Dagli altari alla polvere la dura vita del «tattico»

Dagli altari alla polvere la dura vita del «tattico» Dagli altari alla polvere la dura vita del «tattico» inviato ad AUCKLAND 11 napoletano che ha lasciato il Vomero per Milano, zona Bre�ra. L'americano cresciuto in Canada che insulla il vento in francese: «merde!». Il brasilia�no figlio di una danese. Il californiano con padre polac�co. » Vinta o persa, la regata la decidono loro, i quattro signori della Coppa, Francesco de An�gelis contro Paul Cayard, Tor�ben Grael contro John Koslecki. I primi due sono amici, anche se Patrìzio Bertelli fa di tutto per metterli contro. Gli altri due si ignorano. Il timonie�re e il suo tattico, che per forza (di vento o del destino) deve essere l'uomo di fiducia, quello che anticipa direziono e intensi�tà delle raffiche. Può capitare, a de Angelis nella seconda regata, a Cayard nella prima, che il tattico si lasci ubriacare dai salti di ven�to, si lasci ingannare dalle onde che s'increspano in lonta�nanza: «Il vento è là, vira, allarga». Magari è un errore. Ma de Angelis e Cayard non diranno mai «e slata colpa del ' tattico». «Lo so, lo so. Quando vincia�mo una regata sono un Dio e in barca mi chiamano David co�me il mago Copperfield rac�conta Grael, quarantenne co�me gli altri tre, un artista, il Ronaldo del vento -. Se invece va male con l'equipaggio non cambia niente, però ci sarà sempre chi mi darà dello sce�mo». Se Torben è un brasiliano che lontano dalla barca pare uno scugnizzo, Kostecki don irò o fuori è un marine. Pare sia proprio sua l'idea, da caser�ma o da camionista, di appen�dere il poster di Violet nel sottocoperia di AmericaOne: ogni tanto, mentre issano lo spinnaker, la tv inquadra la bionda modella in minigonna e suadente sorriso che mostra la poppa seminuda. «Grazie Vio�let», ha detto dopo la vittoria il prodiere Curlis Blewitt, altro marine. De Angelis (o Bertelli?) su Luna Rossa non lo permette�rebbe mai. E' vero che l'equi�paggio vive come nella caser�ma di un reparto speciale, ma Luna Rossa è una signora. In barca De Angelis e Cayard sono troppo diversi. Uno è immobile, parla ma non grida, concentrato, la faccia bianca di croma antisolo. L'altro passa da un timone all'altro, urla, ha sempre il giubbetto color me�lanzana, se la telecamera lo inquadra si dà il tempo di un sorriso. Anche Grael e Kostecki sem�brano impegnati in un mestie�re diverso. Il marine non si stacca da Cayard. Lo scugnizzo si affida all'arte, pare sia li per caso, in gita, guarda per aria, annusa il vento, se la regata lo rendo nervoso prendo la ban�diera giallorossa ancora arroto�lata, quella por sollecitare l'in�tervento dogli arbitri, e la agita come un manganello. «E' il suo modo di fare dice la signora Andrea, la moglie che lo segue sempre con i due figli -. Si concentra cosi e il suo fililo non sbaglia quasi mai». Tranne cho negli affari, ammet�te. Nelle ultime due svalutazio�ni dolla moneta brasiliana i loro risparmi si sono fatti mol�lo malo. «Alla fine valuta Grael visto che le due barche non sono molto diverso vincerà chi fa meno orrori». Appunti). E in questo de Angelis e Cayard, i cine vecchi amici divisi da Ber�telli, i duo che hanno rogatalo tanto assieme anche se il pri�mo era sempre al servizio dol secondo, si ritrovano uguali. Obbligati a fidarsi dei loro uomini del vento. «So torniamo a vincere, però, vorrei che mi cambiassero soprannome. Da quando Copperfield non sta più con Claudia Schiffer non e che mi piaccia poi tanto...». Lo scugnizzo, almeno, non perde mai il suo proverbiale buonumore. lg. cer.l Sopra: AmericaOne costretta a regalare mercoled�in mezzo alle barche degli spettatori A fianco: Francesco de Angelis. lo skipper di Luna Rossa

Luoghi citati: Auckland, Canada, Milano