Prodi: recuperare, non isolare Vienna di Francesco Manacorda

Prodi: recuperare, non isolare Vienna Prodi: recuperare, non isolare Vienna E al Parlamento europeo si spacca il gruppo dei Popolari Francesco Manacorda corrispondeme da Bruxelles Anche il Parlamentò europeo si pronuncerà contro l'ascesa al potere in Austria dell'Fpoe di ,U™ry, Haider. Una bozza di risoluzione comune depositata ieri sera chii capigruppo di popo�lari, socialisti, liberali, verdi e comunisti ma ancora suscetti�bile di molti emendamenti in questo ore condanna «le tlichiarazioni insultanti, xenofo�be e razziste» di Haider e sostie�ne che «l'ammissione del Fpoo in una coalizione eli governo legittima l'estrema destra in Europa». Dietro l'unità che le grandi famiglie politiche europee stan�no cercando, il caso austriaco lui però l'effetto di un ciclone sul Parlamento di Hruxelles: il gruppo dei Popolari europei si spacca tra chi chiede la sospensione degli austriaci e chi la rifiu�ta; i socialisti attacca�no Romano Prodi; «Da lui avremo voluto più coaugRÌo; iJiu nerbo»; i liberali condannano senza appello l'ex cotnpagfùtiiUulntemazionale Haider e plau�dono all'ultimatum de�fili Stati contro l'Au�stria. Il tormento di Vien�na ò prima di tutto il tormento del gruppo Ppe che si ò riunito ieri mattina, Da una parte la maggioranza composta dai tedeschi della Cdu-Csu e dai conservatori britanni�ci che, come spiega il presidente del gruppo Hans Ger�Poettehng, ritengono che blocca�re l'alleanza non servi�rebbe a nulla: «Siamo preoccupati e ansiosi per quel�lo che Sta accadendo, ma abbia�mo fiducia noi nostri amici austriaci dol l'voo, ci aspettia�mo che nel nuovo governo afferminoe Impongano i nostri prìncipi, quelli (lolla libertà del�la democrazia e dello stato di diritto». Dall'altra la fronda di una cospicua minoranza capeg�giata dall'Udf di Francois Hayrou che chiodo l'inunodiala sospensióne dei popolari au�striaci e dagli spagnoli, cui si uniscono i greci e i popolari dol Benelux. E gli italiani? Il capotlologazione eli Forza Italia Antonio Tajani è vicino alla posizione di teaeschi è britannici: condan�na Haider ma ò più cauto noi parlari; dell'alleanza con i popo�lari austriaci, «su cui servono giudizi e non progiudizi». Nem�meno il Ppi chiodo la sospensio�ne dol Pvoe ma, spiega Guido Bodrato, «non ha senso condan�nare le idei; di Haider o non l'alleanza con lui» e poi il problema più generale che si pone «ò ciuello di ridiscutere lo sli^t.amonlo progressivo dol no�stro partito verso le forzo del conservatorismo», naturalmen�te compresa Forza Italia. Per regolare i conti all'interno del Ppe, comunque, c'è tempo. Si comincia venerd�al vertice spa�gnolo dei popolari, e si conti�nua gioved�prossimo a Bruxel�les con una riunione dol bureau politico del partito che si prean�nuncia molto tesa. In aula, durante il dibattito parlamentare, tocca invece a Romano Prodi difendere l'ope�rato della sua Commissione che «abdicherebbe al proprio ruolo se cessasse di mantenere rela�zioni con l'Austria», A chi lo accusa di aver scelto una linea più prudente rispetto alla di�chiarazione dei Quattordici re�plica rivendicando il ruolo del�la Commissione: «Quando uno dei suoi membri si trova in difficoltà ò tutta l'Unione che si trova in difficoltà. Il dovere di un'istituzione soprannazionale forte non ó quello di isolaro uno doi suoi inombri ma quello di vincolarlo indissolubilmente ai suoi valori. E a questo dovere la Commissiono si dedicherà con la massima tenacia». Ma questo, assicura, significa che Bruxelles «sarà inflessibile nel�la difesa» dei principi dell'Unio�ne europea: «Anche la più picco�la infrazione nei diritti dello persone, di qualsiasi minoran�za, sarà da noi perseguita nella forma più dura». I Popolari, che negli ultimi mesi non hanno perso occasio�no per punzecchiarlo, questa volta lo applaudono. «Siamo dalla vostra parte», gli dice Poettering, facendo capire che non è certo a fianco dei quattor�dici Stali che hanno «isolato» Vienna. Un'opinione che però, all'interno dello stesso Ppe, non è condivisa né dai francesi né dagli spagnoli. I socialisti invoce bacchettano il presiden�te per bocca del presidente Enrique Baron Crespo: «Credo che la Commissione sia stata guardiana dei Trattati, ma Pro�di aveva detto di voler formare un governo europeo, da lui mi sarei aspettato più coraggio, più nerbo», dice, dopo aver parlato di «appoggio totale e identificazione» con la dichiara�zione portoghese. I liberali non si sbilanciano, valorizzano sia il ruolo del Consiglio sia quello della Com�missione, mentre critiche a Pro�di arrivano dai verdi, dai comu�nisti unitari e da Fausto Berti�notti, che non rinuncia a evoca�re «l'opacità e la labilità» delle scelte del presidente della Com�missione. Mentre in Parlamento si di�batte, nelle Cancellerìe c'è già chi passa all'azione contro il governo austrìaco che dovreb�be vedere la luce oggi. Il mini�stro degli Esteri belga Louis Michel annuncia fin dal matti�no di aver «dato istruzioni alla mia amministrazione di appli�care scrupolosamente le misu�re decise a nome dei quattordi�ci governi dalla presidenza por�toghese», cioè la rottura di tutte le relazioni politiche con Vienna, e poi rincara la dose invitando i belgi a non andare a sciare in Austria: «Sarebbe im�morale». Anche da Lisbona e da Parigi arrivano propositi simili. «Sare�mo costretti a ridurre le relazio�ni politiche con l'Austria al livello più basso possibile dice il ministro degli Esteri francese Hubert Vedrine perché gli austrìaci finiscano per rendersi conto che hanno imboccato una via sbagliata». Bruxelles (seguita da Parigi e Lisbona) annuncia di voler applicare alla lettera le ritorsioni, cioè la rottura dei rapporti E invitai belgi a non andare a sciare in Austria «Sarebbe immorale»