Pillitteri, nuova assoluzione di Paolo Colonnello

Pillitteri, nuova assoluzione«Il fatto non sussiste»: stessa sentenza per Ferlini, primo assessore Pei in carcere per Tangentopoli Pillitteri, nuova assoluzione Mazzette Piccolo teatro, saltano le accuse Paolo Colonnello MILANO Adesso è presidente della Com�pagnia delle Opero, il braccio economico di Comunione e Liberazione: «Un modo come un altro di occuparsi del socia�le», dice tirando una boccata di sigaro. Ma otto anni fa, Massimo Ferlini fu il primo assessore comunista a finire in carcere per un'inchiesta su Tangentopoli, le mazzette per la costruzione del Piccolo tea�tro. «Ebbi l'onore delle prime pagine», sogghigna amaro guardando negli occhi i giorna�listi. «Oi l.o giorni di San Villore e 20 giorni di arresti domici�liari» rammenta l'ex assessore della giunta Pillitteri. «Con Di Pietro che mi diceva: senta, lei è un comunista, abbiamo controllalo le sue finanze, i suoi conti, è pulito. l'ero ci dica a chi andavano i soldi, guardi, faccia anche un solo nome, uno qualsiasi... Te ca�pi?». E ora che una sentenza fuori tempo massimo, nello spazio di pochi secondi, gli restituisce onoro e soddisfazio�ne la dignità, quella non l'ha mai persa Ferlini affida la rivincila a una battuta: «Ma si, e stato tutto uno scherzo». Sorride anche Paolo Pillinoli, alla seconda assoluzione nel giro di due settimane che pareggia le dm? condanno ac�cumulato nei mesi scorsi. L'ex sindaco cognato, fa il verso a Vasco Rossi: «E va bene, va bene cosi... Ragazzi, otto anni dopo. Sono felice». Piange commosso invece Epifanio Li Calzi, l'architetto comunista diventato assessore alla fine degli Anni iU) per una stagio�no, inquisito per mazzette va�rie, assolto pure lui: era sialo l'unico per il quale il pm Elio Remondini aveva chiesto la condanna a 2 anni e ti mesi. Ma il tribunale ha ricono�sciuto che se Li Calzi chiesi! dei soldi al costruttore Fabri�zio Garampcll�della Ifg Tettamanti per velocizzare la buiocrazia lo del tutto il Psi che gravava sull'appalPiccolo (200 milioni in cento a testa per il Pei e lo fece a titolo persona�le visto che all'epoca dei fatti rarchitelto non ricopriva più alcuna carica pubblica e dun�que non può essere accusalo di concussione. Per giunta nessuno ha confermato il paga�mento della tangente e i pre�sunti destinatari, indicati nei nomi di Pillitteri e Ferlini, hanno sempre negalo. «Uno scherzo», ripete Ferli�ni che ancora ricorda la notte in bianco dell'arresto, con sua moglie in vestaglia, il bambi�no piccolo che piangeva e i carabinieri che frugavano dap�pertutto: «Trovarono un orolo�gio d'oro, ricordo di mio pa�dre: "E questo orologio?" "Capitano, è un orologio, cosa vuole che sia?"». Uno scherzo lungo otto anni, prima di arrivare in un pomeriggio sen�za sole a mettersi in piedi davanti al pretorio di un tribu�nale per sentirsi dire: «Assolto perché il fatto non sussiste». E le telecamere? E il parti�to? «No, gli ex compagni non li ho più sentiti racconta Ferli�ni -, nessuno si è mai fatto vivo. Ma non li rimpiango, perché mentre io slavo in carcere qualcuno di loro sfila�va qua sotto con le fiaccole». Pillitteri zoppica un po': «Mac�ché, non mi riesce di portare rancore, sono fatto così. E poi tutte queste storie ti cambia�no nel profondo. Sono stato il sindaco di questa città, poi l'imputato, ora assolto: c'è di che riflettere. Peccato la salu�te, quella non la recuperi più». Poi si volta verso Li Calzi che ancora piange: «Ma dai Epifa�nio, te l'avevo detto no? Ve�drai che ti assolvono. Hai visto? Porto fortuna, io». Nei corridoi sempre più vuoti di palazzo di giustizia, dove la luce verdognola dei neon rende tutti più pallidi e stanchi, i tre ex imputali camminano piano verso l'usci�ta. E Mani Pulite si spegne lentamente, senza clamori di piazza o colpi di spugna. L'ex sindaco di Milano «Non serbo rancore Peccato per la salute non potrò recuperarla» L'ex sindaco di Milano Paolo Pillitteri A destra; Massimo Ferlini

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