Boccaccio, narratore per figure: tutti gli artisti del Decameron
Boccaccio, narratore per figure: tutti gli artisti del Decameron Boccaccio, narratore per figure: tutti gli artisti del Decameron RECENSIONE Carlo Ossola VITTORI'; Branca conclu�di! un annodi fondamen�tali edizioni boccacciane, aggiungendo al com�pimento dell'impresa mondadoriana, da lui dirotta, di Tutte le opere [Genealogìe deorurh gentilium, a cura di V. Zaccaria o De montibus, silvis.Jhirniìiibits, stagnis seti palauaibus et de diversis nominibus maris, a cura di M. l'astore Stocchi, Milano 1998, 2 villi.j, un mirabile «panopticon» del Narrare boccaccicmo per immagini: «accanto al Boccaccio tondatore della nar�rativa realistica moderna, del�la "commedia umana", si ò affermato ora il Boccaccio conio uno dei primi narratori realistici per e in figure: in figure quotidiane, con una gestualità corrente ed espressivistica insieme» (voi. I, p. .r)). La «conquista del tempo», compiuta dal Petrarca nel puro ricettacolo della memo�ria, si snoda subito, con il Boccaccio, in un narrare gre�mito di figure. Non soltanto il Boccaccio sceglie, senza più le esitazioni teoriche e filoso�fiche di Dante (e dello stesso Petrarca), la nuda narrativa: «satis enim michi erit compor�ta rescribere et disputaliones phylosophantium limi nere» (Proemio al lib. I delle Genea�logie), ma ef'.li comi! osserva Branca «tentò di creare |...| la narrativa profana orche�strata insieme in parole e in immagini: come vedeva nelle biblie pauperum e nell'agio�grafia o in cronache di città, e in generale in quella che abbiamo detto laicorum Ulte ratttru, specialmente in quel�la epica o romanzesca». Il tempo e lo spazio profa�no non sono riempiti di mira bilia o di «miracoli», ma di figure la cui «descrizione di moto» dà avvio alla narrazio�ne, come il Boccaccio esempli�fica nel xiv libro delle Genea logie, circa i compiti di poe�sia; «Far uscire le navi dagli arsenali, descrivere il cielo, le terre e i mari, cingere le vergini di corone di fiori...»; ecco la scio d'un'acqua che si chiude, d'un petalo che s'invo�la dal serto, d'un profumo che inebria e nasconde la morte, come nel ritratto struggente della morte di Cleopatra nelle Esposizioni sopra la Cumedia di Danti'[cììiUoV). Il trattenuto nella descri�zione mentre già la scena del moto è oltre: cos�le innumeri varianti, che il secondo volu�me attcsta, della novella di Nastagio degli Onesti oltre alle celebri tavole di Bntticelli al Pràdo " ancora delle storie di Griselda o soprattut�to di Efigenia e (limone (sino agli splendidi Studi per il nuda di Efigenia di l'ieter Paul Rubens, New York, The Frick Collect.ion). So il primo tomo presenta, nelle sue linee portanti, il rapporto arte-lette�ratura nelle illu�strazioni delle ope�re del Boccaccio (con saggi di V. Branca, P.F. Watson, V. Kirkham, C. Gilbert, A. Griseri), il secondo attesta e descri�ve (con ricchissimo apparato di illustrazioni e di schede) i codici miniati e dipinti di origine italiana dedicati alle opere del Boccaccio. K qui, grazie alla finezza e all'erudìRECENCOs zinne di M.G. Ciardi Dupré Dal l'oggetto, M.' Bossi, S. Marcon, G, Mariani Canova, A. Gentili, A. Cadei, M. Arese Simcik, le felici sorprese si moltiplicano come per il bel�lissimo «albero» delle Genea logie del Ms. 100 della Univer�sity Library di Chicago, o per il fiammante ricchissimo Filocolo della Bodleian Library di Oxford, vero monumentum di sapienza ed eleganza del�l'arte umanistica. 11 terzo tomo illustra infine i codici miniati di area france�se, fiamminga, inglese, spa�gnola e tedesca (con saggi e schede di M.-H. Tesnièro, B. fìueltner, C. Heynolds, A. De La Mare, G. Dillon), attestan�do cosi una koiné figurativa di vastissimi orizzonti: basti qui evocare il suggestivo Des ras rlcs nobles hommes et femmes [De casibusl, del XV secolo, della Bibliothòque Nationale de Franca, nella tradu�zione seconda di Laurent de SIONE o la Premierfait, o l'al�tro parallelo e ancora pili ricco in tigure della Fondat.ion Martin Bodmer di Genève-Cologny, 0 infine quello, aulico ed elegante, della Pierpont Morgan Library di New York. Una nuova gremitissima sto�ria del libro e dell'arte si dise�gna, senza frontiere e senza limitazioni di genere: mano�scritti miniati, ritratti, tavole, medaglie, disegni, incisioni, riuniti dalla warburghiana me�moria di Vittore Branca, capa-; cedi condurre a termine un'im�presa che sembrava o impossi�bile sfida o malinconico scheda�rio affidato agli archivi elettro�nici. Palpita invece, come det�ta il saggio iniziale per il Decameron edito presso «Le Lette�re» Um commedia umana e l'epopea mercatuntesca nel «Decameron»), un'epopea di ca�ratteri e di azioni che conqui�sta l'Europa, «capace di evoca�re l'universo delie azioni e delle rappresentazioni» (Todo�rov). E il successo europeo di «figure dipinte» arriso al Boc�caccio, l'autore stesso prevede�va quand'egli dichiara, per excusatìo e per bocca di Panfi�lo, nella Conclusione della Giornata ottava del Decameron: «lo non so col mio canto dimo�strare, Z né diseg .ar col dito, Z Amore, il ben ch'io sento». Ecco, la sua storia cos�scenica, tutta deittica («Io sono un fra�tello della donna di là entro», azzarderà Andreuccio), era pro�prio da «disegnar col dito», pari a quel «segnar col dito» che costella tanti e celebri luoghi del Decameron: «Leva su, dor�miglione,...» (IV, IO). «Leva su, non dubitare...» (V, IO), «Che diavol fa costui qui?» (IX, 6); e che il Boccaccio stesso adotta per i ritratti ironici, di sua mano, dell'autografo Hamilton yo. Se l'incontro di Danto con gli artisti è parso sin qui dialogo tra geni di profezia e solitudine (si pensi a Blake o a Kiissli), la fortuna del Boccaccio è il modo stesso con cui una civiltà, quella umanistica, ha rappresentato a se stessa «le opere e il tempo»: con passione e dedizione, ironia e distanza, e impegno sempre, in ogni dettaglio, perché nulla di ciò che tocca all'uomo andasse perduto; sapienza di una humo nitas che Vittore branca, coro�nando una tenace fedeltà al Boccaccio, oggi ci testimonia istoriandolo con vivezza e felici�tà: ungarettiana freschezza di un quattro volte ventenne. Il suo capolavoro letterario orchestra insieme le parole e le immagini, è una sequenza di storie sceniche. Oggi si può studiare come un fondamentale lesto per la storia dell'illustrazione MANOSCRITTI MINIATI, TAVOLE, MEDAGLIE, DISEGNI, INCISIONI, I RITRATTI DELL'AUTORE E I DIPINTI DA BOTTICELLI A RUBENS RIUNITI DALIA WARBURGHIANA MEMORIA DI VITTORE BRANCA Mimmo di Filippuccio, «Camera del Podestà» (particolare). Museo Civico di San Gimignano Francesco del Cossa, «Il Mese di Aprile», Ferrara (particolari) Maitre de la Cité des Dames, miniatura, XV secolo. Città del Vaticano Giovanni Boccaccio Decameron con le illustrazioni dell'autore e di grandi artisti fra Tre e Quattrocento a cura di Vittore Branca. LeLettere, pp. 710, con 515 illustrazioni a colori, s.i.p. Vittore Branca (a cura di) Boccaccio visualizzato Narrare per parole e per immagini fra Medioevo e Rinascimento Einaudi. 3 voli., dipp. 269-385-366, L. 900.000, con illustrazioni a colori CLASSICI
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