Esibirsi è terapeutico

Esibirsi è terapeutico Esibirsi è terapeutico II Esibirsi è t0 penso che la voce, il testo, il .corpo in un'ope�ra teatrale, debba�no essere sperimen�tate allo stesso modo. Artaud si era proposto di utilizzare la voce in modo soprannaturale; una volta era nel metrò di Parigi, la porta chiuse il vestilo ad una donna la quale cercò di tirarlo via e gridava cos�forte che il metrò si paralizzò. Questo è il teatro. Se vedo un attore che ha questa forza di espressione ...cado in estasi. Per me tutti gli aspetti dell'essere umano sono necessari per fare teatro. Quando faccio cinema o romanzi, una persona piange e un' altra ride, una si offende e un' altra applaude perchè non c'è una definizione di siile. Non credo nei «generi», credo in un' espressione totale, credo in questo come modo di esprimersi; appassionato. Cos�se quesl' espressione totale «provoca», allora va bene, però provoca odio oppure amore; io ti provoco affinché mi ami , io ti provoco affinché tu balli, ti provoco per farti amare la vita, ti provoco per lasciare la tua depressione; « sii felice e balla perché il mondo ti sta sentendo» questa é una provocazio�ne positiva, ci credo. ...Io ho crealo il teatro messica�no contemporaneo perché ho sem�pre fatto opere sperimentali e senza falsa modestia: l'ho davvero fatto. Sono arrivato in Messico quando in Messico non c'era nulla di teatro sperimentale, ho quindi lavorato su «Finale di partila» di Beckett, per cominciare. La stampa mi trattava come un cane; venivano dieci perso�ne per giorno e a volte sei su dieci se ne andavano. Ho continuato, ho lavorato su «Il re muore» di lonesco e su Strindberg con «Il sogno» e «La sonata degli spettri». Ho provalo sei mesi «La sonata degli spettri» e l'ho presentato una sola volta; arrivò la ralizia a cavallo con le bombe acrimogene e lo fermò. E' incredibi�le, no? Ho fatto cinema, ma adesso sof�fro perché ho fatto tante cose ma la notte sogno il teatro. Il teatro è straordinario perché li entra nel sangue, è come una droga e tutta la vita sei dentro questa storia. Per me era particolarmente diffi�cile fare teatro, perché avevo desideIL CALENVenerd�28 ore 21 acon Jodorowsky; all'Antica Sinagoga Jodorounk»; alle 2Ivrea Opera Panicsabato 5 febbraio ainterattiva di fumea Zona Castalia inaue incontro con BePerempruner di Gmlunedi 31 alle 21 Moncalleri Opera Pall'Università confealle 21 a Hiroshimaincontro con Jodoa sabato 5 a Zona Cmercoled�2 alle Gmgllasco antepriml'Imperatore d'AssLibrerìa CossavellaFernando ArrabalGiacosa di Ivrea L'Aa Moncalier�e II Hiroshima. Ini. allo 0 erapeutico DARIO na Castalia Incontro bato 29 ore 17.30 Ivrea incontro con 0 al Teatro Giacosa di da domenica 30 a ona Castalia mostra lunedi 31 alle 17,30 azione mostra fumetti nd; domenica 30 al sco Opera Panica; Teatro Matteotti di ca; marted�1 alle 12 za di Jodorowsky; era Panica; alle 23 wsky; da mercoled�2 alia prolezione film; al Perempruner di de L'Architetto e ; sabato 5 alle 17 alla Ivrea incontro con bato 5 alle 21,30 al itettoreplicato il 10 e 16 a Torino ad /544.545. ri terapeutici e por�tavo avanti una ri�cerca metafisica, re�ligiosa... Il teatro é il regno dell'Ego, ogni attore è nevrotico, il peggior nevrotico del mondo, vanitoso, traditore, mentitore, insicuro,appassionato, fanatico: un mostro! Ma io desideravo gli allori, io ero un regista. Ho cercalo ovunque, in ogni modo e ho comincialo facendo teatro dell'assurdo, usando il teatro tradizionale. Ho poi cercalo all'interno dell' «Amleto» di Shakespeare e ho crealo un Amleto vestito da centinaia di bistecche crude, quando soffriva stringeva una bistecca cruda e l'offriva al pubblico affinché mangiasse�ro. Ho fatto molte cose, Strindberg per esempio; col tempo però, lavorare sempre in questo teatro mi ha fatto soffrire e ho scritto un piccolo testo: «Staccare dal teatro». Ho proposto rappresentazioni in luoghi non teatrali: in un cimitero, in un treno, in un autobus, in una piscina o in casa; itinerante. In quell'epoca non si faceva, era nuovo, era Panico. Mi sono preoccupato molto del testo ma anche della messa in scena; il problema era che la messa in scena aveva il diritto di cambiare l'opera e tutti dicevano: «perché cambi l'opera? Creane una tu invece di modificare le opere»; io dicevo che il lavoro del regista é di cambiare l'opera. Ho iniziato a dirmi: «il teatro non é uguale, ogni rappresentazio�ne é distinta perché ci sono inciden�ti e nel cinema non ci sono inciden�ti; ciò che definisce il teatro è l'incidente. Cos�andammo a produr�re opere che fossero operazioni di incidenti. Due anni prima dell'hap�pening, inventai l'effiniero. Panico, che era una manifestazione più o meno organizzata ma completa�mente improvvisata. Questa fu la teoria: tutte le persone richiedono di essere viste, esibirsi sulla scena è un atto terapeutico, io sono qui per curare la gente. ...Io vedo il teatro come qualcosa che mi conduce all'estasi, alla ma�gia, alle scoperte di nuovi piani di realtà, alle meraviglie, all'euforia di vivere adesso, voglio fare un teatro dal quale la gente esca in festa. Alejandro Jodorowsky

Luoghi citati: Ivrea, Messico, Parigi, Torino