Da Roma segnali di fumo verso Vienna

Da Roma segnali di fumo verso Vienna Da Roma segnali di fumo verso Vienna Palazzo Chigi rigido, ma la Farnesina è sulla linea Prodi Maurizio Mollnarl ROMA Grandi manovre sul fronte austriaco della nostra diplomazia, che però si muove in ordine sparso: Palazzo Chigi preme sui partner affinché si rispetti alla lettera la Dichiarazione dei Quattordici con le contromisure previste in caso di entrata nel gover�no del leader nazionaliberale Joerg Haider, evitando fughe in avanti come la rottura delle relazioni diplo�matiche decisa ieri da parte del Bel�gio. La Farnesina invece continua a inviare segnali di fumo verso Vienna riconoscendosi nella linea di cautela sul caso Haider scelta dalla Commis�sione europea guidala da Romano Prodi. L'annuncio della rollura delle rela�zioni con l'Austria da parte del Belgio e l'intenzione della Francia di fare lo stesso ha portalo a un intervento di Palazzo Chigi che, chiedendo ai part�ner il rispetto degli accordi presi, è riuscito a far rientrare il passo di Parigi. «Abbiamo lavoralo insieme per definire una posizione comune spiegano a Palazzo Chigi e ora non bisogna modificarla, resta come è in attesa di novità da Vienna». Se il fronte europeo dovesse frantumarsi il boomerang sarebbe terribile: l'auto�rità dei capi di Stato e di govemo ne uscirebbe indebolita senza ottenere alcun rie:'.Italo a Vienna. «Bisogna assolutamente evitare altri passi, in avanti o all'indielro afferma Luigi Colajanni, responsabile Esteri di Boiteghe Oscure e tutto deve restare congelato attorno alla Dichiarazione della presidenza porloghesem, per�ché le novità devono giungere dal�l'Austria; attendiamo di vedere se e come nasce il govemo, chi lo compor�rà e che cosa farà». Marco Pezzoni, capogruppo ds nella Commissione esteri della Camera, va oltre: «L'azio�ne intrapresa dall'Unione è stala politica, basala sui principi, il proble�ma è che oltre c'è il vuoto perché non esistono ancora istituzioni politiche comuni europee». Dunque, pmdenza e niente fretta. La scelta di Palazzo Chigi di «atten�dere novità da Vienna» evitando fu�ghe in avanti come quella del Belgio e rilanciando la palla nel campo del nascituro govemo Schuessel-Haider trova però la Farnesina impegnala su un altro fronte. Ieri Vienna na fallo arrivare all'orecchio del ministro de�gli Esteri, Lamberto Dini, di avere gradilo il suo basso profilo sulla vicenda, mentre ha ricevuto tull'altra accoglienza la dichiarazione con cui il presidente del Consiglio, Massi�mo D'Alema, suggeriva di mettere «l'Austria in quarantena». Conforta�le da questi segnali le feluche della Farnesina vanno avanti per la loro strada: considerano la Dichiarazione dei Quattordici una «forzatura del lesto del Trattato di Amsterdam» e, proprio in base alle sue nonne, affer�mano che solo nell'ipotesi di una accertata «seria e consistente viola�zione delle liberta fondamentali» l'Unione Europea avrebbe potuto muoversi contro l'Austria. Le pruden�ti dichiarazioni di Romano Prodi a Bruxelles hanno portato acqua al mulino della Farnesina, dove comin�cia a circolare l'idea che una via d'usciui all'intricata crisi Ue-Austria potrebbe venire proprio dal Trattato di Amsterdam del 1998, che prevede l'istituzione (guardacaso proprio a Viennal di un «Centro dell'Unione Europea per il monitoraggio dei feno�meni di razzismo, xenofobia e anlisemitismo». Il «Centro» viene inaugura�lo domani, e quando l'organigramma di esperti e giuristi sarà completato potrebbe diventare lo strumento che consenta di «monitorare^ il risi^tto da parte del govemo Schuessel-Haider degli impegni a «difendere la democrazia» evitando ogni degenera�zione razzista, xenofoba e antisemila. In sintonia con Dini si muove il ministro per le Politiche Comunita�rie, Patrizia Toia, già sottosegretario agli Esteri nel passalo govemo D'Ale�ma. «Ho sentilo tante parole sbaglia�te sulla situazione austriaca» affer�ma Patrizia Toia, dicendosi a favore di «nessuna condanna dell'Austria. nessuna riduzione di libertà del suo oopolo ma di un giusto richiamo che 'Europa deve alla storia». «I voli di Haider sono legittimi e l'Ue non deve fare intrusioni ha concluso ma rafforzare il legame che unisce i Paesi membri». Se questa sarà anche la posizione ufficiale del govemo D'Alema sarà Lamberto Dini a spie�garlo, intervenendo domani mattina in aula al Senato, dove invece ieri ha preferito dare forfait in Commissione Esteri. Rimbalza intanto da Vienna la confenna dell'arrivo in mar/o a Roma di una folla delegazione di parlamentari austriaci. Guidali da un'esponente del partito di Joerg Haider. Eva Klotz: «Bruxelles ha esagerato ma mi piace che agli Stati nazionali venga tolta un po' della sovranità» Roberto Maroni in una immagine con Haider. Per il numero due della Lega il leader politico austriaco Haider non è un estremista: «Il suo programma di liberismo economico è condivisibile e ne avrebbe bisogno anche la Uè»