E Schroeder disse: fermiamo il contagio

E Schroeder disse: fermiamo il contagio IL VENTO AUSTRIACO SPAZZA LA GERMANIA E Schroeder disse: fermiamo il contagio La paura di uno slittamento a destra degli elettori di Kohl retroscena Carlo Bastasin FRANCOFORTE N ELL'OTTOBRE scorso Hel�mut. Kohl volò a Vienna por l'ultimo comizio dol leader dei popolari austrìaci Wol�fgang Schuessel prima di un volo dio si sarebbe rivedalo fatale. Di fronti» alla chiesa di Santo Stefa�no, l'ex cancelliere invitò i vien�nesi a non coderò alle sirene di Haider e a «una tradizione che non ci appartiene». Kohl non c'è più, sommerso dallo inconfessale contraddizioni della politica del dopoguerra. La diga dio il suo partilo opponeva allo tenta�zioni estremiste è caduta. Il ven�to di Haider, dalle volto della Carinzia, può scuotere ora le pianure europee, da Monaco fino a Bruxelles, Noi triangolo Ira Vienna, Zuri�go e Berlino si riscc prò di nuovo la culla gemellare della gloria e dell'orrore (Iella cultura europea dell'ultimo secolo. Il vento del passato soffia sullo macerie la�sciato dalla disfatta dui partiti popolari e sui nervi sensibili della memoria europea. Noi pae�se di Braunau, luogo natalo di Adolf Hitler, è sialo scoperto ieri un conto bancario del partito nazista Npd attraverso cui gli estremisti di Monaco finanziano i nazisti austriaci. Giovani au�striaci sono stati identificati menlre partecipavano all'addostranionto dei nostalgici tede�schi di Hitler. All'ombra di Borchlesgaden o del nido delle aqui�le tornano fantasmi che si pensa�va addomesticati. Nel pieno della bufera austria�ca è la Germania a essere sotto osservazione. Il Paese che è riu�scito a riscattarsi con un eserci�zio convinto e ostinato del ricor�do, vive una fase di tale turbolen�za politica da non poter più essere considerato il bastione della stabilità politica europea. Ma secondo fonti del governo di Berlino, l'offensiva dei Paesi eu�ropei sarebbe nata proprio su iniziativa tedesca. Sarebbe stato il cancelhere Schroeder a pro�muovere la minaccia contro Vienna, esercitando in prima per�sona un'opera preliminare di convincimento sul leader mode�rato spagnolo José Maria Aznar e sul presidente francese Chirac, Le trattative tra i 14 Paesi sareb�bero durato una settimana, pre�parale al ministero dogli Esteri di Berlino e concluse sabato scor�so durante una visita privata del premier portoghese Antonio Gu�terres ad Hannover a casa di Schroeder. Secondo informazioni fatte cucciare ieri da Berlino a un gruppo ristretto di giornalisti, Schroeder e Fischer sarebbero convinti di rendere evidente, con l'attacco a Vienna, il modesto margine di indipendenza delle politiche degli Stati membri do�po i progressi nell'integrazione economica e politica europea. Ma dietro l'iniziativa di Schroe�der ci sarebbe soprattutto la preoccupazione del contagio del fenomeno populista verso Nord e verso l'elettorato moderato del�la Cdu, disorientato dalla perdita di credibilità del partito dell'ex cancelliere Kohl, Il segnale di allarme è suonato due settimane fa, tra il deflagra�re delle rivelazioni sui fondi neri della Cdu, quando in una riunio�ne del vertice della Csu, il partito che controlla la Baviera ha di�scusso l'ipotesi di secessione dal�la Cdu, fino a prefigurare un distacco di Monaco dalla politica di Berlino, Di fatto una frammen�tazione del maggiore Paese euro�peo. Il terremoto Haider ha già cominciato a dividere i protago�nisti della poUtica tedesca. Schro�eder si è schierato ieri nuovamen�te senza esitazioni: «Non voglia�mo avere nulla a che fare con gente come Haider». La Cdu, o ciò che ne resta, ha invece critica�to l'iniziativa dei capi di governo europei. Wolfgang Schàuble ha condannato l'ingerenza nelle questioni politiche inteme di un Paese che vive nel rispetto delle regole democratiche le conse�guenze del voto di ottobre. Il portavoce di politica estera della Cdu, Karl Lamers, considera «sbagliata la decisione europea, perché caccerà nell'isolamento l'Austria, facendo solamente il gioco di Haider». La partecipazio�ne al governo sarebbe, secondo Lamers, «il modo migliore per smascherare il fenomeno medialieo e populista di destra di Haider». La stessa Csu ha defini�to ieri «controproducente e sba�gliata» l'ingerenza; «Sarebhe sta�to meglio ha spiegalo Ingo Friedrich giudicare il nuovo governo in base alle sue concrete iniziative». Era stato proprio il premier della Baviera, Edmund Stoiber, a consigliare già a ottobre a Schues�sel di accettare la coalizione con Haider. Stoiber aveva spiegato che era l'unica speranza di ripor�tare gli elettori di Haider nell'al�veo della tradizione cristiana ed europeista dei popolari. Una set�timana fa Schàuble aveva sposa�to la linea del compromesso con i «Freiheitlichen» del leader della Carinzia. La tormenta che scuote la Cdu tedesca fa vacillare i tabù cari a Kohl: «Mai al governo con partiti estremisti né di destra né di sinistra». Il nuovo relativismo sposta i confini del tollerabile dal giudizio sui programmi a quello sul numero degli elettori trainati dal vento populista: non si può emarginare un quarto degli au�striaci che ha dato democratica�mente la propria preferenza a Haider. Tra i rischi dell'iniziati�va europea c'è ora soprattutto quello di un suo fallimento. Le ripercussioni diventerebbero in�sopportabili in Germania. Lo scandalo della Cdu fa crollarci tabù anti-estremisti dell'ex Cancelliere Il primo allarme dalla minaccia di secessione della Csu Il presidente francese Chirac e il cancelliere tedesco Schroeder hanno promosso la linea europea contro Vienna