«Mai dalla stessa parte dei Ds»

«Mai dalla stessa parte dei Ds» Tutta all'insegna dell'«anticomunismo» la commemorazione del leader che si è tenuta ieri in piazza Navona «Mai dalla stessa parte dei Ds» E t craxianifischiano il «traditore» Boselli AldoCazzullo ROMA Sul megaschenno la mole di Craxi scandisce: «Non accettia�mo lezioni da nessuno, men che meno dai comunisti», e da piazza Navona s'alza un boato. De Michelis urla nel microfo�no: «Non permetteremo ai suoi persecutori di usurparne l'ere�dità», e la folla rispondo svento�lando i cartelli che accusano «i comunisti» di aver «assassina�to Bettino», «armato i giudici» e anche «inizialo Tangentopoli rubando l'oro di Dongo». Boselli sale sul palco, qualcuno fi�schia, uno grida «vattene dal governo», un altro «vattene» tout-court, altri applaudono l'appello all'«unità dei sociali�sti», ma sullo stesso palco Pao�lo Pillitteri sussurra: «Noi non staremo mai dalla stessa parte dei Ds». E Stefania, accomodan�do la bandiera con il garofano sulle spallo del primogenito. Federico: «Mio padre ha com�battuto tutta la vita contro i comunisti. E su una tragedia non si ricostituisce l'unità di niente». E' quella la parola chiave, «anti-comunismo», che nella versione romana (emotivamente""nrolto-nTeno' intensa) dei funerali di Tunisi accende l'applauso dei seimila della piazza, e anima lo sventolio delle ban�diere, dalla falce e martello stile fronte popolare della se�zione Matteotti di Campobasso all'ultimo drappo craxiano, quello deir«unità socialista», fino alla rosa dello Sdi e al mazzo di garofani del ps di Do Michelis, un'onda rossa in cui spiccano i tricolori di Eorza Italia. I socialisti di Lecce chiedono con un cartello a Dio di «assol�vere D'Alema e Borrelli», i milanesi si congratulano con il loro vecchio sindaco Tognoli, i torinesi circondano La Ganga per scongiurarlo: «Non andrai con i comunisti, vero?» (e ne vengono tranquillizzati: «Non ci penso proprio»). Sotto il palco incrociano dispersi della diaspora socialista e avversari della «magistratura politica», Claudio Signorile («D'Alema non riuscirà mai ad annetter�ci») e il re delle luci rosse Riccardo Schicchi («sono qui perché amavo Craxi e non sopporto i giudici»), Giulio Di Donato e Marco Pannella in tabarro nero. Del Turco con figlioletto a destra e carabinie�re in borghese a sinistra e il sindaco di Aulla Lucio Barani, «craxiano dell'ultima ora», che raccoglie adesioni per il primo charter di pellegrinaggio sulla tomba di Hammamet (gioved�prossimo), le irriducibili Mar�gherita Boniver e Alma Cappiello e il giornalista Francesco Damalo, i Il punto di ritrovo è la hall ingombra di pendoli e grammo�foni dell'hotel Raphael, «qui, dove mio padre è stato preso a monete in faccia», dice Stefa�nia. Che ha curalo il video della vita e della morte di Bollino il giuramento da premier nelle mani di Pertini, il Concordato, il referendum sulla scala mobi�le, Sigonella, gli incontri con Reagan e Deng, gli abbracci con i compagni Mitterrand e Brandt, gli anni tunisini, il funerale -, scandito dall'Inter�nazionale, da musica sacra, da Paolo Conte e dall'Inno di Ma�meli in versione lenta come una marcia funebre. Poi Bobo legge la lettera di Giuliana Nonni, che riafferma «la consonananza tra mio padre Pietro e Craxi». Cossiga (applauditissimo) porta il messaggio di Soa�res, con cui il leader portoghe�se denuncia «pressioni sulla ■Tunisia perche rivedesse la scelta di proteggere l'illustro esulo», o di suo aggiunge: «Cer�to quelle pressioni non venne�ro da me». Inlini invita all'uni�tà, l'inviato di Arafat Nemer Amad promette «una statua al nostro amico». Martelli para�frasa Shakespeare: «Non sia�mo qui a seppellire Craxi, ma a riconoscere un tributo alla gui�da di tanta parte della nostra vita». Poi evoca «i tribunali che condannarono Mazzini e Gari�baldi», e cita i socialisti morti assassinati «mentre cercavano riparo dai fascisti e qualche volta dai comunisti»; Matteot�ti, Rosselli. Buozzi, a cui la piazza aggiungo i nomi di Botti�no e Allonde per rimarli con «il vero socialista non si arrende». Chiude Bobo, cosi: «(ili hanno offerto i funerali di Slato. Sa�rebbe stato meglio che gli aves�sero offerto di curarsi nella sua patria, senza l'umiliazione del piantonamento. Ogni regimo ha avuto sulla coscienza una morto occollonte. Io mi doman�do se si sarebbe potuta evitare la sua fine, o se non fosse proprio quello l'obiettivo che perseguivano. So cosi fosse, si accorgeranno presto di aver sbagliato i loro conti». Sotto il palco dondola un cartello: «Co�munisti, vi aspetteremo sulla riva del fiume», l�un altro: «Vi odieremo por sempre». Circa seimila i partecipanti I famigliari dell'ex premier «Su una tragedia non si può ricostruire l'unità di niente» De Michelis: non lasceremo che i suoi persecutori ne usurpino l'eredità Signorile: D'Alema non riuscirà ad annetterci C'erano anche Pannella e Riccardo Schicchi il re delle luci rosse: amavo Bettino Cossiga con il messaggio di Soares: pressioni sulla Tunisia perché non lo proteggesse più WMiimiaiMi.^M ■— ——^ MtB9^^*^S. ■ '^k M Pp?^| illy Il palco allestito in piazza Navona per commemorare Bettino Crax�Nella foto a destra Francesco Cossiga con Gianni De Michelis

Luoghi citati: Aulla, Campobasso, Dongo, Eorza Italia, Giuliana Nonni, Lecce, Roma, Tunisi, Tunisia