara a fronteggiare una nuova guerra? «Sono convinto che, se ci si impegna a spiegare bene i con�tenuti d'una riforma che fa diventare l'Italia veramente più europea anche in questo campo delicato e fondamenta�le, possiamo raccogliere più consensi che critiche. Certo, dobbiamo tenore conto di un problema reale: le attuali figu�re del maestro elementare e del professore della media sono destinate a scomparire. Dobbia�mo trovare una sintesi che porti a un docente unico per tutti i sette anni della "scuola di base". Anche se sarà necessario fare distinzioni: chi insegna nel primo anno ha un compito diverso dal collega che opera nel settimo». Par di capire che il mini�stro della Pubblica Istru�zione non ha dubbi sull'ap�plicabilità di questa nuova legge. «Introduce innovazioni impor�tanti. Tanti altri Paesi le hanno già attuate. Con successo. Per�ché dovremmo fallire noi?». Dopo l'avvio dell'autono�mia scolastica, l'annuncia�ta rivoluzione di ministero e Provveditorati ed il varo del provvedimento sui ci�cli, sarà la volta della legge sulla parità adesso? «L'esame riprende il 15 febbra�io, in aula. Spero che, anche su questo tema, il Parlamento scri�va la parola fine. Ma ora tiria�moci su le maniche e continuia�mo a lavorare». «Nessuna fretta Si comincerà solo dal 2001, abbiamo 6 mesi per il piano» «Ora pensiamo a contenuti e programmi da proporre agli allievi Maestri e professori devono lasciare gradualmente il posto a un docente unico dairal70anno della scuola di base» ^ ^ Il ministro della Pubblica Istruzione Luigi Berlinguer

Persone citate: Aprea, Berlinguer, Bertinotti, Contri, Livia Turco, Luigi Berlinguer, Mario Tortello

Luoghi citati: Italia, Piemonte