Pietrostefani sì fa vivo su Internet: ho paura per Bompressi di Adriano Sofri

Pietrostefani s�fa vivo su Internet: ho paura per Bompressi «Caro Adriano, sono in ansia anche per te: so cosa ti frulla per la testa». «Le mie decisioni dipendono dalla sorte di Ovidio» Pietrostefani s�fa vivo su Internet: ho paura per Bompressi Una lettera per Sofri. Usuo avvocato: è un falso ROMA Giorgio Pietroste�fani avrebbe in�viato, tramite «Il Fogho», un breve messaggio via In�ternet ad Adriano Sofri. Il testo del�l'e-mail è stato pubblicalo ieri dal quotidiano di Giuliano Ferrara. «Ciao Adriano scrive Pietrostefa�ni -, al momento sto bene, per tjuanto giocare a nascondino a cinquantasei anni finiti, con l'ipertensione arterio�sa ed una lieve cardiopatia, non sia il massimo. Anch'io sono mol�to preoccupato per Ovidio. Qgni mia decisione è innanzi tutto legata all'esito della sua condizio�ne. Sono in ansia anche per te: immagino cosa ti frulli per la testa, non c'è bisogno di smenti�te. Salutami tutti gli amici del Bosco. Un fraterno abbraccio, Pietro». Nell'e-mail è contenuto anche un passaggio rivolto a Giuliano Ferrara: «Signor diretto�re, nel corso dall'udienza nell'au�la bunker di Mestre, Le feci presente che "Il Foglio" non arri�vava nelle edìcole di Cortina. Il 27 dicembre u.s. ero a Cortina ed ho preso atto con soddisfazione che la situazione era cambiata. Purtroppo non potrò beneficiare di questa mutata disponibilità». Dubbi sull'autenticità del mes�saggio sono stati espressi dal legale di Pietrostefani, Luigi Van�ni: «Non ho nessun elemento per ritenerlo autentico, ipotizzo anzi che non lo sia, perchè non contie�ne alcun elemento in grado di verificarne l'autenticità. Non rie�sco proprio a immaginanni que�sto signore mentre scrive una cosa del genere...». Se il messag�gio di Pietrostefani fosse autenti�co, sembrerebbe lasciar intende�re una possibile fine della sua latitanza qualora venisse risolto il «nodo» giudiziario che vede protagonista Qvidio Bompressi. Ma la soluzione di questo caso non sembra comunque imminen�te. Sia il magistrato di sorveglian�za di Massa, sia la corte d'appel�lo di Venezia si sono infatti giudicate incompetenti (palleg�giandosi le responsabilità) a deci�dere sulla sospensione della pe�na per motivi di salute. Ora spetterà alla corte d'assise d'ap�pello di Milano e al tribunale di sorveglianza di Genova decide�re. I giudici milanesi dovranno sciogliere il nodo dell'eventuale sospensione del ripristino della pena per Bompressi in attesa della decisione del tribunale di sorveghanza genovese. Quest'ul�timo ha fissato un'udienza per il 29 febbraio e ha deciso di inizia�re un nuovo procedimento con l'acquisizione di tutti gli atti, comprese le relative perizie. Duro il commento dell'avvo�cato di Bompressi, Luca Moser: «Si assiste ad un rimpallo tra diversi organi giudiziari, dimen�ticando che di fondo c'è la situa�zione complessa di una persona che ha gravissimi problemi di salme». A Venezia intanto, a una setti�mana dall'inizio dello sciopero della fame, e dopo aver perso cinque chili e mezzo, «per prote�stare contro l'ingiusta sentenza di condanna di Sofri, Bompressi e Pietrostefani», il consigliere dei Verdi in regione Veneto Mi�chele Boato ha passalo ieri il testimone ad altre persone «che hanno deciso di impegnarsi sullo stesso terreno». «Sento ha detto Boato che non bisogna inter�rompere la lotta per la giustizia e la verità calpestate entrambe in questo processo con una superfi�cialità e noncuranza impressio�nanti. Si dà piena fiducia alla sola parola di chi nella vita ha vissuto di imbrogli e rapine e si condannano tre persone che han�no dimostrato in ogni modo non solo la loro mnocenza ma anche il loro spessore morale. È il caso di dirlo: la lotta continua». Ir. i.I Giorgio Pietrostefani con Adriano Sofri

Luoghi citati: Cortina, Genova, Milano, Roma, Venezia