Un' arca di legno e marmo per celebrare Don Bosco

Un' arca di legno e marmo per celebrare Don Bosco Asti, un'opera di alta tecnologia da otto miliardi. Gli architetti: «Abbiamo finito il lavoro in sei mesi per essere pronti ad accogliere i pellegrini del Giubileo» Un' arca di legno e marmo per celebrare Don Bosco Ristrutturata la chiesa nel paese del santo, oggi l'inaugurazione Maurizio Lupo ASTI Sul «Colle delle Bealiludiui», dove Don Bosco nacque ed ebbe la misti�ca rivelazione della sua santa mis�sione, in soli sei mesi è stala ricava�ta una grande e luminosa «arca» in caldo legno, pietra grigia e candidi marmi. E' un'opera d'architettura che slancia verso il cielo 26 maesto�se contine in faggio, alte 16 metri. Si congiungono come mani in pre�ghiera, per evocare la biblica nave che scampò dal Diluvio, riproposta da una chiglia rovesciata di 6500 metri quadri. Il tutto è raccolto attorno a ima cupola di 35 anelli sovrapposti e dalla luce che s'inaggia fra loro, quale simbolo di bene�dizione. Al di sotto, a coronare le prospettive della navata, trionfa un Cristo ligneo di 8 metri, levato nella gloria della Risurrezione. L'in�sieme, che ha. richiesto 8 miliardi e tecnologie d'avanguardia, ha ripla�smato gli spigolosi intemi della chiesa superiore del Tempio che la Congregazione Salesiana eresse fra il 1957 e U 1983, al posto della cascina Biglione, in frazione Becchi di Caslelnuovo d'Asti, dove Giovan�ni Bosco nacque il 16 agosto 1815. Ieri don Gianni Mazzali, econo�mo generale della Congregazione, ha presentato il nuovo assetto alle autorità, che hanno incontrato ar�chitetti, artisti e maestranze coin�volti nell'opera. Oggi l'argentino Juan Edmundo Vecchi, Rettore maggiore dei Salesiani, inaugurerà la chiesa, alla presenza dei 15 mem�bri del Consiglio generale Salesia�no. «Allo iu annuncia Mazzali avrà luogo la Santa Messa Solenne. Don Vecclù presiederà una concele�brazione di 60 sacerdoti, giunti da tulio il mondo. Nell'occasione il rettor maggiore pronuncerà un messaggio, dedicalo ai giovani del Duemila, mille dei quali presenu nella chiesa». Era da anni che i Salesiani pro�gettavano di ristnitturare il loro Tempio ai Becchi, suddiviso in due chiese: quella inferiore, dotata di undici cappelle, e quella superiore, maestosa quanto di aspre forme, consacrate al cullo dopo lunghe attese, il 1, maggio '84 dal cardina�le Ballestrcro. «La precedente strut�tura di questa chiesa ricorda Mazzali era dominala dal cemen�to, priva di riscaldamento, senza uno stile preciso e per di più con pessima acustica. Abbiamo cosi pensato di rimodellarla, incomin�ciando dagli intemi, senza però smantellare l'assetto originario, che è stato solo coperto». «Del vec�chio ambiente precisa don Enzo Baccini, direttore del centro salesia�no si dovevano conservare in vista solo cinque opere: il grande Cristo dello scultore Corrado Piaz�za, le vetrate disegnate da Luigi Zonta, le fonnelle in legno che Giovanni Dragone scolp�per illu�strare la vita del Cristo Risorto, il tabernacolo e il rosone a mosaico. Il resto andava riplasmato». L'incarico è stato afiidato nel giugno scorso agli architetti Truc�co, Vincenzi, Clerici, Mauro e Val�lerò. «Ci siamo impegnati dice Stefano Trucco a progettare e linin; l'opera entro sei mesi, per essere pronti ad accogliere i pelle�grini che quest'anno visiteranno la chiesa, inserita dalla Diocesi di To�rino nel percorso del Giubileo». Il cantiere si è valso degli slessi mar�mi greci della nuova Cattedrale di Mosca, il legno è come quello usato per allestire gli auditori del Lingot�to di Torino, Ralfaele Pisani ha progettato l'acustica. Si sono ag�giunte sei nuove tele del pittore Bogiani e un organo concepito dal maestro Sacchetti. «L'idea che ha guidato l'opera prosegue Trucco s'è ispirata al gesto che compone le memi in pregliiera, poi tradotto in un'arca, in virtù dell'impiego del legno. Ne abbiamo usato tanto, ma potremo ripagare il nostro debito con la natura realizzando sul piaz�zale della chiesa un colonnato albe�rato». «Aggiungendo magari al cen�tro suggerisce Mazzali ima fonta�na, che scenderà lungo lo scalone d'ingresso».

Luoghi citati: Asti, Mosca, Torino