Gas, L'Eni fa quadrato sulla Snam di Roberto Ippolito
Gas, L'Eni fa quadrato sulla Snam IL CANE A SEI ZAMPE DI FRONTE ALLA LIBERALIZZAZIONE Gas, L'Eni fa quadrato sulla Snam Mimato: «Deregulation, ma niente espropri» reportage Roberto Ippolito (UNISI y NA lunga spiaggia ancora elvasgia, Ecco Èl Haouaria, l'estrema punta di Capo Bon a nord est di Tunisi. Non ci sono villaggi turistici e nel maro si tuffa un grande tubo: è quello che porta che nello caso e nelle aziende degli italiani il gas proveniente dal�l'Algeria ali raversando, adagia�to fino a 61 I metri di profondi�ta, i 160 chilometri del canale di Sicilia. Tutto con il marchio del cane a sei zampe, cioè dell'Eni e della Snam, suo brac�cio operativo: contratti di ac�quisto del gas, investimenti per rimpianto e gestione. (ili uomini dell'Eni si appas�sionano mostrando un'opera clic assicura l'energia assolven�do una funzione strategica. Ma uno spettro si aggira nel campo di ìi\ Haouarìa: la vicina libera�lizzazione del mercato del gas finora dominato, ovvero l'aper�tura alla concorrenza prevista da una direttiva europea per agosto e definita con un decre�to delegato che il governo vare�rà entro il 22 febbraio. L'Eni tome eli essere costretta a rinun�ciare a contratti, a quote di mercato o perfino alla reto, cuore della Siiam. «Non siamo disposti a veder�ci espropriare i nostri asset» (ovvero beni e attività) «se non per ragioni di pubblica utilità come elice la costituzione» tuo�na il presidente Gian Maria Gros-Pietro che incontra i gior�nalisti a Tunisi con l'ammini�stratore «delegato Vittorio Mincato per dare il punto di vista del colosso petrolchimico sulI apertura del mercato. Grosl'ietro ripeti..' con insistenza il messaggio: «Liberalizzare è una cosa, espropriare un'al�tra». Mincato incalza: «Viene proposta una disintegrazione del sistema attraverso lo spin off (la scissionel della rete e la sua vendila: Conseguenze: «il ridimensionamento dell'Eni che da primo o secondo gruppo europeo diventerebbe margina�le» e meno sicurezza per le forniture di energia. Si replica il dibattilo svilup�patosi per la fine del monopolio di telefoni ed oletlricità per Telecom ed Enel: i nuovi operalori devono essere agevolati penalizzando i dominanti o de�vono guadagnarsi lo spazio oc�cupato da altri con forti investi�menti? Alla Telecom sono state imposte tariffe che consentono la concorrenza, l'Enel è obbligala a vendere centrali. Cosa capiterà al cane a sei zampe che già si sente bastona�to? Il presidente garantisce che l'Eni è «pronta ad affrontare il mercato libero», ma «senza che si rompano le uova nel paniere» conio dice l'amministratore de�legalo. Onesto significa: no alla cessione ai nuovi entranti sul mercato di parte del lavoro («E' una cosa assurda il tetto» all'at�tività) e disponibilità a concede�re una fetta delle future fornitu�re di gas (gli 8 miliardi di metri cubi attesi dal 2003 dalla Li�bia). «Per aprire il mercato non serve ridurci le dimensioni per�chè nei prossimi anni i consumi in Italia aumenteranno del SOTo» afferma Mincato. L'Eni è convinta di poter garantire l'ac�cesso ai suoi gasdotti a chiun�que voglia portare gas in Italia senza metterli in una società distinta e senza privarsene. Per�ciò ha deciso una separazione contabile e organizzativa arti�colando la Snam in due divisio�ni, trasporto e mercato, affida�te a due amministratori delega�ti. Lo spettro della liberalizza�zione non spaventa solo l'Eni. Mentre a Tunisi Gros-Pietro parla di «azionisti preoccupati all'eccesso» e di «pessimismo per gli effetti della liberalizza�zione» sui profitti del gruppo dipendenti dal gas per il 40"^), in borsa le quotazioni dell'Eni crollano. Le azioni precipitano del 2,410^ un record negati�vo. L'accalora�ta autodifesa in terra tunisi�na viene vis�suta dagli in�vestitori co�me il sintomo di un accerchia�mento e il disperato tentativo di limitare i danni? E' l'Eni a confessare la paura di perdere competitività anche all'estero: «Se ci spezzettano invece di una volpe diventiamo un coniglio» protesta Gros-Pie�tro. Da Tunisi parte cos�un accorato appello al ministro dell'industria Enrico Letta im�pegnato a scrivere il decreto. Ma anche il cannoneggiamento contro l'Antitrust e l'Autorità dell'energia accusate di solleci�tare soluzioni estranee allo spi�rito della direttiva europea giu�dicata più prudente: «Anche la difesa della giovane è sacrosan�ta, ma non ba niente a che vedere con la direttiva» sbotta Mincato. L'Autorità dell'ener�gia guidata da Pippo Ranci è imputata da Mincato di cercare «uno spazio di autorevolezza» tutta presa «dal sacro zelo di ridurre il prezzo del gas ai consumatori». Tanto che è sta�to preparato un ricorso contro la riduzione della tariffa di 22,7 lire a metro cubo scattata da gennaio in coincidenza con l'au�mento di 27 Ure derivante dal rincaro del petrolio. Riduzione che secondo Mincato «non è nelle competenze» di Ranci. In Borsa il titolo scivola ai minimi Gros Pietro: «Se ci spezzettano anziché volpi saremo conigli» Vittorio Mincato anmministratore delegato dell'Eni e (alla sinistra) il presidente del gruppo Gian Maria Gros-Pietro
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