Ciampi: forza non omogenea all'Europa di Guido Tiberga

Ciampi: forza non omogenea all'Europa Ciampi: forza non omogenea all'Europa Palazzo Chigi: decisione eccezionale per un caso eccezionale Guido Tiberga ROMA «E' una decisione senza prece�denti, perché siamo di fronte a un evento politico senza prece�denti...». Massimo D'Alema non ha troppi commenti da fare sull'ostracismo che i quattordici Paesi dell'Ue hanno tirato addos�so a Jòrg Haider e ai populisti austriaci. «L'Unione ha concor�dato una posizione comune cos�chiara e impegnativa che non vorrei aggiungere altro taglia corto il presidente del Consiglio -. Il valore di quella posizione è nell'essere stata sottoscritta dai capi di tutti i governi dell'Unio�ne europea. L'abbiamo concor�data insieme: noi stessi abbia�mo ovviamente partecipato alla decisione di inviarla al Presiden�te della Repubblica austriaca». D'Alema parla all'uscita di un cinema alla periferia di Verona. Poco prima, davanti a una pla�tea di imprenditori e notabili del Nord-Est, aveva di fatto lancia�to la volata di Massimo Cacciari verso la presidenza della Regio�ne Veneto. Luogo e circostanza diversissimi da quelli in cui, più o meno alla stessa ora, Carlo Azeglio Ciampi esprime gli stes�si concetti al Forum sull'econo�mia mondiale di Davos, al termi�ne di un seminario sui rapporti tra la cultura occidentale e quel�la islamica. «Il Presidente della Repubblica non fa politica este�ra», dice Ciampi. Ma di fronte alla possibilità che Haider trovi posto nel governo di Vienna, il Capo dello Stato «non può resta�re né assente né indifferSnte spiega L'Europa non' è fpiù un'alleanza di Stati, ma ima realtà unitaria che comprende anche l'unità delle monete. Ed è preoccupante che in uno degli undici Paesi dell'Euro possa en�trare nel governo una forza che manifesta intendimenti non pie�namente rispettosi dei principi fondanti di quella che io defini�sco la "pace europea"». Preoccupazione. E' questa la parola che accomuna i commen�ti di Ciampi e D'Alema. E alla destra italiana che invoca la «non ingerenza» dell'Unione nei fatti intemi dello Stato austria�co, D'Alema replica secco: «Hai�der è stato eletto, e noi non discutiamo affatto la sua elezio�ne al Parlamento di Vienna dice il premier-. Ma non ha vinto le elezioni: è il leader del terzo partito, e va al governo sulla base di un accordo politi�co». Non solo: «L'Austria non è uno Stato qualsiasi aggiunge E' un Paese che ha stretto con noi trattati e vincoli molto preci�si». Accordi che riguardano in primo luogo il rispetto dei princi�pi democratici, della tolleranza, del rifiuto di ogni forma di razzismo. L'«altolà» ad Haider è condiviso da tutte le forze di maggioranza. Walter Veltroni lo definisce «una decisione corag�giosa contro un pericolo per l'Europa della Democrazia». An�cora più netta la posizione di Pierluigi Castagnetti. «La pres�sione dei Paesi dell'Ue è assolu�tamente giusta», dice il leader dei popolari italiani, che ha cniesto ai vertici del Ppe la convocazione straordinaria del «Bureau» politico del partito. Se Haider andrà al governo a Vien�na, infatti, lo farà in coalizione con i popolari austriaci di Wolfang Schussel: «Questa intesa è un errore gravissimo scrive Castagnetti ai colleghi europei -. Il Ppi teme il ritomo del fanta�sma dell'intolleranza e dell'odio razziale proprio quando la globa�lizzazione dell'economia sta uni�ficando il mondo». A sinistra, il presidente del Consiglio Massimo D'Alema, sotto Gianfranco Fini e a destra Silvio Berlusconi

Luoghi citati: Austria, Europa, Jòrg Haider, Roma, Veneto, Verona, Vienna