Don Ciotti: la chiusura deve essere graduale di Antonella Mariotti
Don Ciotti: la chiusura deve essere graduale Don Ciotti: la chiusura deve essere graduale Antonella Mariotti rOBINO Sabato a Milano, con i ragazzi dei contri sociali, c'erano anche loro, quelli del Gruppo Abele, di don Luigi Ciotti. Il ministro Bianco ha dichiara�to che i centri di accoglienza sono diventati un pretesto per lo lo scontro. «A Milano è accaduto un fatto impor�tante, non c'erano solo i centri sociali, ma partiti, sindacati, e avevamo aderi�to anche noi. Poi c'è un dato nuovo, la protesta è stala costruttiva e responsabilo, por la prima volta abbiamo visto lo roani alzate. La disobbedienza non violenta come forma di denuncia: un fatto che bisogna mettere in eviden�za». Una delle ipotesi risolutive per i centri di accoglienza è quella di farli gestire da asso�ciazioni di volontariato. «Sono strutture di detenzione. In quel�le che ho visto ho provato il disagio della sofferenza, detto sempre con rispetto per chi ci lavora. Credo però che tutto le parti si debbano confronta�re. Istituzioni, associazioni, mondo del lavoro; tutti siamo coinvolti nel trova�re una soluzione. Un maestro dell'acco�glienza, don Luigi Di Liegro, racconta�va sempre di suo padre emigrato in America. Diceva: "era emigrato ma non per questo criminale". Non dob�biamo avere la memoria corta, ma insegnarla alle nostre generazioni» Quindi meglio chiudere quelle strutture? «Si deve arrivare a questo gradual�mente, non so se sarà la soluzione, non ho certezze. Dobbiamo cercare una strada comune che faccia superare questa situazione. Il ministro ha di�chiarato una cosa importanlo: bisogna fare in modo di garantire la dignità nella sicurezza. Non si devono negare gli accertamenti di legge, ma che valga�no le stesse leggi per immigraU e italiani». In Italia la percentuale di im�migrati è un terzo di quella francese e meno di quella in altri Paesi europei. Perché è cos�diffìcile accettare la loro presenza? «Abbiamo bisogno degli immigrati, per il lavoro, per la curva demografica. Bisogna superare i pregiudizi. Non si dove anivare alla generalizzazione iromip-alo uguale criminale. Trovare soluzioni sempre nel rispetto della legalità: non ci manca buona volontà e fantasia per superare gli ostacoli alla convivenza». Quali gli strumenti per rag�giungerla? «Educare alla ricchezza delle differen�ze. E poi non si deve dimenticare che chi fugge dal proprio Paese, fugge perché ha davanti a sé una situazione invivibile. Allora non bisogna occulta�re i perché, di queste fughe. Non dimentichiamo lo sfruttamento dei Paesi del Terzo Mondo. E mai scorda�re che a ogni ingiustizia patita corri�sponde un ingiustizia prodotta, a ogni disperazione una speranza negata».
Persone citate: Don Ciotti, Luigi Di Liegro
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