Gaffe di Amato sul sesso a ottant'anni di Maria Laura Rodotà

Gaffe di Amato sul sesso a ottant'anni Criticando il desiderio di figli in età avanzata si lascia scappare una parolaccia Gaffe di Amato sul sesso a ottant'anni Maria Laura Rodotà Gentile Saul Bellow, è con grande dispiacere che dobbiamo informarla di quel che potrebbe sembrare un duro attacco alla Sua persona; mosso in un pubblico convegno dal ministro del Tesoro italiano, il professor Giuliano Amalo. Da quell'uomo colto che è (una volta dichiarò di leggere un libro al giorno), Amato l'ha iro�sa in castagna su una delle tematiche dei suoi romanzi: la sessualità maschile, le pulsioni che comporta e le sue conse�guenze. Discutendo di calo delle nascite e genitori anziani, l'ha criticata in quanto Lei ha appe�na avuto, a 84 anni, una figlia (auguri alla piccina, tra l'altro). Nello stigmatizzare questa Sua paternità cosi tardiva, che ri�schia di provocare presto un'or�fana. Amato ha spiegato alla platea: «Vuol dire che ha pensa�to solo a scopare e non al bene del minore». Risate e applausi dei convegnisli, battuta ironica del com�pagno di palco, il ministro del Lavoro con prossima delega al Viagra Cesare Salvi: «Questo vuol dire che non ti piace questa attività?». Sagace risposta di Amalo: «Ma io non ho ancora ottant'anni». Ma non se la prenda, caro dottor Bellow, e non fraintenda. Non pensi ai luoghi comuni su italiani e italoamericani. L'uscila di Amato non è un esempio di ossessività sessuale del nostropopolo; e neanche una critica all'ossessività stessa, e all'irre�sponsabilità maschile nazionale evocata da proverbi poco chic genere «'o e... nun vò pensieri». Soprattutto, non lo consideri un insulto pesante. Come le abbia�mo anticipato, il ministro Ama�to è un intellettuale; un profes�sore, come si dice da noi, «presta�to alla politica» (da un sacco di tempo). E come molti professo�ri, è un timido. E come molti timidi, per riuscire simpatico a un pubblico a lui un po' alieno (in questo caso, esponenti della Confcommercio che discuteva�no di pensioni) è andato giù pesante e ha detto una parolac�cia. Ma proprio questa parolac�cia la dovrebbe considerare co�me un complimento: Lei è un premio Nobel, perciò Amalo La considera un suo pari, degno di una battuta decisamente sciol�ta. Se, nell'obietlare giustamen�te che non si può pensare di contrastare il calo delle nascite con le paternità tardive, avesse dovuto affrontare il caso di un ottuagenario solo diplomato, si sarebbe seccato e annoiato. E non poco. Ma succede sempre cosi nella politica italiana, si chiederà Lei? Per carità. Come capita anche nel Suo Paese (fin da Teddy Roosevelt, fin da certe registrazioni di Richard Nixon) alcuni leader dicono parolacce. Ma in privato. In pubblico, si ricordano uscite modestissime: un «cacchiarola» di Antonio Ca�va mentre finiva la prima Re�pubblica, e poco altro. Poi succe�de qualcosa alla Camera, ogni tanto, come dappertutto. Nel salutarla rispetlosamente, auspichiamo che il ministro Amato non lanci una moda. Non vorremmo che il popolare Castagnetti condanni il Suo connazio�nale Philip Roth, autore del grande «Lamento di Portnoy», perché narra di copule sfasciafamiglie. Né che Gianfranco Fini si arrabbi postmortem con il nostro Moravia per (Dio ce ne scampi) «Io e lui» sostenendo che l'auloerotismo mina la natr. lità. Sono scene che non vorrem�mo mai vedere. Nel frattempo auguriamo, a Lei e anche ai nostri ministri, una lieta attivi�tà sessuale. Senza limiti di tem�po, odi linguaggio. 11 ministro in sala «Cos�non si fa il bene dei bambini» Salvi replica ironico «E' forse un'attività che non ti piace?» Giuliano Amato