Fini si smarca: nessuna intesa con chi vuole imitare i populisti di Ugo Magri

Fini si smarca: nessuna intesa con chi vuole imitare i populistiIL PRESIDENTE DI ALLEANZA NAZIONALE Fini si smarca: nessuna intesa con chi vuole imitare i populisti Ugo Magri ROMA «Io non condivido una sola parola del programma di Hai�der. Lo giudico sbagliato, inac�cettabile, pericoloso... scelga lei l'aggettivo che più le aggra�da. Ma resto parimenti convin�to che l'intervento europeo sia stato un errore», insiste Gian�franco Fini, presidente di An. Per una volta che l'Unione europea ha fatto sentire la sua voce, lei la critica? «Sì, perché cos�rischia di otte�nere il risultato opposto a quel�lo desiderato». Cioè rafforzerebbe Hai�der? «Esatto. Rappresenta un invo�lontario sostegno. Gli austriaci non potranno mai accettare di essere un Paese a sovranità limitata. E stando alle notizie che giungono da Vienna, non mi pare che le pressioni euro�pee stiano bloccando la nascita del governo con dentro l'Fpò...». Quindi l'Europa deve rasse�gnarsi ad avere un filo-na�zista al governo in ima delle sue capitali. «E chi l'ha detto? Dovrà essere estremamente vigile sugli atti concreti di quel governo. Sul rispetto degli impegni europei (l'Austria, non dimentichiamo�lo, è un Paese membro). Sulla tutela delle minoranze. Sulla condanna di ogni politica xeno�foba. Sulla rinuncia a nostalgie territoriali come quella per l'Al�to Adige. E poi, se constaterà violazioni o motivi di censura, che intervenga con tutte le sanzioni di cui dispone. Ma giudicando sui fatti, non sui programmi solo annunciati». Insomma, i deliri di Haider non sono ancora sufficien�ti a giustificare un alt a livello internazionale... «Non un alt preventivo quale quello che è stato dato. Dimenti�cando, per esempio, che sarà un governo di coalizione, e dentro ci entreranno anche i popolari. I quali, com'è noto, non condividono certe tesi estremiste di Haidel. Perché dare per scontato che non riu�sciranno ad opporsi? Perché metterli in difficoltà con que�ste uscite? Ma c'è dell'altro su cui bisognerebbe riflettere. E riguardala Germania». In che senso? «Penso a una parte della Lj ., penso alla Csu bavarese che, su alcune questioni, ha un senti�mento non proprio amichevole verso l'Europa. Se si dà l'im�pressione di voler limitare le identità nazionali, di interferi�re, qui si rischia di scatenare anche tra i tedeschi un senti�mento antieuropeo». Massimo D'Alema sostiene che, in certi casi, l'interfe�renza è un sacrosanto dirit�to. «Non sono d'accordo. A me hanno insegnato che Tabe della democrazia consiste nel rispet�tare la volontà degli elettori. E gli austriaci hanno assegnalo ad Haider quasi il 30 per cento dei voti nonostante quel pro�gramma di cui, lo ripeto a scanso di strumentalizzazioni, io non condivido nulla». Come spiega allora il feno�meno? «Qualcuno mi ha detto, e io sottoscrivo: "Haider ripete a voce alta quello che gli austria�ci pensano ma non hanno il coraggio di dichiarare". Temo�no che l'integrazione europea e gli immigrati facciano perdere quote di nenessere al ceto me�dio. Danno una risposta vec�chia, sbagliata al loro proble�ma». Un po' alla Umberto Bos�si... «Non c'è dubbio. In Italia, Bossi è uno dei più vicini ad Haider. Anche la Lega, al pari dell'Fpo, esprime una fortissima identi�tà territoriale con analoghe pau�re nei confronti del nuovo. Sugli immigrati ad esempio. Tanto che sulla pessima legge Turco-Napolitano si sono spin�ti fino a proporre un referen�dum . Il fatto che siano stati i soli dovrà pur significare qual�cosa...». Quindi ha ragione D'Alema quando rinfaccia al Polo l'alleanza che sta rico�struendo con Bossi. «Lui davvero non può parlare. Quando Bossi teorizzava il sepa�ratismo, D'Alema definiva la Lega "una costola della sini�stra". Se uno è amico di D'Ale�ma diventa automaticamente un sincero democratico, se è avversario viene demonizzato. Bisogna finirla con questa dop�piezza. E la sinistra non può arrogarsi il diritto di attribuire patenti di legittimità a destra e a sinistra, come in questa vicen�da di Haider». Eccoci al punto, onorevole Fini: lei è contrario all'in�tervento europeo perché teme che un domani possa esserci un bis nei confron�ti del Polo... «Mi auguro che nessuno voglia arrivare a simili strumentaliz�zazioni. Anche se vedo che qualcuno comincia a fame». Quando il centro-destra vinse le elezioni, nel 1994, in Europa si scatenò la tempesta. «Certo, ci fu allora il tentativo, da parte di ambienti socialisti, di mettere in discussione la legittimità democratica di An. Ma eravamo sotto elezioni euro�pee, passate le quali tutto fu dimenticato. E comunque, il nostro programma di sei anni fa non è lontanampnte compa rabile a quello che dice oggi Haider». Il programma di Bossi sì, però... «Quante volte lo dovrò ripete�re? Con Bossi non si fanno accordi politici. Perfino se nel nome dei gruppi leghisti verrà cancellato ogni riferimento al�l'indipendentismo, cosa che Berlusconi dà per scontata, con quel partito non si andrà oltre inlese programmatiche, regio�ne per regione. Sul piano nazio�nale, nessun patto». Ammetterà che è una si�tuazione alquanto contrad�dittoria. «Esattamente la stessa situazio�ne in cui si ritrova la sinistra con Bertinotti. Farci accordi regionali non significa sotto�scriverne le lodi a Fidel Castro o l'esaltazione del sub-coman�dante Marcos». Haider si richiama direttaineni a Hitler... «Non lo conosco personalmen�te, ma ho letto il suo program�ma. E sapendo di che cosa tratta, capisco l'inquietudine della comunità ebraica intema�zionale per quel nazionalismo esasperalo, intriso di xenofo�bia. Ecco perché quando si é posto il problema di ammettere 0 meno l'Fpò nel nostro gruppo europeo, abbiamo detto: non ce ne sono proprio le condizioni. Noi ci chiamiamo "Unione per l'Europa delle nazioni", ma la patria non può essere un nazio�nalismo che mira addirittura a ridisegnare le frontiere». Lo storico inglese Mack Smith la invita a condanna�re Haider per ' dare una prova definitiva della vo�stra democraticità. Cosa risponde? «Più che dire quanto ho già detto, che cosa dovrei fare? Haider è pericoloso, il suo pro�gramma è inaccettabile, l'Euro�pa farà bene a vigilare. Però mi si lasci il diritto di nutrire gli stessi dubbi di Sergio Romano: un intervento preventivo del�l'Uè rischia di rendere Haider più forte e più popolare nel suo Paese. E' questo che si voleva ottenere?». «Il leader austriaco non ci piace e non condividiamo neppure una parola del suo programma ma l'Europa sbaglia a minacciare ritorsioni» «Cos�si rischia di ottenere il risultato opposto A me hanno insegnato che Tabe della democrazia sta nel rispetto degli elettori» Il presidente di Alleanza nazionale Gianfranco Fini insiste: resto convinto che l'intervento europeo sia un errore

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