Caccia a un presidente che non si vede

Caccia a un presidente che non si vede Caccia a un presidente che non si vede Casa Bianca: il New Hampshire ha scelto, senza convinzione che piace tanto ai cittadini della bandiera a stelle e a strisce. Per non parlare del primato che ri�schia di centrare Gary Bauer: per la prima volta nella storia delle primarie uno dei concorrenti po�trebbe ottenere lo zero per cento dei voti. In fondo lo stesso successo di John McCain in New Hampshire, che ormai i sondaggi considerano sicuro (l'ultimo ha addirittura re�gistrato 12 punti di vantaggio tra lui e Bush, il 44"*) contro d 32'K.), cioè di un outsider vero, con pochi finanziamenti in banca ma con ima storia personale di tutto rispetto (prigioniero in Vietnam, eroe di guerra), dimostra la sete di carisma che affligge gli america�ni. Purtroppo al di là di McCain, che comunque non è amalo dalla macchina di partito repubbUcana e dalle grandi lobby, c'è davvero poco. Bush viaggia solo sulle struttu�re di partito e sul ritomo di moda dei repubblicani. Eppoi, diciamo�ci la verità, anche la sua risorsa principale, il nome, perchéè do�vrebbe funzionare? Perché i Bush dovrebbero doppiare la Presiden�za, cioè riuscire in un'impresa in cui ha fallilo quella che è conside�rata la casa reale degli americani, i Kennedy? Tanto più che il perso�naggio George n non offre niente di suo: la sua campagna nel New Hampshire non ha avuto nessuno spunto originale. L'ha trascorsa facendo saltare frittelle in un ristorante, salutando pescatori e agricoltori al lavoro e, ovviamen�te, facendo qualche apparizione fugace in una sala da bowling. Il pezzo forte è stata la presenza dei genitori che ha avuto un solo risultato: quello di far salire nelle hit parade dei bar o dei caffè di qua le barzellette sulle sculaccia�te che mamma Barbara impartirà al povero George Junior alla Casa Bianca, semmai diventerà presi�dente. Al Gore è più o meno lo stesso. Si porla dietro, suo malgrado, invece del nome dei Bush quello dei Clinton. In mesi di campagna elettorale non è riuscito a staccar�selo di dosso, a crearsi una sua immagine personale. Il problema è che non impressiona, non colpi�sce. La gente parla di lui, ma ha nostalgia dei candidali democrati�ci del passato: «Forse è meglio di Bradley spiega sulle strade di Manchester Conney Far, di origi�ne greca ma da una vita nel New Hampshire io, però, non riesco a dimenticare Gary Hart». Anche se nelle Primarie del partito non dovrebbe avere problemi grazie al molo di vicepresidente, il perso�naggio non riesce ad attrarre nessun volo dall'elettorato indipen�dente, quello che non è schieralo né con i repubblicani né con i democratici ed è fondamentale nelle elezioni presidenziali. Un segnalo francamente scoraggian�te: anche se alla fine Gore sarà il candidato dei democratici alla Casa Bianca, ha già ritaglialo addosso il molo del perdente. Infine Bradley. poveretto. Gli scherzi del suo cuore matto gli hanno creato un danno elettorale irreparabile. Se c'è un'immagine che gli americani rifuggono è quella del presidente malato. In più è lo stesso personaggio Brad�ley che non va a braccetto con questo Paese: troppo colto, trop�po introverso, troppo dubbioso. Ha dalla sua la storia del campio�ne di basket, ma la sua immagine è lontana dall'uomo sicuro, quasi brutale che piace alla maggior parte della gente. E' una questio�ne di stile, di look. Non per nulla quando forse troppo lardi Bradley ha cominciato qui nel New Hampshire a fare il duro con Al Gore, a ricordargli le incoeren�ze e le magagne del suo passalo, invece di salire è sceso nei sondag�gi (nel giro di in; giorni ha perso cinque punti, ora Al Core lobatte 540óa42')ó). Rimane, quindi, il comandante John McCain, ma nessuno gli crede. Il personaggio è solo, non gode dell'appoggio dei kingmakor di queste e ezioni. Può solo spera�re nelTcevento», cioè che la sor�presa di una sua vittoria nel New Hampshire crei un effetto a valan�ga negli altri Stati. Che da nano lo trasformi nell'unico protagoni�sta. E' difficile, ma potrebbe avve�nire: gli americani oggi non sono angustiati né dalla crisi economi�ca, né da guerre, non hanno pau�re, non vogliono essere rassicura�ti, per cui rispetto al passato nella scelta del Capo potrebbero asse�gnare più importanza al caratte�re. Potrebbero scegliere un princi�pe azzurro solitario come Mc�Cain, invece che qualche figlio di papà circondato da burocrati e consiglieri. McCain ha il carisma ma non è amato dalle grandi lobby; la campagna di Bush brilla per grigiore Gore non fa breccia e Bradley ha il marchio negativo del malato ULTIMA ORA Exit-poli: trionfo di McCain WASHINGTON. Secondo gli exit-poli, nel New Hampshire per i primi caucus della campagna presidenziale 2000, il senatore repubblicano John McCain avrebbe conquistato una netta vittoria centra il governatore George W. Bush. Le dimensioni della vittoria di McCain segnano un brutto colpo per Bush che sembrava avviato facilmente a conquistare la candidatura repubblicana dopo il successo in lowa. McCain aveva deciso di non competere nelle primarie dell'Iowa per concentrarsi su quelle del New Hampshire, dove, in campo democratico. Al Gore e Bill Bradley secondo le proiezioni dei sondaggi d'uscita, sono impegnad in una lotta testa a testa. I due candidati sono troppo vicini nei voti per consentire di proclamare un vincitore sulla base del e proiezioni. {Ansa]

Luoghi citati: Iowa, Manchester, New Hampshire, Vietnam