Dove la Svizzera non è solo mucche e banche di Giuseppe Culicchia

Dove la Svizzera non è solo mucche e banche LA BELLEZZA DI BASILEA AL CONFINE CON GERMANIA E FRANCIA Dove la Svizzera non è solo mucche e banche WEEKEND Giuseppe Culicchia DA Basilea, città svizzera di confine incuneata tra la Ger�mania e la Francia, passava�no durante il secondo con�flitto mondiale numerosi treni del�le ferrovie tedesche: e c'era chi, tentando una fuga disperata dal territorio del Reich, si gettava dai finestrini dei convogli all'altezza dei ponti sul Wiese, stretto corso d'acqua parallelo al Reno. Oggi lungo il Wiese gli abitanti della piccola città circa 200 mila persone, con un buon numero di munigrati soprattutto turchi van�no a correre o a portare il cane a spasso, in quella che è una delle non poche aree verdi a qualche minuto dal centro storico, raggru�matosi nel corso dei secoli intorno alla Marktplatz. Su quest'ultima, i vivaci colori del mercato alimentare splendono ogni mattina al cospetto del rosso municipio e delle ampie vetrate della «Pasticceria Schiesser», fon�data nel 1870 e frequentala da interi battaglioni di loquaci nonni�ne: tra i verdi velluti della sua Tea-Roora, al primo piano, non poche nipoti sono del resto felici di farsi offrire sontuose fette di torta di mele accompagnate da fumanti cioccolate, abbassando un poco l'età media dell'affezionata cliente�la. A Sud e a Nord, a Est e a Ovest della Marktplatz, si stende la zona commerciale, pressoché identica alle innumerevoli altre sorte negli ultimi cinquanl'anni nel cuore del�le aree urbane di questa parte d'Europa. A Basilea, tuttavia, tra fast-food e jeanserie è possibile imbattersi in piacevoli sorprese: come nel caso della bellissima libreria «DomusHaus» al numero 3 dello stretto passaggio Pfluggasslein -, specializzata m volumio'architetlura e design. Tra gli scaffali del luminoso negozio adiacente al Museo d�Architettura si affollano gli splen�didi volumi della Princeton Architectural Press o della Birkhauser Verlag, e passeggiando per la città non è difficile ritrovarsi di fronte a edifici progettati da architetti del calibro di Mario Botta o Ri�chard Meier. Basilea è d'altronde la residen�za ideale per architetti e designer fin dagli Anni Sessanta; qui Ren�zo Piano ha realizzato il comples�so della Fondation Beyeler, dove si possono ammirare moltissimi capolavori della scultura e della pittura del XIX e del XX secolo, e sfogliando le pagine del mensile «Kultur» ci si perde tra le possibili�tà offerte da un impressionante numero di musei, gallerie, mo�stre, ateliers. Nella cultura e nell'arte la città dell'inimitabile scultore cinetico-dadaista Jean Tinguely in�veste tantissimo, smentendo il lungo comune di una Svizzera tutta mucche e sportelli bancari: proprio nei locali un tempo occuEati da una banca, anzi, dove ora a aperto i battenti il caffè «i lima�re non fumare» sulla Gerbergasse, giusto dietro la Posta Centrale ci si dà appuntamento per ascol�tare jazz dal vivo e decidere come trascorrere la serata; e può capita�re che degli artisti decidano a loro volta di investire nella città, maga�ri riciclando un vecchio magazzi�no in riva al Reno e trasformando�lo in Cargo Bar, ritrovo assai frequentalo al numero 46 della St. Johanns-Rheinweg. Gli intemi di questo locale a pochi passi dal fiume sono in linea di massima rigorosamente di se�conda mano, cosa peraltro non rara a queste latitudini, visto che fino a poco fa qua in certi giorni usava mettere in strada tutto ciò di cui ci si voleva disfare, dalle sedie agli armadi, di fatto regalan�dolo a chiunque volesse portarse�lo a casa con un grande viavai, in tali occasioni, dai villaggi della vicina Francia -; e al mercatino dell'usato che si tiene ogni sabato mattina sulla Proprio sotto la Predigerkirche, da un parapetto che si affaccia sul Reno è possibile vedere poco distanti sia le colline francesi che quelle tedesche: pe�rò, senza muoversi dalla Svizzera. Sul fiume, un barcone appeso a un cavo sfrutta la corrente per tra�sportare passeggeri da una riva all'altra. Viene quasi vogha di salirci su. Ma anche attraversare i ponti in tram a Basilea non è male.Petersplalz, accanto all'Uni�versità, molli studenti e non conti�nuano ad arredare lo loro stanze. Malgrado il cambio non pro�priamente favorevole un franco svizzero corrisponde a circa 1200 delle nostre lirette qui fare un po' di shopping apparirà ragione�vole anche arrivando dall' Italia. Un piccolo sacrificio finanzia�rio, però, è consigliabile nel caso si vogliano gustare un paio di specialità della cucina locale. Con�sideralo cho gli svizzeri amano i sapori mediterranei e che da un paio di generazioni hanno impara�lo ad apprezzare anche la ristora�zione turca, trovare un buon rosti o una fonduo falla come si deve a Basilea è mono facile di quanto non ci si possa spettare. Ma al 50 della Gerbergasse una piccola insegna gialla segnala l'esistenza del «Walliser Kanne»; rifugio in stile alpino dove si mangia come nelle vallale dove si esercitava al tiro con l'arco Gu�glielmo Teli. O quasi. Residenza ideale per architetti e designer: qui Renzo Piano ha realizzato il complesso della Fondation Beyeler Il Reno ed i ponti di Basilea