AOSTA: LA FIERA DI SANT'ORSO HA FATTO MILLE

AOSTA: LA FIERA DI SANT'ORSO HA FATTO MILLE AOSTA: LA FIERA DI SANT'ORSO HA FATTO MILLE Edizione storica della grande vetrina dell'artigianato tra bancarelle, spettacoli, piatti tipici e vin brulé CENTOCINQUANTAMILA visitatori, 1008 artigiani, 37 scuole di artisti e un millen�nio di storia. E' la Fiera di Sant'Or�so in cifre. La più grande esposizio�ne di artigianato tradizionale del�l'arco alpino colorerà per due gior�ni le strade di Aosta, dal 29 al 31 gennaio. Per l'edizione numero 1000, la Regione Valle d'Aosta ha fatto le cose in grande, stanziando un miliardo e arricchendo il pro�gramma solito con mostre, merca�tini, concerti. La città si trasforme�rà in un'esposizione a cielo aperto, con i banchetti degli artigiani che affolleranno le vie del centro, inva�se a loro volta dal profumo del vin brulé e dei piatti tipici valdostani. La Fiera di Sant'Orso prende il nome dal santo più famoso della tradizione valdostana, che visse all'inizio del VI secolo. E' un feno�meno culturale e sociale che coin�volge tutta la comunità della regio�ne più piccola d'Italia. Nata per soddisfai^, in un'economia rurale, i bisogni di scambio di utensili per la casa e per il lavoro nei campi, la Fiera (che si svolge sempre negli ultimi due giorni di gennaio) na saputo conservare nei secoli tutta la sua tradizione, regalando a chi la visita la sensazione di fare un tuffo nel passato, nella vita conta�dina. La capacità di realizzare gli attrezzi è poi diventata un'espres�sione artistica e la Fiera è diventa�ta la vetrina più importante per gli artigiani più bravi, impegnati a vendere le loro opere. Le bancarel�le occuperanno tutto il centro storico di Aosta, da piazza della RepubbUca a piazza Chanoux, fi�no all' Arco d'Augusto. Gli oltre mille espositori rappre�sentano tutte le attività tradiziona�li: scultura, intaglio su legno, pietra oliare, ferro battuto, drap (stof�fe in lana), merletti, cuoio, vimini. Il «cuore» della kermesse è la piazza Chanoux, dov'è stata alle�stita una tensostruttura che ospi�terà 1'«Atelier des métiers», una mostra-mercato riservata ai pro�fessionisti che esporranno i loro capolavori artistici, dai mobUi al ferro battuto, dalle sculture all'og�gettistica. Resterà aperta dalle 9 alle 24, con ingresso gratuito. Si trasferirà invece in piazza Narbonne il padiglione dedicato agli ospiti (città gemellate, annullo postale, monete commemorative) al cui interno sarà ricostruito un angolo del passato, con vecchi mobili, indumenti e oggetti di uso comune in altri tempi. Le altre novità riguardano il programma, che è stato variato rispetto agli anni scorsi: il consue�to concerto dei «Trobveur Valdoten», gruppo di musica tradiziona�le valdostana, non chiuderà più la manifestazione, ma si svolgerà al teatro Giacosa il 29 gennaio alle 21 ; nella stessa giornata, alle 18, è prevista la messa degli artigiani nella Collegiata di Sant'Orso, segui�ta da una processione nelle vie del bo^go. La Fiera sarà all'insegna dell'ar�te, ma anche della musica e dell'al�legria. Arriveranno gruppi da fuo�ri Valle per proporrebrani francoprovenzali, accompagnati da dan�ze tipiche. E nella notte tra il 30 e il 31 ci sarà la suggestiva «velila», la veglia dove la gente da mille anni riempie le strade per cantare e ballare, aegustando prodotti tipi�ci e bevendo vino caldo. Stefano Sergi Hr '^BB^.> ': ftp li centro stòrico di.ìosta san) occupalo da un'unica e lungi fila di Uu tei ti (/'olo so furi) trai liliali ci saranno, in rendila, le scullitn' in legno degli artisti locali (sopra, a desini)

Persone citate: Fiera, Stefano Sergi

Luoghi citati: Aosta, Italia, Valle D'aosta