Fini: un'ingerenza sbagliata
Fini: un'ingerenza sbagliata Fini: un'ingerenza sbagliata «Mi non abbiamo nulla in comune con Haider» ROfclA . ^ j, ,^ ^■«E' una decisione sbagliata. Il governo dell'Austria è una questione che riguarda esclusi�vamente i cittadini austriaci: l'Unione Europea deve evitare di interferire negli affari inter�ni...». Gianfranco Fini è com�battuto tra il timore di essere confuso con Haider e la voglia di prendere le distanze da una mossa che, agli occhi della destra italiana, appare come un'intollerabile ingerenza: «Non lo conosco, non ho nien�te da spartire con lui spiega il presidente di Alleanza Nazio�nale -, al Parlamento europeo stiamo in gruppi diversi. Ma ripeto: interferire nelle vicen�de politiche di un altro Paese può essere controproducen�te». Nel Polo che ieri ha discus�so a lungo delle possibile inte�se con i padani di Bossi (che in questi giorni si sono schierati con decisione al fianco di Haider e dei populisti austria�ci), il ruolo di ariete sulla questione tocca ad An. Forza Italia, per ora, sceglie di non scegliere: Silvio Berlusconi prende tempo, rimandando le posizioni ufficiali alla serata di venerdì, quando il vertice straordinario del Ppe, solleci�tato anche da una lettera di Pierluigi Castagnetti («Se vin�ci con la destra scrive il •segretario del Ppi è la destra che vince»), si riunirà a Ma�drid per decidere come uscire dall'imbarazzo che Vienna sta creando all'Europa e in parti�colare al Ppe, già in difficoltà per la crisi della Cdu tedesca. «In Spagna incontreremo an�che il ministro degli Esteri austriaco spiega il Cavaliere -. Prima di allora ogni pronun�ciamento è prematuro. Sarà il ministro, che è una persona di buon senso, a darci maggiori informazioni sulla situazione. Ascolteremo e decideremo». Una posizione d'attesa, che non coincide con quella di Gianfranco Fini. Il leader di An non ha controverse allean�ze europee con cui fare i conti,al limile qualche proble�ma con gli austriaci in Sud Tirolo. Eppure, negli ambienti del parlilo, già tesi per le vicende dei rapporti con Um�berto Bossi, le parole dure del leader sono definite «mollo prudenti». Una «cautela» che si spiega anche con motivi interni: «Su questa vicenda dobbiamo muo�verci con i piedi di piombo spiega Maurizio Gasparri una parola di troppo e finirem�mo per essere bersagliati da accuse assurde. I nostri avver�sari non aspettano altro. E poi noi non possiamo dimenticare le nostre battaglie: An è il partito-baluardo degli italiani in Alto Adige, genie elio con Haider non può certo andare d'accordo. Noi ci balliamo da anni al fianco della minoranza italiana in provincia di Bolza�no, quello magari pensa che Vipiteno dovrebbe slare in provincia di Inssbruck...». Haider non è uno dei nostri, insistono ad An: «Le destre sono nazionaliste per natura. Difficile che possano schierar�si fianco a fianco, specie nelle zone di confine aggiunge ancora Gasparri Ma di qui a dire che Haider sia un seguace di Hitler ce ne corre...». Fini lo definisce «uno xenofobo e un nazionalista, ma non corto un nazista». Gasparri va oltre; «L'Austria non è un Paese dove le elezioni si fanno per finta aggiunge -. Joerg Hai�der e uno che al suo Paese ha preso un mucchio di voti. Soltanto D'Alema e quelli co�me lui possono credere che un austriaco su tre abbia nostal�gia del Fuehrer e delle SS...». (g. tibl Forza Italia non si pronuncia, Berlusconi rinvia il giudizio al vertice del Ppe di venerd�dove ci saranno anche gli austriaci
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