Le città invisibili al Carnevale di Venezia

Le città invisibili al Carnevale di Venezia LA VENTESIMA EDIZIONE DELL'ERA MODERNA: DAL CASANOVA SHOW PER I BAMBINI AL RICORDO DI GERSHWIN Le città invisibili al Carnevale di Venezia WEEKEND Alberto Sìnigaglìa VENEZIA si ispira a Italo Calvino, chiama «Le città invisibili» il suo ventesimo carnevale dell'era moder�na. Cos�dedica la prima festa dell'anno Duemila a se stessa. Nel libro Marco Polo racconta al Gran Khan, imperatore della Ci�na, le città toccate nel lungo viaggio. Dal 25 febbraio al 7 marzo il Carnevale racconterà «La Città della Memoria» tra cortei terrestri e acquei, feste in costume nei palazzi, recite teatra�li e per la strada, gigantesche rievocazioni di tradizioni anti�che. Vivrà «La Città Continua» tra folla, balli in maschera e divertimenti all'aperto. Entrerà, con i bambini, nella «Città del Desiderio» tra rappresentazioni e canti di cori infantili, funamboli, comici, saltimbanchi, tracce di carnevali d'ogni parte del mon�do, tanto di «Casanova Show» (pedagogico? per i più piccini?) e la mostra di Milton Glaser. L'americano fondatore dei Push Pin Studios ha disegnato il simbolico manifesto ufficiale, col campanile di San Marco che spin�ge Venezia nello spazio del nuovo millennio. Perché se la Città della Memoria è la Storia e la Città Continua è il Presente, la Città del Desiderio è il Futuro di un miraco�lo urbanistico, miracolosamente sopravvissuto, per il quale le pros�sime giornate e notti carnevale�sche non intendono risparmiare gesti scaramantici né riti propizia�tori. Tutto un palpitare d'iniziati�ve: dalla Piazza ai campi e cam�pielli, dal Canal Grande a Mestre e alla terrafenna, dal Lido a Burano. Tutti mobilitati: famiglie ancora nobiU almeno nel nome, alberghi almeno per il nome anco�ra famosi, università, serissime fondazioni, inconsolabili associa�zioni Maria Callas, Mario del Monaco, addirittura Maria Felici�ta Malibran. Già, la musica. Qual è il sound del Carnevale? Vediamo: giullari e menestrelli accoglieranno Barto�lomeo Colleoni, il Gattamelata, il conte di Carmagnola con un quattrocentesco «Trionfo d'Amo�re» si spera non sconveniente neanche dal puniti di vista musi�cale per le dame, i militi e le vivandiere che li scorteranno. Tutt'altri ritmi e strumenti per il Gran Gala danzante al Danieli tra i cari fantasmi della princi�pessa Sissi e di Wagner, Byron, Ruskin, Puskin, George Sand, Foscolo, Goethe. Poi, a scorrere il programma, è chiaro che tuo�neranno jazz e rock da fine secolo, qui non sempre innocuo per i timpani marmorei, figurate vi per quelli umani. Ma la voce più forte e più attesa sarà quella di George Gershwin. Il PaLaFenice mette in scena la commedia musicale «La�dy Be Good», il primo successo del compositore a Broadway, che rese ancora più celebre il suo interprete Fred Astaire per la bellezza di alcune canzoni. E' il cuore di una piccola vivace sta�gione camevalizia con popolari invenzioni di Copland, Bemstein, Milhaud, Hindemith SWeill su testo di Brecht offerta in vario sodi da una Fonico capar�biamente vitale, sobbone ridotta a un tondone assedialo da gusci automobilistici ai margini della citta, sull'isola-parcheggio del Tronchetto (che il 4 marzo ospite�rà l'Orchestra nazionale della Rai diretta da Sawallisch). Una visita a Venezia, seppure a Carne�vale, dovrebbe sempre comincia�re da Campo San Fanlin, dove il Gran Teatro brucio vivo quattro anni fa, senza dare minimi segni di rinascita. Sarà ancora più necessario, dopo, cercare le con�solazioni della festa. Per orientarsi tra proposte sparate come coriandoli dal pro�gramma ufficiale si possono chie�dere informazioni allo 041.2410570 o allo 041.2410609 (fax 041.2410480). Non ci sono regole speciali. Accettate i bagni di folla e siate maschere tra le maschere. Accettate o pretende�te inviti alle cene mondane: non si aprono soltanto le porte del Giubileo. Soprattutto, prendete�vi Venezia, possedetela, andate per calli, ponti, corti. Guardate bene. Sotto una parrucca, dietro una bautta sorprenderete qual�che testa bianca. Vedrete uscir di chiesa, dopo mossa, papà, mamma e bambino, tutti e tre in perielio stilo '700 con tricorno, occhialino e lacchi alti Non tirale por gioco la barba a un Irate che vi sembra in maschera, potrebbe essere un cappuccino vero. E fatevi veneziani fino in fondo nelle botteghe del caffè e meglio ancora peregrinando tra le osterie: «Ai nisteghi» dietro Campo San Bortoloniio; (Al vol�to" in Calle Cavalli vicino a Ca' Farsetti a all'ufficio di Massimo Cacciari; "Al mascaronn in Calle Santa Maria Formosa; «Al canti�none» presso San Trovasti e il bellissiino «squero» dove si ripanino lo gondole tramandandosi tecniche secolari. Un mozzo uo�vo sodo o una scaglia di parmigia�no 0 un folpetto 0 una polpetta o iin'«oinbra do vin» bianco o ros�so... Avole già capilo il trucco: se togliete quella «o» e le ombre si fanno due o irò, avrete già rime�dialo, a buon prèzzo, la cena. In anteprima tutto ciò che succederà tra calli, campielli, teatri, osterie e balli in maschera Carnevale già dal 25 febbraio

Luoghi citati: Carmagnola, Città Continua, Città Del Desiderio, Città Della Memoria, Venezia