In Italia scoppia la guerra dell'energia

In Italia scoppia la guerra dell'energia Dopo il decreto che dà via libera alla cessione di oltre un quarto della produzione dell'ente elettrico In Italia scoppia la guerra dell'energia Tutti in corsa, italiani e stranieri, per le centrali Enel Vanni Cornerò «Energia elettrica e gas sono le due grandi liberalizzazioni che contnbuiranno a ridare pómpetitivita all'economia italiana» il gior�no dopo la firma del decreto che mette sul mercato circa un terzo delie strutture produttive Enel il ministro Enrico Letta annuncia (niella del provvedimento sugli oneri di sistema, relativo al proget�to di deregulation dcll'eleUricità. I In progetto che avrà come natura�le conclusione la nascita (li una vera e propria borsa dell'energia elettrica: «Creare un mercato rea�le su questi temi ha sottolineato Letta può favorire gli utenti, le imprese e anche una ripresa dell' occupazione». 1 traguardi della corsa all'ener�gia a cui ha dato il via il decreto interministeriale per la liberaliz�zazione si chiamano Kurogen, Elettrogen e Interpower, tre socie�tà che raggruppano centrali capa�ci di fornire I fi mila megavvatt sui 58 mila dell'intero potenziale Enel, oltre un quarto. La cessione, necessaria per rispettare i tetti fissati dall'Antitrust nel processo di liberalizzazione del settore, ha un valore complessivo stimato tra i lOe i 12 mila miliardi e avverrà appunto con il passaggio di mano di Kurogen, che fattura 7008 me�gavvatt, Elettrogen, che ne produ�co 5438, e Interpower, i cui im�pianti realizzano 2611 megavvatt. La vendita sarà effettuata con una trattativa diretta, ma per una quota di Eurogen c'è la possibilità che venga lanciala un'Opv. In tutta l'operazione l'Enel si avvar�rà di un advisor che verrà incarica�to in tempi strettissimi. Il carnei dei pretendenti è nutri�to e non solo di nomi italiani: c'è la Edison, il polo costituito dal�l'Acca di Roma con le Aem di Torino e Milano, la Sondai, Ener�gia, il gruppo Merloni e l'Eni attraverso Eni Power (Piazza Affa�ri però ha premiato la milanese Aem, con un +6,71%, Acea, con + ì,9%, Sonde], con -i-2,410^ e Edison, con +1,240Zo, mentre tanto Enel che Eni, Montedison e Falck hanno perso terreno]. A questi si aggiungono, dall'estero, la svizze�ra Atei, la francese Edf, la tedesca Rwe oltre a Endesa e Iberdrola, entrambe spagnole. Un cos�vasto interesse si spiega con il fatto che nel patrimonio di ogni società in vendita non ci sono solo le centra�li elettriche vere e proprie, ma anche i siti, che in prospettiva costituiscono un valore superiore a quello degli impianti, data la difficoltà di ottenere autorizzazio�ni per la realizzare nuove centrali. Anche per questo il decreto del ministro Letta precisa che ogni acquirente potrà «acquisire o par�tecipare al controllo di solo una delle tre società». A fare il primo allungo è la «Società grossista di energia», che raggruppa l'Acea di Roma con le Aem di Milano e Torino, ieri, infatti le tre municipalizzate han�no scelto la Warburg Dillon Read Italia Sim Spa com advisor che dovrà supportarle nella scelta del partner, previsto al momento del�la costituzione della società. Ma non è il solo passo per portare l'alleanza alla totale operatività: «Stiamo perfezionando un proto�collo di intesa, che pensiamo di concludere entro febbraio, con Acea e Aem Torino pr partecipa�re alla gara», dice Giuliano Zocco�li, presidente dell'azienda milane�se e aggiunge: «Siamo interessati alla più grossa delle tre società. Con 7000 megawatt di produzione aggiunti ai 2600 di Milano, Torino e Roma ed alle importazioni, di�venteremmo il secondo competito�re sul mercato». Diverso l'obietti�vo della Sondel, controllata dal gruppo Falck, che punta alla più piccola delle società in vendita, con i suoi 2000 megawatt, l'opera�zione dovrebbe essere realizzata insieme ad una cordata di singoli imprenditori. Spiega Alberto Fal�de: «Se ai 2 mila megawatt delle centrali Enel si sommano i 1500 di potenza già istallata e i 4000 previsti per il Sud Italia, oltre ai 2 mila del Centro-Nord, la Sondel può arrivare ad una capacità com�plessiva di 10 mila megawatt, che è l'obiettivo a cui puntiamo». Intanto la vendita delle centra�li Enel è stata al centro di un confronto tra il ministro Letta, il sottosegretario Turci e i sindacati. Cgil.Cisl e Uil hanno espresso la loro soddisfazione per il fatto che il decreto «contiene integralmente il quadro di impegni industriali, localizzativi di investimento e le garanzie di occupazione previsti nel protocollo d'intesa firmato dal Ministero dell'industria e gli stes�si sindacati». Le municipalizzate di Roma, Torino e Milano alleate puntano a diventare il secondo produttore sul mercato nazionale mentre la Sondel ha come obiettivo raggiungere ilO mila megawatt COSA Si VENDE LE CENTRALI SONO TRE CENTRALI PER 15 MILA MW (SU UN TOTALE DI CIRCA 58 MILA MW DI PATRIMONIO DEL GRUPPO) IL CUI VALORE NEL SUO COMPLESSO SI DOVREBBE AGGIRARE INTORNO Al 10-12 MILA MILIARDI EUROGEN | ELETTROCEN | INTERPOWER 7008 2000 mw 5438 dipendenti 1700 mw dipendenti 2611 1100 mw dipendenti Le due società hanno impianti su O BRINDISI NORD O MONFALCONE O CHiVASSO O OSTIGLIA OS. FILIPPO Ài MELE O FIUMESANTO O SERMiDE TERNI (Idroelettrico) O PIACENZA OTÀVAZZANO OTURBIGO OCOTRONEI O CATANZARO O UDINE OTUSCIANO O MESE (idroelettrico) impianti a; O NAPOLI OTOR VALDAUGA SUD OVADO LIGURE O GENOVA O (Idroelettrico)

Persone citate: Alberto Fal, Dillon, Enrico Letta, Falck, Giuliano Zocco, Mila Miliardi, Read, Sim Spa, Turci, Warburg