La Sudtiroler: noi siamo diversi

La Sudtiroler: noi siamo diversi IL SOGNO DELTIROLO UNITO La Sudtiroler: noi siamo diversi «Ma la sovranità popolare deve essere rispettata» reportage Fabio Paletti inviato a BOLZANO SARÀ un caso, ma nel giorno di Joeig Haider anche il suo omo�logo altoatesino Plus Leitner, sciarpa blu di ordinanza al collo, riesce a realizzare un sogno. E la sua mozione che blocca l insegna�mento di alcune materie in italia�no nelle scuole a lingua tedesca, passa grazie all'appoggio della Svp, il partito a maggioranza asso�luta a Bolzano, con 21 consiglieri su 35 e il 56,6 per cento dei voti. Niente male per runico consi�gliere dei Freiheitlichen, da sem�pre in minoranza con quel mode�sto 2,5 per cento dei suffragi. Esul�ta, Plus Leitner: tDa oggi contiamo di più... E' uno scandalo quello che ha fatto l'Europa contro Haider. Si mina la sovranità nazionale del�l'Austria». Ma l'inedita alleanza nero-blu sulla scuola anche a Sud del Brennero, non sembra preoccu�pare più di tanto il Consiglio pro�vinciale, dove la svolta austriaca non è stata nemmeno commenta�ta. Plaude all'Europa Luisa Gnecchi, assessore alla scuola in forza al centro sinistra: «Certi temi xeno�fobi non hanno diritto di cittadi�nanza». Ma sulla mozione di Pius Leitner è più che comprensiva: «Su quasi mezzo milione di Sud Tirole�si, trecenlomiia sono di lingua tedesca. Io sono per il bilinguismo, ma capisco la resistenza da queste parti. E poi da sinistra, non possia�mo sostenere un certo tipo di colonialismo culturale...». E allora si capisce perchè sembrano desti�nate a sparire entro breve 8000 indicazioni geografiche in italiano, con la Svp che ne vorrebbe mante�nere solo 600. Si capisce perchè poche settimane fa, quando nel�l'unica chiesa di Appiano si è cele�brata la prima messa in lingua italiana, c'erano a protestare gli Scbutzen in costume, che sognano la riuniflcazione di tutto il Titolo. O perchè la prossima estate alla fiera di Hannover, all'insegna del�la comunità regionale Nord e Sud Tirolo si presenteranno insieme, pure con il Trentino ma giusto per bilanciare gli equilibri. In queste valli tra Adige e Isarco, tra meli e vigne, la preoccupa�zione più sentita è che la politica di chiusura di Haider, possa far tomare quei confini abbattu '. con il trattato di Schengen che qui è sialo visto in una direzione so a: rruella che porta a InnsLruck, ai Tirolo di cui lutti si sentono iigli. Am 1 j \mn scrittore di sinistra ome ,Tost^ i Zoderer, autore de «L'italiana», non sembra troppo preoccupato di quello che sta accadendo cinquan�ta chilometri più a Nord. Spiega, Zoderer: «Haider è un neofascista, ma non è Hitler. Un attacco frontale, gli regala solo consensi. Bastava lasciarlo fare, verificare la pochezza del suo pro�gramma... In un anno sarebbe spa�rito. Adesso, c'è solo da sperare che la Svp non si sposti troppo a destra». E allora tutte le attenzioni sono verso la Sud Tiroler Volks Partei fondata da Silvius Magnago, oggi guidata a Bolzano da Herman Thaler. Un partito che controlla a maggioranza assoluta 111 dei 116 comuni della zona, un partito che ha mille anime al suo intemo e che grazie agli appoggi del govemo di Roma e ai buoni rapporti con Vienna, ha saputo fare da cuscinet�to in questa regione, italiana solo per convenzioni politiche. Analizza il numero uno della Svp a Bolzano: «Noi siamo un partito di raccolta, c'è spazio per tutti. Mu niamo soprattutto mode�rati di centro». Aggiunge, Herman Thaler: «Haider ci lascia perplessi, ma la sovranità di ogni decisione spetta a! pòi^o che lo ha votato. L'Europa non doveva interferire, dovevano bastare le garanzie forni te dall'alleato di Haider, dal popola�re Schuessel. Comunque non credo che possano esserci ripercussioni da noi, non abbiamo gli stessi problemi». Tra i problemi, c'è quello degli extracomunitari, dodicimila solo quelb in regola, impiegati a stagio�ne nella raccolta delle mele o nel settore turistico in una provincia dove la disoccupazione è al 2,3 per cento e il 70 per cento del prodotto viene esportato. Gli extracomuni�tari sono una risorsa per Sandro Repello, presidente dell'Associa�zione Costruttori di Bolzano: «Noi imprenditori non possiamo essere xenofobi, è antieconomico. C'è ca�renza di manodopera...». Dissente Eva Klotz dell'Ufs, ulti�ma erede dei martellatori della Val Passiria, della politica separatista che negli Anni Sessanta si faceva con il tritolo: «Gli extracomunitari devono costruire il loro futuro nella loro terra». A lei non piace Joerg Haider, lo bolla co�me un ambiguo. Ma poi a sorpresa, si schiera quasi con la Uè, guanlando al suo Tirolo: «L'intervento di Bruxelles è stato esagerato, ma mi piace che agli siali nazionali venga lolla un pò della sovranità». Alessandra Zendron dei Verdi, vi�ce presidente del consiglio provinciale, è forse la più preoccupata per l'ascesa di Hai�der: «Haider è quello che si è battuto di più nel '92, contro la chiusura del pacchetto Tirolo. Lui rifiuta una società mullicullurale, la Uè ha fatto bene ad intervenire, ne andava della sua credibilità verso i Paesi dell'Est, dove ha chiesto la riduzione dei conflitti etnici». E ammonisce: «La Svp sbaglia a sottovalutare Haider. Non bastano le garanzie di Schues�sel. Non vorrei che avesse ragione mia madre, quando ricorda che di garanzie si parlava già al tempo del presidente Hindenbuig, mentre Hi�tler stava salendo al potere». Silvius Magnago. patriarca sudtirolese :li; Grazia Francescato e in alto Reinhold Messner