Bertinotti: senza di noi rischiano il fallimento di Amedeo La Mattina

Bertinotti: senza di noi rischiano il fallimento FACCIA A FACCIA DOPO LA PROPOSTA DI DIUBERTO Bertinotti: senza di noi rischiano il fallimento intervista H Amedeo La Mattina ESSUN ricatto alla maggio�ranza, nessun desiderio di rientrare in un centrosini�stra dove lutto lo identità sono sbiadilo, ecclissale dentro un cal�derone neoliberista. Proprio per queslo. Fausto Bertinotti non con�sidera né Cossutta-Diliberto né Veltroni i suoi interlocutori privile�giali. Il leader di Rifondaziono comunista si rivolge a tulli i parli�ti del centrosinistra e a scanso di equivoci sottolinea con forza che le sue non sono posizioni propagan�distiche a uso o consumo del suo olottoralo. Onorevole Bertinotti, Cossut�ta dice: basta con i ricatti; per il Prc è arrivato il momen�to di scegliere: o il centrosini�stra o l'emarginazione. Cosa risponde? «Lasciamo stare le accuse. Quella di Cossutta è un'aggettivazione della cattiva politica che sfuggo al merito delle questioni che noi poniamo da tempo e che hanno portato alla caduta del governo Prodi. Ma non si accorgono che si stanno impiccando ad una politica fallimentare? Se vogliamo uscire dai giochi della politica politican�te, che allontana tanta parte dei cittadini e fa crescere, giustamen�te, la disaffezione per il "Palazzo", allora bisogna riposizionare la poli�tica del governo sulle grandi questioni sociali. A partire dall'occupa�zione. Mi rendo conto che oggi un'alleanza organica è immatura, ma parliamo di cose possibili, per esempio la retribuzione sociale per i giovani disoccupati e un aumento di 200 mila lire per i pensionati poveri». Perfino Diliberto, però, ha de�finito «irrealisticne» le vo�stre proposte. «Se Diliberto mi oppone la logica delie compatibilità per cui que�sto non si può, quest'altro nem�meno, e al a fine rimane solo la politica neoliberista, allora signi�fica negarsi al confronto: in que�sto modo si spezza qualunque dialogo alla radice. A Diliberto chiedo: per caso, è irrealistico difendere i lavoratori della Goo�dyear? Noi proponiamo un con�fronto politico, non un braccio di ferro». Per il centrosinistra c'è una preoccupazione di fondo: sen�za il Prc, vince Berlusconi e la destra. In che modo vi fate carico di questo problema? «Intanto non possiamo fare un'al�leanza purchessia. Gli accordi non si fanno perché 20 anni o 10 mesi fa eravamo lutti nello stes�so parlilo. Se qualcuno vuole discutere con noi, deve fare i conti con la nostra natifra, quel�la di una forza politica che fa della sua collocazione nella socie�tà il suo elemento caratterizzan�te. La nostra bussola non è l'ideologia o gli schieramenti contro il Polo, ma i problemi concreti dei lavoratori, dei disoc�cupati, dei pensionati. Il centro�sinistra deve cambiare non per sottomettersi a Rifondazione, ma perché non avrebbe il consen�so nel Paese: perderebbe per astensionismo». «Se il centrosinistra non cambia, perde il consenso del Paese E' l'astensionismo il pericolo più grave» Il leader di Rifondaziono comunista Fausto Bertinotti