«VIRTÙ' INFANGATE»

«VIRTÙ' INFANGATE» LO DICO A TORINOSETTE «VIRTÙ' INFANGATE» «Vergogna a Porta Nuova» Una tenzone in rima Piemontesi e vilipesi Sono un lettore di Torino Sette che considero una miniera per conoscere e vivere la nostra Città. Anche se un poco di sana censura si potrebbe attuare per�ché certi schifosi come quelli dei centri asociali che inquina�no e sporcano la nostra Torino non meritano certo di esistere ne di essere menzionati, anche se «la stampa» trova sempre modo di dargliene tanto di spa�zio e questo dimostra in mezzo a quale politica ci tocca vivere! Scrivo queste inutili righe perché in uno degli ultimi nume�ri di Torino Sette aprendolo mi è balzato all'occhio un articoietLo di prima pagina intitolato «le virtù dei piemontesi». Non l'ho letto subito per non avvelenarmi il sangue ben sa�pendo il clima di disprezzo e di intolleranza per non dire di velato odio per il Piemonte, Torino e la sua gente. Torino: patria della buone maniere del buongusto, del�l'operosità di gente timorata di Dio che ha il culto dell'onestà e dei sani valori è più che com�prensibile che il questa epoca di barbaria nuova di fine millen�nio in cui troneggiano cattivo gusto volgarità e non solo man�canza ma anche disprezzo dei valori la vecchia e civile terra piemontese venga dissacrata in tutti i modi da parte di altri iialiani tanto solari quanto man�canti di ogni sano valore quello del lavoro citato chiaramente dalla signora crocifissa nelle sue righe è solo uno! Questa gente appunto che insieme a tutto quanto gli man�ca c'è anche l'inesistente senso di appartenere ad uno stato ed essendo a differenza dei pie�montesi molto abile di parlanti�na anche perché non frenata da una sana attività di pensiero che ti blocca quando dici scioc�chezze! E riuscita a debellare ogni forma di nostrana civiltà facendoci invadere da ogni sor�ta di gentaglia che sbarca da ogni dove a disastrare la nostra Mvera Italia e invece di bloccari li spingono avanti con folli discorsi sul razzismo sull'intol�leranza e sul multietnico facen�do leva su fantasmi del passato che comunque se nel loro conte�sto avevano un senso qui siamo alla pura follia autolesionista. Altro che buonsenso Piemonte�se! Pierluigi Morello/Torino Sf axiene degradala Il mio mezzo di locomozione, normalmente è la macchina. Da molto tempo non mi recavo a Torino in treno. Quale degrado, fisico, ambientale, educativo nella stazione di Porta Nuova e dintorni. Se permeiti è normali�tà, per me è stato traumatizzan�te. Ore 23: in attesa del treno: drogati, ladri, mendicanti viag�giano indisturbati tra la folla, in particolare fuori stazione. Nel�l'atrio quell'ora di attesa è stata veramente brutta. L'unica pre�senza allegra, due poliziotti con un bellissimo cane lupo. Per ragioni di lavoro, mia nipote deve prendere saltaariamente questo treno per il ritor�no a casa, dopo una giornata di duro lavoro, con tutti i rischi conosciuti. Da oggi verrò perso�nalmente a prenderla in macchi�na a Torino, con notevole onere finanziario. Vuol dire che non devolverò più soldi alle varie associazioni di accoglienza, as�sistenza ecc. per ripagarmi di questa spesa. Anche grazie a loro siamo in questa situazione. Torino vuole essere città olimpica; ma prima dovrebbe essere città vivibile. Un nonno preoccupato, Asti «Lo dico a TorinoSette» è una libera tribuna. Pubblichiamo in�tegralmente le due lettere, sen�za censure. Ai lettori il giudizio, lg. fer.l Eretici e papi Il papa al cui passaggio il rogo [avvampa. Clemente Quinto, ovver [Bertran De Gotto, firmò versi mediocri su ILa Stampa. Risponde fra Dolcino: "Me ne [fotto!". Fra Dolcino Gaglioffo fraticello dal nome /zuccheroso ardisci tu tenzone con Ipontefice imperioso? [Bertrand de Got] Lettere a "Lo dico a TorinoSette» via Marenco 3210126 Torino oppure fax 011 /663.90.36

Persone citate: Bertran, Clemente Quinto, Gotto, Pierluigi Morello