Il nero più a destra d'America

Il nero più a destra d'America IL CANDIDATO CHE Si BATTE CONTRO LA CORRUZIONE MORALE Il nero più a destra d'America Alan Keyes, outsider repubblicano personaggio Augusto Minzolinl nvwth ,i f.lAlK.nl-Mi H itl.iv, Hiiinu'.iiiri:/ Vi potreste mai immaginare un ragazzo di colore che negli anni 'fiO parla a favore della guerra nel Vietnam e che è costretto a cambiare università, dalla Cor' hell University ad Harvard, per�che altri si udenti neri lo minac�ciano di morte per aver boicot�talo una loro protesta? Oppure, sempre lo stesso personaggio che nell'UE si distingue coinè rappresentante dell'ammini�strazione Roagan nel Consiglio economico e sociale delle Nazio�ni Unite, per le sue crìtiche alle sanzioni economiche al Sud Africa contro il regime del�l'apartheid? 0, ancora, che tre anni più lardi si dimette dal Dipartimento di Staio perchè gli Usa concedono dei fondi all'Onu? La polìtico è da sempre l'arte del paradosso ma probabilmen�te Alan Keyes e riuscito a creare un personaggio ineguagliabile, una vera contraddizione in lermlni: quella del candidalo di colon! repubblicano di destra o, per dirla con un linguaggio pili esplicito senza voler offendere nessuno, del negro conservato re clic pillila alla Casa Bianca. In realtà di uomini di spicco di colore e di orioritamonto Repubblicanp co no sono stati e ce ne saranno altri. Hai gerì. Colin l'owell, nominalo capo di stalo maggiore dal presidente Bush, al giudice della Corte suprema, Clarenco Thomas, tanto conser�vatore da far arrabbiare tutti i neri d'America. Ma Alan Keyes è un caso a parte perche della sua posizione originale ha fatto una bandiera al punto di corre�re due volle per un posto nel Senato (lej;li Stati Uniti e due volte (questa è la seconda) per la Presidenza. Inutile diro che non ha mai (.-entralo nessuno di questi obiettivi e clic anche questa volta fallirà. E il primo a saperlo e lo stesso interessato clic, pero, non se ne cura allat�to: por lui, infatti, partecipare alla campagna presidenziale, dire la sua sotto i riflctiori delle Tv o sulle prime pagine dei giornali, è una missione per l'are conoscere alla gente, ap�punto, il suo paradosso, par dimostrare che la comunità ne�ra, o la nazione nera, come la chiama qualcuno, non è una e indivisibile e, sopratluilo, non deve essere necessariamente progressista, K finora, bisogna riconoscerlo, il nostro è riusci�to nell'intento dato chi; è diven�talo il fenomeno di questa cam�pagna presidenziale dopo aver ottenuto, con il 14'!ii, il terzo posto in campo Repubblicano nei caucus dello lowa. Hn ruolo che si è guadagnato sul campo. Il personaggio è notevole, l'aria sei lingue (l'ita�liano lo ha imparato da piccolo quando ha seguito il padre, sergente maggiori! dell'eserci�to, in una base Usa nel nostro paesi;) e si i: laureato ad Har�vard con una tesi su Alexander Hamillon. Ha un'oratoria per�fetta: riesce a parlare per ore senza commetten; un errore di grammatica e senza usare un intercalare di troppo. A lui non piacerà! ma per questo qualcu�no lo ha paragonalo a Fide! Castro, Keyes ha l'aria del predicalore religioso e per essere coerente fino in fondo con que�sta immagine alla fine dei di�scorsi fa circolare nella platea un recipiente di plastica per raccogliere fondi. E' uno che riesce a commuovere la gente, che ha convinto il suo responsa�bile della campagna nello lowa, Chris Jones, a lavorare per lui, inviandogli la cassetta registra�la di un suo comizio. «L'ho ascollala e mi sono messo a piangere racconta l'interessa�to-. E' un patriota come Samuel Adams che non deve cambiare niente del suo modo di pensare perchè sono riflessioni che si fanno dal 1776». Sono discorsi un po' datati per i più ma fatti su misura per una particolare area di elettori che si riconoscono in un fonda�mentalismo religioso conserva�tore e costituiscono una parte cospicua del volo repubblica�no. Keyes non parla di politica o, almeno, non ne parla secon�do l'accezione comune. La sca�letta preferita delle sue predi che mette insieme argomenti come «robiellivo del governo», «il significalo della libertà», «il rapporto ira Dio e la legge». Il punto per lui è uno solo: «La crisi morale e il vero tema di oggi, ogni problema deve essere affrontato nel rapporto con Dio». In sintesi: «O gli america�ni rifiutano l'universo edonisti�co che si sono creali, o non si salveranno». Naturalmente, in questo contesto anche la salva�guardia della famiglia e la cro�ciala contro l'aborto sono suoi cavalli di battaglia. A un impianto teorico del genere Keyes unisce un caratte�re saccente e presuntuoso. Con tutti. Dalla sua bocca possono uscire tranquillamente frasi del tipo: «Se una persona è intelligente non può che volere me come presidente»; oppure, «molte persone che hanno guar�dalo il dibattito politico di ieri in Tv pensano che ho vinto io, e io non sono in disaccordo con loro». Per non parlare del rap�porto difficile che il nostro ha con i media. Sembra un D'Ale�ma con la pelle nera. Durante una trasmissione elettorale in South Carolina ad un giornali�sta che gli ha chiesto l'errore maggiore che ha commesso da adulto, Keyes ha risposto: «Il più grande errore lo farei se rispondessi ad una simile do�manda». Inutile aggiungere che lontano dalle telecamere il per�sonaggio è ancora più intrattalibile. Come guarda dall'alto in basso giornalisti e reporter, co�si Keyes tratta con aria di sufficenza i suoi avversari nel�le primarie. Nei confronti pub�blici punta a dimostrare che il povero George Bush, il suo bersaglio preferito in questa campagna, se non è un demente è sicuramente un ignorante e che gli altri repubblicani di destra, da Sleve Forbes a Gary Bauer, non sono né dei veri conservatori, né dei veri mora�lizzatori. La morale, appunto. Da un personaggio che fa discorsi del genere ci si aspetterebbe uno stile di vita rigido, quasi mona�stico. E, invece, neanche per idea. Ad esempio, quando nel '92 si candidò al Senato per i Repubblicani nel Maryland, Keyes si auloconcesse un sala�rio di 8.500 dollari presi diretta�mente dai fondi elettorali che gli aveva messo a disposizione il partilo. Inutile dire che le proteste della chairwoman del parlilo repubblicano, Joice Terhes, furono inutili. Eh si perchè il nostro perso�naggio sarà pure un uomo di colore conservatore, un nero di destra, ma ogni volta che viene attaccato o criticalo tira fuori il problema dol colore della pelle, più o meno come i neri progres�sisti. Quando nel '92 si presentò per la prima volta nelle prima�rie Repubblicane e fu tenuto fuori da un talk show elettorale ad Atlanta, protestò tanto viva�cemente contro questo atto di discriminazione razziale da fi�nire in manette. Keyes, però, non dimostra questa spiccala sensibilità nel rispello dei dirit�ti delle altre minoranze. A chi gli ha chiesto in questa campa�gna elettorale se il suo «no» di oggi alla presenza dei gay nel�l'esercito Usa non potesse esse�re paragonato al razzismo di ieri contro i neri, il nostro ha risposto secco: «Per nulla affat�to. Il comportamenlo omoses�suale, come altre attività ses�suali, potrebbe essere sottopo�sto ad un auto-controllo. Il colore della pelle no». Ovvia�mente. Una vita controcorrente nel nome di «Dio, patria e famiglia» e un'oratoria travolgente che nello lowa lo ha portato al terzo posto dietro le spalle di Bush Jr. Il candidato repubblicano Alan Keyes saluta i suoi elettori durante un comizio in occasione dei caucus nello lowa