La meningite uccide 3 studenti

La meningite uccide 3 studenti Il focolaio scoppiato a Bologna, i ragazzi avevano vissuto per alcuni giorni nelle stesse case La meningite uccide 3 studenti Si cerca un giovane, curati altri 15 BOLOGNA Motti per meningite, uno dopo l'altro, Avevano condiviso |)or un breve perìodo alami alloggi a Bolo�gna, sono stali stroncati dal meningococco. Enino tre studenti, avevanolnii 18ei22aiuu, Marco, IH anni, è morto poco dojxj il ricovero all'ospedale di Chicli; Emiliano, 21 anni, di origi�ni; argenlina, i; deceduto in riani�mazioni; all'ospedale di Siena; An�tonio, 22 anni, romano studente di Fisica all'università di Bologna, ò spiralo nel reparto infettivi dell' ospedale Maggiore, I decessi sono avvenuti tra domenica scorsa e mercoledì. A collegare i tre casi è stato Antonio Faggioli, direttore del Dipartimento di prevenzione dell'Ausi Città (li Bologna: parla di «focolaio epidemico». Niente allar�mo, comunque, non co rischio generaleperla popolazione. Nello abitazioni dove i giovani avevano alloggiato erano passali, comi; accadeva di frequente, alti i ragazzi, provenienti anche dall' esloro. Studenti che lavoravano saltuariamente in zone; diverse por guadagnare qualche soldo. Tutti ha fallo sapere Faggioli sono stati sottoposti a profilassi a baso di antibiotici. Ma all'appello manca ancora un giovane, che fu ioni non è stato possibile rintrac�ciare. H si ionia di ricostruire la rete di amicizie, «Abbiamo segna�lato un giovani; a Napoli dici; Faggioli stiamo avvertendo an�che lo Ausi di altro città, cosi che siano pronte nell'eventualità di un ricovero coi sintomi della meningi�te. Stiamo ricostruendo i loro conlatti, ma non i;cosa facile». A Bologna sono già sotto conIrollo IP) giovani che facevano parte dello sii'ssogiro. Dico ancora Faggioli; «U abbiamo sottoposti a profilassi a basi; di antibiotici e vaccino. Ma la situazione di ri�schio è circoscrìtta a questi casi. Al di fuori di questo gruppo rilenia�mo di poteri!S(;lu(lori; rischi. Perii contagio occorre un coniano intenso, promiscuità elevala, non basta un incontro in discoteca o in bus, Senza dimeni icari; che la meningiteda meningococco, un batte�rio, si cura, ma noi giovani che sono morti em in stalo avanzalo». Le indagini sono partite dopo la notizia del decesso dello sludonli; di Fisica, «Sulla base di questa notizia racconta Faggioli abbia�mo attivalo una serio di indagini che ha permesso di collegarci con altri ragazzi, amici che frequenta�vano lo studente morto a Bologna. E abbiamo scoperto gli altri due decessi, nei giorni precedenti», «Mio tiglio dice il padre di Antonio, un professionista di Ro�ma era un ragazzo stupendo, a Bologna aveva trovato un apparta�mento in centro, che divideva con un cugino. Da 15 anni studiava violino, era appassionalo di musi�ca etnica. Una passione che lo ha portalo a ospitare per due giorni un giovane di orìgine pakistana, suonatori; di "labla", e due ragaz�zo, con le quali non e successo nulla. Onesti ospiti erano siali in altri appartamenti, dove sono ve�nuti a contatto con gli altri ragazzi; probabilmente c'era un pollaioli; sano. Mi aveva dello, al telefono, di questi giovani che aveva avuto in casa, ma mi aveva dotto che si ora trattalo di un episodio isolato». Il padre dolio studente ha parla�lo con Faggioli, al quale ha spiega�lo che il giovane era arrivalo direltamente da Roma a Bologna il 9 gennaio e che non conosceva gli altri ragazzi che frequonlavano lo slesso giro. «Se le coso stanno cosi sottolinea il medico appare chiaro che il contagio dello studonle è avvenuto a Bologna, quando ha ospitato altro persone per duo giorni». Marco viveva da poco con la fidanzala spagnola, in un appar�tamento in periferia: casa picco�la, tra i frequentatori c'era Emi�liano, vi aveva passato un paio di notti. Racimolava denaro fa�cendo il giocoliere di strada, come la sua ragazza che ora spiega:«So che un gruppo e anda�to a dormire in un altro apparta�mento, dove viveva Antonio. Abbiamo paura porche non sap�piamo chi e il portatore della malattia». lp. pol.l I medici: «Hanno ospitato un portatore sano, ma non c'è un'epidemia» I medici minimizzano: «Non c'è nessun allarme»

Persone citate: Antonio Faggioli, Faggioli, Irollo