Vienna va avanti: i populisti al governo di Tito Sansa

Vienna va avanti: i populisti al governo Vienna va avanti: i populisti al governo Schuessel e Haider presentano i ministri al Presidente Tito Sansa VIENNA E' fatta, cambia il volto dell'Au�stria. Imperturbabili di fronte alle minacce di boicottaggio del�l'Unione europea, Wolfgang Schuessel e Joerg Haider hanno firmato iersera 1 accordo per la formazione di un governo di coalizione. Sono circa cento pagi�ne, più sulla linea di compromes�so imposta dal capo del partito popolare Schuessel che su quella dei desideri manifestati dal parti�to della libertà. Per esempio, l'accordo sul bilancio dello Sta�to, che aveva portato al fallimen�to del negoziato tra popolari e socialdemocratici, prevede il ri�tardo di 18 mesi dell'entrata in pensione e la riduzione di oltre 9 mila unità della falange dei pub�blici ufficiali, l'allargamento del�l'Unione europea, aumenti delle tasse e del carburante. La conferenza stampa dei due leader, convocata per le 18, è cominciata con quattro ore di ritardo, in una sala del Parlamen�to. Fuori c'era in attesa ima miriade di giornalisti, impazien�ti e stanchi, tra i quali si era sparsa la voce di contrasti tra i negoziatori, «Niente affatto ha detto un portavoce, dopo avere fatto arrivare due casse di birra -. L'unica difficoltà è quella della redazione di diversi dettagli del�l'accordo». Ha aggiunto che il programma di governo verrà consegnato «prima di domatti�na» (cioè stamane) al presidente Klestil. Contiene anche la Usta dei ministri, che per il momento viene mantenuta segreta. Vienna, inondata da un festo�so sole primaverile, non aveva mai vissuto (a memoria di giorna�lista) ima giornata di nervosa eòbitazione come quella di ieri. Anche con la complicità del ves�sillo europeo che, all'alzabandie�ra, si è bloccato a mezz'asta (per un difetto o intenzionalmente, per protesta?). Già di buon matti�no almeno un centinaio di gior�nalisti e operatori di tutto il mondo era appostato dinanzi alla Hofburg, la presidenza della RepubbUca, dove il capo dello Stato Thomas Klestil aveva con�vocato, per due separate «sedute di crisi», Schuessel e il capo dei socialdemocratici Viktor Klima, da quattro mesi cancelliere ad interim dopo le elezioni politi�che dello scorso 3 ottobre. Klestil raccontano era anco�ra turbato per la decisione presa la sera precedente dall'Unione Europea di congelare i contatti bilaterali con l'Austria se il parti�to della libertà di Joerg Haider fosse entrato nella coahzione di governo. Dicono anche che le proteste dall'estero erano state provocate proprio da Klestil, da sempre ostile agli uomini di Hai�der in un governo. Immemore e irriconoscente del voto con il quale nel marzo di due anni fa i Freiheitlichen lo avevano confer�mato alla presidenza, e desidero�so di dare all'Austria «un gover�no di solida maggioranza e di prestigio all'estero», Klestil avrebbe chiesto la settimana scorsa al presidente francese Jacques Chirac di «dargli una mano» insieme con altri conser�vatori europei. Non immaginava certo raccontano che Chirac, dopo aver mosso lo spagnolo Aznar, avrebbe scatenato il puti�ferio di questi giorni, la minac�cia di messa in quarantena di Vienna, della quale ora il presi�dente francese si attribuisce il merito. Klestil preoccupato, dunque, ha chiesto lumi ai due politici che hanno governato negli ulti�mi quattro anni. E, mentre Kli�ma si è detto «costernato» e ha rassicurato i cittadini che «la decisione dell'Unione Europea non è diretta contro gli austriaci o contro l'Austria, ma contro un singolo partito», Schuessel, per nulla convinto da un'ora di collo�quio a quattr'occhi con il Capo dello Stato, ha ribadito la sua decisione di governare con il partito di Joerg Haider. Accennando alle minacce del�l'Unione Europea, Schuessel ha messo in riUevo che la situazio�ne non si presenta poi cos�gra�ve. E ha fatto riferimento alle misure assai più blande annun�ciate dai presidente della Com�missione Europea, Romano Pro�di, che ha ringraziato. Anche il presidente Klestil «seriamente preoccupato», in un comunicato ia ringraziato Prodi e ha chiesto che l'Austria venga trattata «co�me un partner con gli stessi diritti nella comunità delle nazio�ni democratiche». Il professore di diritto intema�zionale Manfred Rotter, speciahsta di problemi comunitari e una delle tante voci che si sono fatte sentire nei dibattiti televisivi, ha definito «una stupidaggine» la decisione «esagerata» dei 14 «presa dietro le spalle dell'Au�stria», ma ha aggiunto che «va presa molto sul serio» e che un isolamento dell'Austria potrà avere gravi conseguenze anche per l'economia. Ancora più pessimista la deputatessa al Parlamento di Stra�sburgo Ursula Sterizel (del parti�to popolare di Schuessel), per la quale, dopo la decisione «inatte�sa ed esagerata dell'Ue», si dif�fonderà la leggenda della «pugna�lata nella schiena», del Paese «vittima» e «martire» e a benefi�ciarne sarà Joerg Haidei. Manifestazione di austriaci residenti a Parigi In basso il leader di destra Haider accanto al capogruppo parlamentare Herbert Schnelber

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