Asinello, Pi Pietro fuori dal vertice? di Amedeo La Mattina
Asinello, Pi Pietro fuori dal vertice? Chiuse le assise regionali, i Democratici verso il congresso nazionale di febbraio Asinello, Pi Pietro fuori dal vertice? A Venezia può contare solo sm/25% dei voti Amedeo La Mattina ROMA Antonio Di Pietro entrerà nel nuovo esecutivo dei Democrati�ci, che sarà eletto alla fine di questa settimana dall'Assem�blea delle regioni? Secondo le ultimissime indiscrezioni trape�late da "Radio Asinelio", som�bra proprio di no. Era una voce che circolava ormai da diverso settimane e lievitata in questi ultimi giorni man mano che i risultali dei congrossi regionali davano D�Pietro in caduta libe�ra, sconfitto. Anche le ultimo duo assemblee ohe si sono svol�te ieri in Calabria e Sicilia hanno suggellato la definitiva vittoria di Arturo l'arisi. Di Pietro, infatti, può conla�ro solo su 16 dei 60 eleni all'Assemblea, cioè il 25"Zc, circa dei voli. Morale della l'avola: non ha la maggioranza necessa�ria por dollaro leggo noi primo congrosso del Democratici, che si apro al Lido di Venezia il 5 febbraio o al quale è prevista anoho la presenza del fondato�re. Romano Prodi. E' in questa sedo che l'arisi dovrà indicare i nomi della sua squadra, dell'esecutivo appun�to, e dovrà chiedere un voto. E tra i nomi che per il momento circolanopor esempio quelli di Magislrelli, Piscilollo e La For�gia non c'è Di Pietro. Il quale, invoco, poi rebbi.' far parte di un organismo allargato: una sorla di direziono nazionale (il nome e ancora da decidere) che rappresententi lutto le animo del Movimento, anche quella che fa capo all'ex Pm di Mani Pulite. Parisi è slato chiaro con i suoi fedelissimi: noi mio staff non voglio chi mi fa la guerra ogni giorno. A questo punto una domanda sorgo spontanea: Di Pietro sarà disposto a mettersi da parte e perdere il ruolo di responsabile del Movimento o so no andrà sbattendo la porta? Potrebbe essere questo l'esi�to di un lungo braccio di ferro che lo ha visto contrapposto all'asso Parisi-Rutelli-Bianco. Del resto Di Pietro si è via via dissociato da importanti deci�sioni proso dall'esecutivo, conipresa quella delicatissima sul�l'ingresso nel D'Alema bis. Non è neanche piaciuto l'ultimo suo annuncio di una "commisione ombra" su Tangentopoli in con�trapposizione a quella che il Parlamento sta cercando di isti�tuire. E non tanto sul merito dogli emendamenti che Di Pie�tro intende presentare al Sena�to. E' condivisa anche da Parisi, ad esempio, la proposta di non far entrare in Commissione quei parlamentari avvocati che hanno avuto un ruolo nei pro�cessi di Tangentopoli. Cosi co�me è condiviso il timore che questa Bicamerale possa essere trasformata in un'arma contun�dente contro quelle procure che hanno lavorato in prima fila nella lotta contro la corruzione. Ma l'idea di dar vita ad un organismo "ombra" e parallelo viene considerata una "forzatura" dal vertice dell'Asi�nelio: sarebbe una "delogittimazione" del Parla�mento e del suo ruolo istituzio�nale. Ma sono ben altri i contra�sti che hanno portato i rapporti intorni alla rottura, tanto che por diversi mesi l'ex magistrato non ha partecipalo alle riunioni dell'esecutivo, proprio mentre questo decideva come rimette�re l'Ulivo al contro del dibattito politico. Non partecipava alle decisioni, ma da Bruxelles o dalla "lontana Russia" (è una battuta dello stesso Parisi) con�tostava o smontava ogni passo del suo Movimento. Il diapason dello scontro è slato raggiunto quando Parisi, finita la sua campagna elettorale a Bologna, ha cominciato a guardare den�tro la gran massa di domande di adesione al Movimento e ha visto che c'erano molta cose che non quadravano. Iscrizioni "gonfiate", quote di adesione ridotte a chi non ne aveva diritto e via dicendo. Si arriva ai congressi regionali e Di Pietro attacca a testa bassa i "professionisti della politica" che cercano poltrone e che semi�nano il "virus della zizzania" tra i Democratici. Un'afferma�zione fatta a Pescara, proprio il giorno in cui Bianco fresco di nomina a ministro lo invitatava a staro alle regole del gioco o ad andare via. L'ex sindaco di Catania, del resto, è sempre slato il più esplicito e pungente accusatore del senatore del Mugello. Fino alla bordata di ieri. Da Cefalù, dove si è svolto il congresso siciliano. Bianco ha ripreso la metafora del "virus" e gli ha dato un nome: "ADP" ovvero Antonio Di Pietro. E ora tutti a Venezia. Parisi al lavoro per preparare la sua squadra Ci saranno Magistrclli, Piscitello La Forgia. L'ex pm solo in direzione
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