«Le nostre affinità con Haider» di Gigi Padovani

«Le nostre affinità con Haider» la Padania, quotidiano leghista, esalta il leader austriaco «Le nostre affinità con Haider» Gigi Padovani u N pericolo per l'Europa demÒCFBtica? Un nazista clic elogia Hitler e definisce i suoi lager «campi disciplinari»? Uno xenofobo razzista? Macché. Tutto hallo inventato dai «cosiddet�ti intellettuali» e dai «grandi organi di informazione». In realtà, è la guida illuminata di un movimento mitteleuropeo che, come la Lega Nord in ita ia, è diventato determi�nante in Austria. La «Padania», il quotidiano del Carroccio, ha aper�to una campagna in difesa del leader dei liboral-nazionali austria�ci Jooi^ Haider contro cui si stan�no dirigendo gli strali di tutti, da Chirac, al governo belga, al segreta�rio dei |X)polari Caslagnelti. Sabato un lungo articolo in ter�za pagina con un titolo lardo ro�mantico ad evocare il romanzo di Wolfgang Goethe «Haider e Lega, affinità elettive» -, ieri altre due pagine, una dedicata ai Froihoitlichen «forza di governo» e una al «Friuli, dove Lega e Polo lavorano con Haider»: un crescendo wagne�riano senza ritegno, con dovizia di fotografie. Ecco la stretta di mano con Bossi a Vicenza, 16 ottobre 1999, quando il leader nazionalpo�polare, che in incognito assisteva ad un comizio del «sonalur» si alzò per andarlo a salutare, Ecco la storica immagine dell'incontro tra il segretario della Fpoe, Riess-Passer, e tutto lo slato maggiore leghi�sta a Venezia. Ecco ancora il presi�dente del Carroccio, Stefano Stefa�ni, con una delegazione austriaca. Pezzi di una storia che cos�viene sintetizzata dalla «Padania»: «Le idee di Haider, come quelle di Bossi, sono troppo rivoluzionarie per essere accettato dai detentori del potere». E gli argomenti a sostegno di questa lesi non sono dissimili dagli argomenti che usa il segretario della Lega nei suoi comi�zi: noi vogliamo il ritorno all'uo�mo, nel senso romantico del tonni�ne, contro la globalizzazione e il mercato elio uccidono i valori veri. Soltanto noi possiamo farlo, per�ché orma* la sinistra è passala, come dicono gli americani, «from Marx lo market». E' l'Utopia, spie�ga il quotidiano del Nord Mitteleuropeo, nella qua�le l'Europa sia unita «non soltanto dalla moneta e dagli oligopoli finanziari, ma anche da visioni geopo�litiche comuni». Ouolle, appunto, che attraversa�no Carinzia (il Land au�striaco dove è nato Hai�der) e Friuli (la Regione autonoma guidala da For�za Italia con il Carroccio). Cosi, per la «Padania», tutto quadra: l'accordo con Berlusconi, il patto di amicizia con i nazional-liberali d'Oltralpe, la rinascita dei valori contro i materialismo marxista. E le accuse ad Haider di essere «nazi�sta, razzista, xenofobo, egoista, antisemita persino»? Per la Lega non ci sono prove: nascono da «frammenti di alcuni vecchi discor�si del leader, adeguatamente spez�zettati e interpretati slmmontalmonle». I difensori dello «status quo», spiega il giornale dei padani, demonizzano il vincitore delle ele�zioni in Austria perché lo temono come dieci anni fa temevano il Carroccio. Conclusione: lui sta per entrare al governo viennese e noi siamo il nuovo ago della bQancia in Italia. Ma dopo aver spiegalo le tafiìnilà» tra i due leader, ieri un editoria�le in prima pagina sul quotidiano leghista se l'è presa con l'accosta�mento del Tgl tra il patto BossiBerlusconi e quello tra Fpoe e popolari austriaci. Il romanzo di Goethe va bene il sabato, ma non la domenica, se è la Rai a ricordarlo.

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