Una partita a quattro nel New Hampshire

Una partita a quattro nel New Hampshire NELLO STATO CHE SECONDO LA TRADIZIONE DESIGNA IN ANTICIPO IL PRESIDENTE USA Una partita a quattro nel New Hampshire Gli outsider McCain e Bradley contro i figli d'arte Bush e Gore reportage Augusto Minzaiini Invialo a MANCHESTER (New Hampshire) u no sputo di paese che si snoda lungo una strada, la numero tre, che ha due file di case da una parte e dall'altra. Nella Downtown, si fa per dire, c'è un grattacielo in scala ridotta della Chase Bank, l'onnipresente Holiday Inn, e due ristoranti il Black Brimmer e il Marry Mack che durante le primarie vengono monopolizzati dai candidati per le loro cene elettorali. Intorno ci sono tante villette dal gusto archi�tettonico tipicamente inglese che l'annata fredda ha ricoperto di neve. Manchester, capitale del New Hampshire, è piccola, picco�la, piccola, quanto noiosa. Ma, malgrado le apparenze, è ricca come lo è lo Stato che governa. Eppure questa cittadina insi�gnificante, che è una dependance della vicina Boston, come il New Hampshire è una provincia del Massachusetts, ha un'importanza fondamentale nella scelta del pre�sidente degli Stati Uniti. Chi vmee le primarie qui, o tra i democratici o tra i repubblicani, normalmente diventa Presidente degli Stati Uni�ti. Più che un dato scientifico è una statistica arronzata. Ma qualcosa di vero deve esserci visto che a memoria negli ultimi decenni l'unico presidente Usa che non vinse le primarie del New Hamp�shire fu Clinton nel '92, il quale, va detto, pur arrivandoci malissi�mo crocifisso sui media per uno dei suoi primi scandali a sfondo sessuale arrivò secondo su sei candidati. A parte i numeri, comunque, la gente ci crede a questa diceria, come ci credono gli analisti, i giornalisti e, quello che più conta, i candidati. In fondo questo luogo comune si basa su qualcosa: la popolazione del New Hampshire, a differenza dell'americano me�dio, alle primarie ci crede. Da queste parti la genio si informa, legge i giornali, ascolta le Tv, partecipa agli happening dei candi�dati. Tutti. Non solo i militanti dei due partiti, ma anche i cosidetti elettori indipendenti, quelli che alla fine determinano la scelta del Presidente. Insomma, le primarie del New Hampshire rappresenta�no un sismografo sensibile alle scosse politiche che cambiano l'orientamento degli americani: da queste parti nel '70 ci furono i i irimi segnali dei Democratici ri1 ormatori; questo Stato negli anni '80 segnalò in anticipo l'exploit repubblicano e l'avvento del reagamsmo. Anche quest'anno è così. Gli sfidanti, gli outsider di queste elezioni, hanno puntato tutto sul voto di oggi: John McCain per tartassare George Bush tra i repub�blicani; Bradley per dimostrare di essere un'alternativa reale ad Al Gore. E d'improvviso la campagna elettorale si è infiammata. Niente più minuetti o sorrisi formali. Anche il mite Bradley ha capito che la politica per usare l'espres�sione un po' «trash» di un politico nostrano è mettere merda nel ventilatore. E ha cominciato. Se Al Gore continua a far pubblicare sui giornali bollettini medici sullo sta�to di salute del cuore del suo sfidante (Bradley ha dovuto am�mettere sul New York Times che ha avuto il terzo episodio di fibril�lazione atriale), quest'ultimo ha tiralo fuori le magagne del vice di Clinton: una presa di posizione contro l'aborto quando faceva pilitica nel Tennessee; lo scandalo della campagna presidenziale del '96, falla dal vicepresidente usan�do i telefoni della Casa Bianca. Gore lo ha accusalo di pubblici'.à negativa e Bradley gli tia risposto ieri davanti ai suoi supporlers riuniti a bere birra e a mangiare hamburgers al Black Brimmer di Manchester: «Se vuoi diventare presidente devi dire la verità». Un'uscita che gli ha conquistato le simpatìe del maggior quotidiano conservatore del New Hampshire, il Manchester Union Leader. «I Democratici per bene è scritto nell' editoriale votino Bradley perchè Gore è davvero un disone�sto». Ormai siamo a Questo punto. Era inevitabile. Bradley nei poli è ancora sotto Gore di cinque punti (51 % a 46%l per cui deve tentare il tutto per lutto. Diversa è, invece, la posizione dell'outsider repubblicano, Mc�Cain, che è sopra a Bush di dieci punti (42,H) a 32,W. L'eroe del Vietnam ha conquistalo le simpa�tie dei repubblicani di qui a spese del figlio di papà. Il povero Bush. per riconquistare terreno si ò porlato nel New Hampshire mezzo albero genialogico (l'ex-presiden�te, la mamma, due fratelli e Geor�ge HI. l'erede della terza genera�zione, figlio dell'altro fratello, il governatore della Kloridal. Una mossa che rischia di penalizzarlo ancora di più e dimostra quanto il candidalo non conosca gli elettori, «lo preferisco McCain mette il dito nella piaga Emma Thompson, chp el lanco del Black Brimmer si è vtatd sfilare davanti lutti i candidati davanti perchè quel Bush è un bambino viziato». Già, il New Hampshire potreb�be mandare in soffitta tulli i sogni di gloria oe; Jush, forse quelli di Core, e produrrà nuovi scossoni. Perchè ciò a. da sia McCain, sia Bradley unnno bisogno dei voti degli elettori indipendenti che non sono con nessuno dei due partiti. Contendendoseli i due out�sider trasformano le tradizionali partite a due all'inttiiio dei due schieramenti, in una panna a quattro che mette a confronto fin d'ora Democratici e Repubblicani. E il fatto che McCain peschi da queste parti più di Bradley tra gli j indipendenti, può essere un altro segnale colto nell'opinione pubbli�ca americana da quel sensibile sismografo che è il New Hampshi�re: è probabile che Bill Clinton chiuderà, come ha aperto, il ciclo dei Democratici alla Casa Bianca. Nei sondaggi il vicepresidente ha 5 punti in più del rivale democratico mentre Bush insegue il compagno di partito a 4-10 Il vicepresidente Al Gore fa campagna elettorale nel New Hampshire