Haider in marcia verso il governo

Haider in marcia verso il governo In Austria scavalcato Klima, che negozia su mandato del Presidente. Il capo della destra: non aspiro alla Cancelleria Haider in marcia verso il governo Trattativa parallela tra i nazional-liberali e ipopolari Claudia Ferrerò VIENNA Palazzo Ballhaus, sede del governo: in un ufficio al primo piano proseguono serrale le consultazioni dei socialde�mocratici per verificare se esistono le premesse alla creazione di un governo monocolore di minoranza con l'inte�grazione di alcuni tecnici. Usciti dal Ballhaus basta attraver�sare un parco, e lì, nell'edificio del Parlamento, i direttivi della destra nazional-liberale di Haider (Fpoel e i popolari del vicecancelliere uscente Schuessel lOevp) consumano il loro tentativo di una possibile coalizione conservatrice a maggioranza neroblu che risparmi al Paese elezioni anticipate. Due scenari contrapposti, ima solu�zione parellela anomala che costitui�sce un colpo di scena nella crisi di governo austriaca. Perché qualora i due partiti che controllano insieme 104 dei 183 seggi del Parlamento riuscissero a realizzare una coalizio�ne, questo significherebbe lo «sdoga�namento» di Haider e il ricorso ai voli della destra. Se da una parte l'impresa dei social�democratici sancita dal presidente Thomas Klestil appare disperala, dall'altra l'iniziativa di Oevp e Fpoe naviga a vista senza avere ricevuto ufficialmente alcun incarico. Le di�chiarazioni dei due partiti grondano di ottimismo. «Le premesse sono buo�ne», hanno affermato sia Joerg Haider sia Wolfgang Schuessel. Quest'ultimo ha ipotizzato una decina di giorni per arrivare all'accordo. Haider si è spin�to più in là, e ha cominciato a tratteg�giare i contorni del nuovo esecutivo: ad esempio, la Cancelleria ali Oevp e il ministero delle Finanze al Fpoe. Il leader nazionalista austriaco ha assicurato che non punta a diventare cancelliere, obiettivo dichiarato inve�ce del leader dei popolari, che ha ammesso di ambire al posto di capo del governo, una posizione che i'Oevp non ricopre dal 1970. Se le due fonnazioni dovessero trovare un'intesa, neppure Klestil potrà opporsi a confe�rire loro il mandato governativo. In nottata, al termine del primo incon�tro, Schuessel ha precisato che il presupposto per un governo congiun�to con il partito di Haider è una chiara posizione a favore dell'Europa. Haider gli ha fatto eco sottolineando che il suo partito accetta i principi di politi�ca europea del precedente governo. A 115 giorni dalle elezioni politi�che, i ripetuti tentativi del cancelliere Viktor Klima di ritrovare la maggio�ranza rosso-blu al governo da 13 anni erano fallili la settimana scorsa, quan�do Klima e Schuessel non avevano trovalo un accordo sulla ripartizione dei ministeri. Il partito di Haider si era piazzato secondo nelle consultazioni del 3 ottobre dietro ai socialisti di Klima. Quest'ultimo finora aveva sem�pre rifiutalo di fare entrare Haider nel governo alla luce delle posizioni estre�miste e filonaziste del leader. Ieri sera Klima ha però detto di non ritenere possibile la formazione di un governo di minoranza. Schuessel, da anni ministro degli Esteri e ben consapevole delle reazio�ni internazionali a un eventuale in�gresso della destra nel governo di Vienna, ha messo le mani avanti: «Ci sarannno parole molto chiare sul pas�sato e sui presente dell'Austria, sul comportamento da tenere verso le vittime (del nazismo, ndr) e sulla solidarietà internazionale. Senza que�sta chiarezza, noi non saremo disponibili all'accordo», ha precisato. Ma le prime proteste all'ingresso del partito di Haider nel governo sono già arrivate. Israele ha fatto sapere che se questo dovesse accadere «richiamerà il suo ambasciatore a Vienna». Con lo slogan «L'Europa deve fermare Haider» due deputati francesi socialdemocratici al Parlamento europeo hanno avviato una raccolta di firme. Per altri deputali europei si tratterebbe di un esempio senza prece denti in Europa. Il Congresso Mondia�le ebraico, da Stoccolma, si è detto pronto a seguire Israele e a rivedere le sue relazionicon I Austria. I 115 GIORNI DELLA CRISI ^ Nelle elezioni austriache del 3 ottobre 1999 trionfo annunciato del partito della libertà dell'ultranazionalista Joerg Haider. La formazione della destra xenofoba e anti europea sottrae il secondoposto ai democristiani di Wolfgang Schuessel toqllendo voti al partito socialdemocralico del cancelliere Viktor Klima. Per l'Austria si apre un futuro di incertezza politica. ^Insorgono i capi dei partiti politici. Il cancelliere Klima rassegna le dimissioni al Capo dello Stato ma viene subito incaricato di governare per gii affari correnti fino alla formazione di un nuovo governo. 9" ministro degli Esteri israeliano David Levy annuncio che «se i neonazisti andranno al governo, Israele dovrà riesaminare le relazioni con l'Austria». ^11 cancelliere Klima e il vicecancelliere Schuessel rispondono a Israele definendo l'avvertimento «totalmente ingiustificato» e affermando che «la Repubblica austriaca è ancorata ai valori della democrazia». ^Dopo 110 giorni di frenetiche trattative, fallisce il tentativo di formare un governo. Sarebbe dovuto essere la ripetizione della «grande coalizione» tra socialdemocratici e popolari al potere a Vienna da 13 anni. 9" presidente Klestil riaffida a Klima l'incarico di formare il nuovo governo, puntando a un monocolore di minoranza. II vlcecancelllere uscente e leader dei popolari Wolfgang Schuessel