«Una calunnia la storia del cancro Vogliono affondare la Bretagna» di Enrico Benedetto

«Una calunnia la storia del cancro Vogliono affondare la Bretagna» LE REAZIONI DEGLI ALBERGATORI DOPO LE ACCUSE DI UN CHIMICO SUI RESIDUI TOSSICI DELLA PETROLIERA «Una calunnia la storia del cancro Vogliono affondare la Bretagna» reportage Enrico Benedetto Inviato a LA BAULE N ON ci mancava che la storia del cancro! Dopo l'onda nera, i colpi bassi. Qualcuno vuole uccidere il turi�smo in Bretagna. Guardi qua». Anne Richer ha piccolo negozio a La Baule, stazione chic por la talassoterapia dei parigini bene. Brandisce «Le Figaro». In prima pagina un riquadro: «L' "Erika" trasportava davvero nafta?». Al�l'interno, il «j'accuse» di un chi�mico, Bernard Tailliez. «La pe�troliera inabissatasi il 13 dicem�bre conteneva scorie tossiche. C'è un rischio tumore per i soccorritori». Come riferivamo ieri il piccolo laboratorio «Analytika» che monsieur Tail�liez dirige nel Var avrebbe sma�scherato la versione ufficialo analizzando la campionatura fattagli pervenire da un miste�rioso «amico», che risiederebbe in loco. «E' ridicolo» replicano in bloccogli albergatori. «Nessuntecni�co serio accetterebbe un prodot�to senza verificarne con esattez�za l'origino!». Parrebbe verosimile, tant.'é che ieri pomeriggio lo scandalo sanitario fase II di quello ecologico sembrava in�sabbiarsi da solo. Appena 9 ri�ghe su «Le Monde» in ultima edizione, pressoché silenziosa la tv, laconica l'agenzia «Franco Presse». Ma «Greenpeace» caval�ca la pista Tailliez pur accordan�dole lo status di semplice «ipote�si». «Sin dall'inizio affermammo che il cargo maltese poteva tra�ghettare olio combustibile da post-raffinazione per incenerir�lo in Italia» dice. La sezione romana conferma aggiungendo che l'Erika doveva attraccare a Livorno. E chiede il ministro Ronchi faccia luce sull'episodio. Troppi stabilimenti della Peniso�la «smaltirebbero rifiuti che al�tri Paesi ci rifilano». E la stessa Enel «sperimenterebbe a Brindi�si il micidiale "Orimulsion", una miscela che arriva dal Ve�nezuela». Riassumendo: quello di Analytika è forse uno scoop fasullo, ma solleva comunque problemi reali. Incluse le minac�ce per la salute pubblica. «Am�mettiamo la sostanza in causa fosse quella che TotalFina di�chiara. Quindi nafta. Ebbene, Lei pensa davvero che respirar�ne gli effluvi non faccia male? Ci sono fior di statistiche. Sì, anche l' "innocua" nafta può causare affezioni tumorali» dichiara off records un chimico, ricercatore presso il Cnr transalpino. «Se in diverse zone il consumo di mitili e ostriche è fuorilegge, non lo si fa per difendere lo stomaco, bens�le cellule umane. Non scivobamo nell'allarmismo, pe�rò bisogna pensarci». Ma in quel di La Baule preferi�scono minimizzare. L'obbietti�vo è uno solo. L'intera cittadina vuole battersi per evitare l'autogoal turistico nella stagione primaveril-estiva. Quando cioè i settuagenari dell'inverno smam�mano, il casinò inizia a pompare soldi e la jet society sbarca per il weekend dalla Ville Lumière». Il Comitato regionale che segue le prenotazioni denuncia un calo intomo al 35 "M). Ma negli h ^ otel si preferisce non dram�matizzare. Al «La Mascotte», per esempio, chi interroga il patron si fa rispondere: «In gene�re il grosso delle telefonate arri�va in febbraio. Spero ancora, tanto più che le nostre spiagge non lamentano quasi danni». Ma la non lontana «Costa Selvaggià» è nerastra, scogliere inclu�se. Prendiamo Le Croisic. Qui la stagione è già kappaò. E sulla panoramica Utoranea che l'uni�sce a La Baule, due tende segna�lano la presenza di équipe smacchia-oceano. Un piccolo quartier generale. L'occupano i pom�pieri. Per imbattersi nei ragazzi paracadutatisi qui da numerose regioni francesi, con la fondata speranza di contribuire al salva�taggio costiero bisogna incammi�narsi verso il bagnasciuga. I gruppi cambiano spesso: impos�sibile trovare veterani. Temete di ammalarvi? Alla domanda fanno spallucce. La maggioran�za ignora le ultime notizie. «In ogni caso, quella che raccoglia�mo è una vera schifezza» dico�no. «Odore nauseabondo, consi�stenza oleosa. Dopo un po' ti gira la testa. Ma la situazione, ammettiamolo, migliora. Solidi�ficandosi, la nafta è meno volati�le. Occorreva pensarci prima, alle mascherine. Adesso magari sarebbero inutili. E se fai un lavoro pesante, respirare con quelle ti spossa». In ogni caso, nessuna traccia di maschere. La Protezione civile e la stessa Total, che sulle prime tacque ed ora versa lacrimucce (da cocco�drillo?) forniscono guantoni, sti�vali, giubbe, pale, ma nessun'arma per filtrare la puzza. L'Allarme Tumore non solle�va però inquietudini eccessive. La parola d'ordine alla cui sola evocazione gli sguardi si fanno perplessi è un'altra: «Grandi Ma�ree». Siamo nel periodo chiave, quello in cui i record saltano. Quello nazionale lo detiene il Mont Saint-Michel, sulla Mani�ca, con pressoché 20 metri. Ma la Baule, e la costiera sud-atlan�tica nel suo insieme non scherza�no. «Rischiamo grosso» dice il responsabile della Cooperativa Pesca. «Ogni mattina guardo la riva, temendo il peggio. Ci sono migliaia di tonnellate catramo�se, al largo. E con le fasi lunari favorevoli, il pericolo è che la sozzura oltrepassi gli ostacoli umani deturpando zone già risa�nate». La stessa Baule non dorme sonni tranquilli. E si dice i rari nottambuli si concedano capati�ne periodiche sullo splendido lungomare prima di tornarsene alle slot-machines, nella speran�za (o il timore?) che il petrolio approdi loro sotto gli occhi. Militari francesi recuperano un uccello ricoperto dal petrolio fuoriuscito dalla petroliera «Erika», che il 12 dicembre scorso è naufragata a largo di Brest, in Bretagna, disperdendo il carico in mare aperto

Persone citate: Anne Richer, Bernard Tailliez, Mont, Ronchi

Luoghi citati: Italia, Livorno