con Anna Bonaiuto al Carignano HEDDA GALBLER di Monica Bonetto

con Anna Bonaiuto al Carignano HEDDA GALBLERcon Anna Bonaiuto al Carignano HEDDA GALBLER IÌIUITTA al Teatro Carignano marted�I febbraio lo spettacolo prodotto dal Teatro Stabile di Firenze che l'anno scorso ha fruttato al suo regista Carlo Cocchi il Premio Ubu. Gli interpreti sono Anna Bonaiuto, Dario Cantarelli, Isabella Carloni, Donatella Furino, Elisabetta Pedrazzi, Tommaso Ragno (nellafoto con la protagonista Anna Bonaiuto) ed Elia Schilton; le scene e i costumi sono di Titina Maselli. Il successo di pubblico e di critica che lo spettacolo ha ottenuto è stato ed e tuttora incontestabili!, proprio l'opposto di quanto ac�cadde invece la prima volta che il testo venne portalo sulla scena, più di cento anni fa. Osteggiato, se non addirittura deriso, il dram�ma non affascinò il pubblico né lo conquistò. Nell'ultimo decennio dell'Ottocento a teatro gli ideali per cui lottavano le eroine protagoniste erano la famiglia, l'amor filiale e coniugale, le solide regole della società e della morale comu�ne. Hedda Gabler invece, protagonista del testo omonimo cui ci riferiamo scritto da Henrik Ibsen nel 1890, non solo non è un'eroina, ma non ha nulla che possa sollecitare un pur minimo moto di simpatia o di solidarietà nei suoi confronti. E' antipatica: mollo antipatica, a tratti decisa�mente odiosa, stupidamente altezzosa, malata di un estetismo fuori luogo, invidiosa oltre ogni ragionevole limite, orgogliosa, vanitosa, vile. impietosa. . . . , Ha sposato tra tanti pretendenti chi ha resistito più a lungo nel corteggiarla, ma conti�nua a portare il cognome del padre, un generale la cui figura domina anche dall'aldilà la vita della figlia. Siccome non ha trovato un marito con le alte e preziose doti artistiche ed intelletti�ve che avrebbe desiderato, ha scelto, per noia, un uomo scialbo e mediocre da sottomettere con facilità, da disprezzare apertamente già al ritor�no dal viaggio di nozze. Lo spazio d'azione di Hedda Gabler, quello in cui rimugina, sogna e trama intromettendosi nelle vite degli altri, godendo delle loro sofferen�ze e ricevendo ospiti che poi terrorizza con le pistole ereditate dal padre, è il salotto di casa. E' da quel palcoscenico che si erge sprezzante e sarcastica su chi la circonda, che decide di rovinare l'esistenza di Lovborg, suo ex innamora�to, fragile scrittore cui lei sottrarrà l'opera appena compiuta, spingendolo al suicidio. E' ancora li che riceverà i ricatti di un altro corteggiatore intraprendente che ha scoperto i suoi raggiri, e l�infine si udranno le sue ultime gelide, ironiche battute fatte giungere dalla stanza attigua un attimo prima di uccidersi. Senza cercare pietà né compassione, neppure in punto di morte. Venuta dopo Nora di «Casa di bambola», e di Ellida di «Donna del mare» , solo per citare due tra le più famose eroine ibseniane, Hedda Gabler segna la svolta, l'immersione profonda nei buchi neri della psiche femminile a cancellare certezze e falsi moralismi. E' vicina a quella «Signorina Julie» cui August Strindberg aveva dato vita due anni prima portando in scena l'incontrollabile emotività di un personaggio che anticipa il Novecento e le tante schizofrenie che lo segne�ranno. Cecchi ha lavorato su «Hedda Gabler» con rigore, ritraduccndo con Werner Waas il testo, corcando l'asciuttezza dei dialoghi, «come afferma egli stessoin una pièce poliziesca». «Tutto procede dalla prima battuta all'ultima con tale inevitabile necessità ,dice ancora che ne risulta un play assolutamente perfetto, come «Il Misantropo» per esempio, o meglio ancora: «Fedra». Lo spettacolo sarà replicato sino a domenica 6 febbraio Informazioni e prenotazioni allo 011/517.62/ Monica Bonetto con Anna Bonaiuto al Carignano HEDDA GALBLER

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