Wìesel al Bundestag: chiedeteci scusa di Emanuele Novazio

Wìesel al Bundestag: chiedeteci scusa Il Premio Nobel per la Pace sopravvissuto al lager: tedeschi, Auschwitz resterà per sempre parte della vostra storia Wiesel al Bundestag: chiedeteci scusa Anche in Italia il27gennaio sarà «giorno dell'Olocausto» Emanuele Novazio corrispondente da BERLINO «Ricordatevi tedeschi: Au�schwitz resterà una parte della vostra storia fino alla fine dei tempi. Nessun altro nemico del popolo ebraico ha fatto tanto male agli ebrei come la Germa�nia di Hitler». E' da poco passa�to mezzogiorno, e il clarinetti�sta israeliano Giora Feidman ha appena finito la sua «pre�ghiera musicale»: davanti al cancelliere Gerhard Schroeder, al presidente federale Johan�nes Rau e al Parlamento riunii to per commemorare la libera�zione di Auschwitz 55 anni fa, le parole di Elie Wiesel so�pravvissuto al lager e Premio Nobel per la pace sono ampli�ficate dalla risonanza storica del luogo. Il Reichstag rinnova�lo e ritornato simbolo e sede della democrazia tedesca, ma rimasto punto nevralgico e ner�voso, nella memoria della città e del Paese, del mondo. «Soltanto i colpevoli sono colpevoli, i figli di coloro che uccisero non sono assassini», scandisce Wiesel. Ma la ripulsa della «colpa collettiva» non attenua una responsabilità slo�rica e morale alla quale, 55 anni dopo la fine della guerra, il Paese e la sua classe dirigen�te non possono sottrarsi: «Can�cellate il ricordo delle vittime e ogni vittima sarà uccisa ancora una volta», è il primo monito del «sopravvissuto» Elie Wie�sel al Paese nel quale venne pianificato l'Olocausto. Il se�condo, indiretto, arriva sotto forma di un appello al presiden�te Rau: «Chieda pubblicamente scusa alle vittime del nazismo. Perché non lo fa qui, adesso? Il mondo deve sapere che la fidu�cia nella Germania è giustifica�ta». Rau ieri non ha risposto, ma l'occasione gli si ripresenlerà durante il suo annunciato viaggio in Israele. Il presidente del Parlamen�to, Wolfgang Thierse, ha tradot�to in un monito politico alla Germania d'oggi l'emozione che per un'ora ha accompagna�to le parole «senza odio né amarezza» del sopravvisuto Wiesel, la sua ricostruzione del terrore pianificato e attuato dalla Germania nazista, il suo ricordo per le vittime più fragi�li, «un milione e mezzo di bambini ebrei, a elencarne i nomi staremmo per anni qui in questa sala». Un monito al mondo economico perché non si sottragga al dovere morale degli indennizzi ai lavoratori forzati nelle fabbriche tede�sche al tempo del nazismo, gli «schiavi di Hitler». Un monito a chi non nominato diretta�mente ma riconoscibile al di fuori di ogni dubbio, la Cdu dell'Assia implicata nello scan�dalo dei fondi neri sapendo di mentire ha attribuito a «ricchi ebrei» le donazioni con le quali sono stati alimentati conti ille�gali in Svizzera frutto di miste�riosi finanziatori. Un monito, infine, a chi sottovaluta il peri�colo del neonazismo tedesco, vigoroso soprattutto all'Est. E rifiuta di ammettere che xeno�fobia ed estremismo di destra «non sono più fenomeni margi�nali, nella società tedesca». Sarà il Monumento all'Olo�causto il tramite fra la memo�ria e la storia di domani al quale Elie Wiesel ha alluso ieri, al Reichstag: nell'aniversario della liberazione di Auschwtiz, Schroeder e Rau ne hanno simbolicamente avviato i lavo�ri, che s'inizieranno tuttavia con ritardo soltanto l'anno prossimo: fra la Porta di Brandeburgo e la Potsdamerplatz, sul terreno nel quale sorgeva�no i bunker dei gerarchi nazi�sti. Alla cerimonia mancava il sindaco Cdu di Berlino, Eberhart Diepgen, contrario al pro�getto dell'architetto americano Peter Eiseman: un labirinto di 2700 colonne in cemento e di varia altezza, preferito dopo lunghe polemiche al progetto originario, una pietra tombale di 10 mila metri quatrati con i nomi di sei milioni di vittime ebree. Simbolico avvio dei lavori del Monumento tra la Porta di Brandeburgo e la Potsdamerplatz Polemica assenza del sindaco NOBILTÀ'E BASSEZZE DURANTE L'OCCUPAZIONE A sinistra, lo speaker del Parlamento tedesco Thierse e il presidente federale Rau con i fazzoletti davanti al luogo in cui sorgerà il Memoriale: tra di loro, il cancelliere Schroeder. Qui sopra, due sopravvissuti dei campi di concentramento ieri al Teatro Valle a Roma

Luoghi citati: Berlino, Brandeburgo, Germania, Israele, Italia, Roma