Dollaro sopra 2000 lire, Wall Street festeggia di Ugo Bertone

Dollaro sopra 2000 lire, Wall Street festeggia Dollaro sopra 2000 lire, Wall Street festeggia Ciampi difende l'euro: «E l'Europa a essere debole » Ugo Bertone MILANO Alle tre e un quarto di ieri pomeriggio, ora di New York, il Nasdaq, la Borsa dei titoli «hi tedi», cancellava le pesanti perdite della mattinata, strascico delle vendite del venerdì, e riprendeva a salire fino a chiudere con un rialzo di 55 punti come, del resto, aveva fatto per tutta la giornata il Nyse, il listino dei titoli «tradizionali», capace di mettere a segno un recupero di poco superiore ai 200 punti. Intanto, i mercati europei, spaventati dalle conseguenze della discesa delle Borse Usa a fine settimana, avevano già archiviato una giornata negativa: Milano aveva limitato le perdite (Mibtel -l^S1)!)), Francoforte, nonostante l'effetto Mannesmann aveva accusalo un calo ben più marcato (-3,2794). Alla stessa ora, sul mercato dei cambi, l'euro ballava attorno a quota 0,9680, un'importante soglia «psicologica» per noi italiani perché, a quei prezzi, un dollaro vale poco più di 2.000 lire. Le ragioni? Più che la prospettiva del rialzo dei tassi Usa (l'appunta�mento con le decisioni della Federai Reserve è fissalo per domani sera) per domani sera, hanno pocato le notizie in arrivo dall'Europa. Dalla riunione dei ministri finanziari di Bruxelles non è certo emersa, spiegavano ieri gli analisti americani, l'impressione di una linea di fermezza a sostegno dell'euro. Ma, soprattutto, la comunità è alle prese con una prova di forza cruciale della sua compattezza. E non è certo un caso che l'euro sia scivolato sotto quota 0,97 dopo le dichiarazioni della Uè contro l'ingresso di Haider nel governo austriaco. Di fronte ad un passaggio politico cos�delicato i cambisti preferiscono alleggeri�re le posizioni sulla moneta europea e rifugiarsi sul dollaro (creando problemi anche allo yen). La settimana cruciale della finanza, insomma, si è aperta con un nuovo segnale di potenza da parte del dollaro, quasi che una regìa invisibile avesse preparato degne celebrazioni per una ricorrenza storica: stamane, infatti, il «boom» economico Usa compie 107 mesi di ininterrotta crescita, il record del dopoguer�ra. Anche gli avvenimenti sportivi sembrano favorire l'ennesima stagione «Toro». Il «Superbowl», la finale del football americano seguita da più di 100 milioni di americani, ha visto il successo di una squadra nata nella Nfl, la lega più tradizionale, contro una deU'Afl. E questo, sottolinea «Barron's» (il settimanale di «The Wall Street Journal»), ò un buon segnale «Toro», una regola rispettata in 28 occasioni negli ultimi 31 anni... Una regola semiseria, ben s'intende, ma i numeri dell'economia sono terribilmente seri: dal marzo del 1991 Wall Street ha quasi triplicato le sue quotazioni, passando da quota 3 mila del Dow Jones a 11 mila mentre le nuove tecnologie rappresentate al Nasdaq hanno cambialo il volto dell'America; in questi 107 mesi, soprattutto, gli Usa hanno crealo più di 24 milioni di posti di lavoro riducendo la disoccupazione al 4')!) scarso. Un «boom» impressionante, al punto che, per molli analisti, le vere preoccu�pazioni per Wall Street non derivano dal prossimo aumento dei tassi (ieri è tomaio a prevalere il partito che prevede un ritocco di un quarto di punto) ma dalle statistiche sul mercato del lavoro che verranno pubblicate venerd�prossimo. Molli temono, infatti, che il miracolo americano (crescita olire il 4^o senza inflazione) non possa sopravvivere ad un nuovo, significativo aumento degli occupali. E' in questa cornice che i mercati attendono le decisioni delle autorità monetarie americane ed europee, senza però rinunciare a sviluppare nuove trame operative. Ieri, sull'onda delle prospet live della nascila di un nuovo concorrente (Vivendi-Vodafbne) i titoli di molle società delle telecomunicazioni hanno conosciuto in Europa una giornata difficile. Ne sanno qualcosa i valori della scuderia di Colaninno, i particolare la Tim 1-5,3^) mentre la stessa Tiscali l-4,8"til ha subito l'impatto dell'annuncio del mega portale franco-britannico. Ma anche in Europa la fase riflessiva dei titoli hi ledi ha coinciso con il ritorno di interesse per alcuni valori tradizionali, con un'attenzione particolare per le banche. Negli Slati Uniti a tirare la corsa sono stati Citigroup e J.P. Morgan, ma anche Chase Manhattan e altre istituzioni di primo piano tornano a brillare dopo aver subito per mesi l'offensiva dei «broker on line» via Internet che hanno ridimensionalo le (juote di mercato della finanza tradizionale. Suo fronte del vecchio Continente, la notizia dell'alleanza intemazionale tra Banco de Santardere Société Generale ha avuto le sue ripercussioni anche in Italia (nel patto europeo potrebbe trovare spazio l'Imi SAn Paolo) mentre è in pieno movimento il pianeta Unicredilo, ormai avvialo sul fronte Bnl; accanto all'alleanza con gli spagnoli di Bbva toma in primo piano l'ipotesi di un'intesa più stretta con la Deutsche Bank, azionista del gruppo italiano. DA CENTOSETTE MESB L'ECONOMIA AMERICANA E IN CRESCITA 1,20 1,15 1,10 31/12/98 1,1 «ys EURO-DOLLARO, 13 MESI DI CAMBI IN POCO PIÙ DI UN ANNO L'EURO HA PERSO OLTRE IL 1 ó1* . NEI CONFRONTI DEL BIGLIETTO VERDE. L'ANDAMENTO DEL CAMBIO NEI PRIMI 13 MESI DI VITA DELLA MONETA EUROPEA LA POLITICA MONETARIA NEL MONDO S,78K S,508/. TASSO DI SCONTO S1*, ATTUAU TASSI UFFICIALI DI RIFERIMENTO 1,05 0,500o GRAN BRETAGNA USA AREA EURO GIAPPONE

Persone citate: Ciampi, Colaninno, Di Vita, Haider