«Niente allarmismi, ma più prevenzione»
«Niente allarmismi, ma più prevenzione» «Niente allarmismi, ma più prevenzione» L'esperto: serve un continuo perfezionamento dei jet l'anno a fronte delle 250 mila che perdono la vita in inciden�ti stradali. «Per favore, niente allarmi�smi o psicosi», precisa France�sco Barbato, direttore del Di�partimento studi e gestione risorse dell'uAssociazione Na�zionale Piloti Aviazione Com�merciale», membro dell'Ifalpa riunita a Manila. Eppure la previsione è chia�ra: il numero dei voli avrà un incremento tale che dobbiamo prepararci fin d'ora a considerare un'im�pennata dei disastri aerei. «L annuncio partito dal semina�rio sulla sicurezza va letto co�me un monito. Significa che non bisogna abbassare la guar�dia, è la presa di coscienza che se non si previene il rischio di maggiori incidenti, allora si po�trà arrivare a una media cos�catastrofica. Giusto suonare l'al�larme in anticipo, ma la situa�zione attuale è molto più positi�va». Lei parla di prevenzione, come viene attuata? «Con una continua ricerca di perfezionamento. Vuol dire de�dicare sempre più attenzione alla procedure di volo e alle norme di addestramento, signi�fica una maggiore qualificazio�ne del personale ai volo e di quello dedito alla manutenzio�ne. La sinergia deve coinvolge�re il controllo del traffico aero�nautico, cosi come il perfeziona�mento degli organi di certifica�zione degli aeromobili. Passi costanti, ma lenti». Ci spieghi meglio. «Il livello di sicurezza è già altissimo, ma naturalmente esi�stono sempre margini di miglio�ramento. Oggi come oggi per dei piccoli risultati sono necessari enormi investimenti. Che co�munque non mancano». Due grandi incidenti aerei in due giorni non sono trop�pi? Si spiegano solamente in un modo: la casuahtà. Gli Anni Cinquanta e Sessanta, ad esem�pio, s�che hanno rappresentato un periodo critico perché si era passati dai vecchi trasporti ad elica ai jet moderni con velocità più elevata. Con degli inevitabi�li contraccolpi anche per la sicurezza. Oggi non esiste que�sto pericolo, però dobbiamo im�parare a considerare un aereo alla stregua di un computer». Ovvero? «Aggiomandone continuamen�te iTlivello di funzionalità. Pren�diamo Windows: viene elabora�to sistematicamente tanto è ve�ro che vengono messe sul mer�cato sempre nuove e più detta�gliate versioni. Cos�deve acca�dere per gli aerei». Il presidente internaziona�le dei piloti civili McCarthy ha sottolineato come la maggior parte degli inci�denti avvengano nei Paesi in via di sviluppo. Quale radiografia si può traccia�re? «Esistono forti differenze tra i dati statici africani e nordameri�cani, ad esempio, a tutto vantag�gio per i secondi. Una situazio�ne dettata dall'insufficienza del�le infrastrutt ure e dalla carenza di personale speciaUzzato. L'Ita�lia è paragonabile a tutti gli altri Paesi europei, le normati�ve sono ormai comuni e garanti�scono un elevato standard di sicurezza». Ma rassociazione internazionale piloti avverte: entro il 2007 si rischia un incidente alia settimana
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